I cristiani sono tenuti a sottomettersi ai governi in carica, perché servono il Signore, che ha insediato ogni governo e lo può anche deporre. Allo stesso tempo, la Bibbia chiarisce che tale sottomissione deve avere dei limiti. Dal momento che è sottoposto in primo luogo a Dio, ogni cristiano può adempiere solo a quei doveri imposti dallo Stato che non gli sono vietati da Dio.
Se il comandamento di Dio è in contrasto con la legge secolare, sorge il conflitto di coscienza e la questione a chi 11 cristiano debba maggiore obbedienza.
Se poi si trova sotto la minaccia di mbire pene pesanti, anche chi è cristiano da lungo tempo può cedere. Nella Bibbia e nella storia del cristianesimo però, ci sono numerosi esempi che possono non solo incoraggiarci, ma anche mostrarci degli ausili che ci rendano capaci di maggiore resistenza. "Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all'autorità si oppone all'ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna; infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive.
Tu, non vuoi temere l'autorità? Fa' il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. È anche per questa ragione che voi pagate le imposte, perché essi, che sono costantemente dediti a questa funzione, sono ministri di Dio" (Romani 13:1-6).
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