Tre le molte notizie che circolano in italia su argomenti molto noti vi è mancanza di attenzione (sto scrivendo oggi 13 luglio 2011) su una tragedia, tra le molte che si consumano nel pianeta, inerente una forte carestia nel corno d'Africa.

E' certamente un motivo di solidarietà e preghiera, rattrista verificare come non abbia alcun risalto tale catastrofe che sta provocando una strage tra uomini, donne e molti bambini. Fa pensare come per la Libia, ad esempio, si sia mossa una macchina molto complessa, politica, militare, per cosidetti "aiuti umanitari" mentre in Africa la tragedia è in atto.. silenziosamente..

Fanno riflettere più che mai  parole profetiche della Bibbia:


Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori.
Luca 21.11

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;  perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene,  traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio,  aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza
2 Timoteo 

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Corno d'Africa, emergenza siccità: in 10 milioni senza cibo
Il Pam impegnato sul campo: ma servono più risorse

Nel Corno d'Africa la fortissima siccità sta mettendo in ginocchio 10 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza alimentare. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, sta fornendo assistenza a circa 6 milioni di persone in Etiopia, Somalia, Kenya, Gibuti e in Uganda orientale. Ma non è abbastanza. Il portavoce dell'organizzazione, David Orr, di ritorno dal campo profughi Dadaab, in Kenya, ha riferito che i profughi vivono in condizioni precarie e molti bambini sono malnutriti. Il Pam stima che avrà bisogno di circa 477 milioni di dollari per rispondere ai bisogni alimentari nella regione fino alla fine dell'anno. E lancia un appello: servono maggiori risorse per poter rispondere alle esigenze delle persone che soffrono la fame nella regione del Corno d'Africa.

Fonte: TM News

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alex

Compassion - Adozione a distanza nel nome di Gesù

Tutti noi soffriamo per le immagini terribili di bambini emaciati e sofferenti che i media ci stanno mostrando in queste settimane. Sono il risultato della tremenda siccità che ha colpito il Corno d’Africa e che ha costretto milioni di persone, provenienti soprattutto dalla Somalia, a cercare aiuto nei campi profughi del Kenya nord orientale e dell’Etiopia sud orientale. L’emergenza si sta allargando anche ad altre zone dell’Africa orientale, rischiando di provocare migliaia di vittime.

Sebbene non lavori direttamente in Somalia, Compassion è presente in cinque Paesi vicini: Ruanda, Tanzania, Kenya, Uganda ed Etiopia. Qui la situazione non è per ora drammatica, ma stiamo monitorando con attenzione le conseguenze di questa nuova tragedia africana. La prima, attesa e già molto evidente, è l’impennata dei prezzi dei generi alimentari.

Compassion non è un’organizzazione umanitaria in senso stretto, ma si concentra su un modello di sviluppo a medio/lungo termine che permette di essere preparati a questo tipo di emergenze. In virtù dei programmi Mamma e Bambino e di Sostegno a Distanza, i bambini che frequentano i nostri Centri e le loro famiglie al momento non sono a rischio. Questo grazie alla generosità dei sostenitori e donatori che ci permettono di assicurare un aiuto costante, duraturo ed estremamente efficace.

Ci stiamo però preparando al fatto che la situazione peggiori, e insieme ai nostri operatori locali stiamo definendo alcuni piani di intervento che presto saranno attivi e che riguarderanno principalmente la distribuzione di cibo supplementare e la fornitura di risorse per avviare attività generatrici di reddito.

Incoraggiamo a consultare regolarmente il nostro sito per aggiornamenti e informazioni sulle prossime raccolte di fondi volte a finanziare questi programmi. Ricodiamo inoltre che chi desidera fare qualcosa di significativo per il futuro di queste nazioni, può sostenere a distanza un bambino e donargli la possibilità di superare tutte le sfide che la vita gli porrà davanti.

Non potendo intervenire direttamente a favore della popolazione Somala e dei profughi presenti nei centri di accoglienza di Kenya ed Etiopia, invitiamo vivamente a sostenere organizzazioni umanitarie di provata fiducia. Segnaliamo fra le altre World Relief e Food for the Hungry, con cui collaboriamo stabilmente a livello internazionale.

www.compassion.it

alex

Almeno 10 persone sono state uccise e altre 10 ferite dopo che alcuni uomini armati hanno assaltato oggi un camion che trasportava aiuti umanitari in un campo di sfollati nella capitale della Somalia, Mogadiscio. Lo scrive il quotidiano di informazione somalo Mareeg.

LA CARESTIA COLPISCE 3 MILIONI DI SOMALI - La piaga della carestia ha colpito quasi 3 milioni di somali, allargandosi da due a cinque regioni della Somalia, e si espanderà "rapidamente" verso Sud se non ci sarà un "incremento massiccio" degli aiuti umanitari. L'allarme è delle Nazioni Unite. Martin Nesirky, portavoce del segretario generale Ban Ki-moon, ha ricordato che due settimane fa l'Onu aveva lanciato un primo avvertimento: non c'era cibo nelle regioni del Bakul e di Shabelle meridionali. Secondo gli esperti dell'organizzazione internazionale, la piaga si è ora allargata anche a Shabelle centrale, al corridoio di Afguye, dove ci sono 400 mila sfollati, e a diverse zone di Mogadiscio, anch'esse popolate da rifugiati. "La carestia ha colpito anche Mogadiscio per il massiccio afflusso di persone che si sono riversate nella capitale negli ultimi due mesi", ha detto Mark Bowden, coordinatore umanitario dell'Onu per la Somalia. Le persone in situazione "critica" sono 2,8 milioni, compresi 1,25 milioni di bambini. La carestia viene dichiarata quando almeno il 20% delle famiglie fronteggia scarsità di cibo, e la malnutrizione colpisce oltre il 30% della popolazione.

alex

Adra distribuisce cibo e acqua nei paesi del Corno d’Africa colpiti dalla siccità

L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) sta portando acqua, alimenti e forniture d’emergenza a migliaia delle persone più vulnerabili colpite dalla siccità in Africa orientale. L’ufficio regionale di Adra Africa, che ha sede a Nairobi, in Kenya, sta lanciando un intervento articolato in Etiopia, Kenya, Somalia e Uganda per combattere l’alto tasso di denutrizione e proteggere la popolazione dalla minaccia di epidemie. Si stima che saranno circa 85.000 le persone che beneficeranno direttamente da questi aiuti. Le scarse piogge degli anni passati hanno reso questo anno il più secco nella regione dal 1951.
Secondo il World Food Programme, oltre 10 milioni di persone nell’Africa orientale hanno bisogno di aiuti umanitari a causa della diminuzione delle risorse alimentari dovuta al recente aumento dei prezzi degli alimenti e alla grave siccità che hanno travolto la regione. Sono circa 10 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria e oltre la metà sono bambini. Un portavoce di Adra ha comunicato che questi aiuti sono un incremento degli interventi che l’agenzia umanitaria sta già realizzando nella regione. “Non siamo nuovi in questa zona e sappiamo quali sono i bisogni e come essere utili a queste popolazioni”, ha affermato Marie-Jo Guth, che opera nell’unità di emergenza di Adra International. “Senza acqua, è una semplice questione di sopravvivenza per molti di loro in questo momento”, ha aggiunto Guth, da poco rientrata dall’Etiopia.
Nella regione occidentale dell’Etiopia, Adra invierà acqua, foraggio per il bestiame e assistenza veterinaria per proteggere il patrimonio delle comunità rurali la cui vita dipende dal bestiame.
In Kenya, Adra distribuisce razioni alimentari a 800 famiglie, razioni speciali sono riservate alle donne incinte e che allattano, e ai bambini denutriti. In Kenya vi è il più alto tasso di denutrizione dal 2003, causato soprattutto dall’aumento dal 25 per cento dei prezzi degli alimenti, avvenuto da gennaio ad aprile. Adra sta anche scavando dei pozzi in vari villaggi e trasportando acqua potabile con dei camion.
In Somalia, Adra lavora nelle aree maggiormente a rischio riparando diversi pozzi dislocati nelle zone strategiche e trasportando acqua potabile con gli autocarri. Costruisce anche delle latrine, nei campi profughi, per scongiurare il pericolo di epidemie.
In Uganda, centinaia di migliaia di persone sono in pericolo per la grave carestia e la scarsità di acqua. Adra invierà aiuti alimentari, acqua e generi di prima necessità a 55.000 persone nella regione nordorientale di Karamoja.
Adra è un’organizzazione umanitaria non governativa che si occupa di sviluppo sostenibile nelle comunità e interviene nelle catastrofi senza badare a età, genere, razza, etnia e al colore politico o religioso dei bisognosi. 

Fonte: Notizie Avventiste

alex

ROMA  - Il numero di bambini colpiti da malnutrizione, accolti e curati presso i centri di nutrizione di Save the Children nel Puntland, nel Nord della Somalia, è quasi duplicato nel corso degli ultimi sei mesi, passando dai 1.800 di gennaio agli attuali 3.500. E' quanto rende noto Save the Children, spiegando che il dato trova conferma anche nelle altre strutture della ong per la cura della malnutrizione nel resto della Somalia, a dimostrazione che la crisi alimentare diventa di giorno in giorno più grave. I campi sfollati di Bosaso nel Puntland continuano ad accogliere sfollati. La situazione altrove nel paese infatti è così drammatica che le famiglie sono disposte ad affrontare difficili e rischiosi viaggi da Mogadiscio e dal sud e centro della Somalia, per raggiungere Bosaso. "Le famiglie - ha detto Sonia Zambakides, responsabile per Save the Children dell'Emergenza in Somalia - arrivano da altre zone del paese in uno stato di estrema necessità e bisogno. Hanno perso tutto il loro raccolto e le scorte di viveri e non hanno più soldi. Combattono per sopravvivere con un pasto al giorno o senza mangiare nulla".

Un team di Save the Children ha visitato il campo di Tawakal nel Nord della Somalia che ospita 7.000 persone di cui 5.000 sono bambini, prosegue. Zambakides: “Le persone si trovano in una situazione drammatica. Non ci sono latrine o punti di distribuzione dell’acqua. La maggior parte delle abitazioni sono fatte di cartone o con corrugati. Donne e bambini sono la maggioranza. Le donne si danno da fare con lavori di fortuna come pulire o cucinare, per guadagnare qualche soldo con cui comprare da mangiare. Questo significa che sono costrette a lasciare da soli i propri figli per intere giornate, con i più grandi che si occupano dei più piccoli”.

Habiba, 40 anni, è arrivata da qualche giorno a Tawakal, da Mogadiscio, dopo 8 giorni di viaggio. Con sé due dei tre figli, entrambi gravemente malnutriti. La donna, il cui marito è stato ucciso nella capitale somala mentre attraversava la strada, ha raccontato a Save the Children: “Questa carestia ci ha gettato nel più totale bisogno e la guerra ci ha tolto quel poco che ci era rimasto. Sono contenta di stare almeno in un luogo dove non ci sono armi o bombe ma adesso ho bisogno di trovare un posto dove vivere e guadagnare in modo da poter nutrire i miei figli”.

Nell’Africa orientale in questo momento 9 milioni di persone stanno affrontando una terribile carestia. In Somalia la situazione è molto grave con un raddoppio – da gennaio – del numero di bambini malnutriti. Si stima che un bambino su 3 nel sud e nella Somalia centrale e quasi 1 quarto di tutti i bambini a Bosaso sia malnutrita.
Save the Children sta fornendo cibo e nutrimento a 9.000 bambini in 60 centri nutrizionali distribuiti in tutto il paese.
L’ong sta inoltre assicurando cibo terapeutico a bambini colpiti da malnutrizione acuta e razioni mensili di cibo alle famiglie dei bambini coinvolti nei programmi di nutrizione.

Conclude Sonia Zambakides: “L’obiettivo è di espandere le nostre attività fornendo cibo a madri e bambini, riparo e cure mediche. I bambini che da soli per tutto il giorno si occupano dei fratelli più piccoli e del resto della famiglia, hanno bisogno di istruzione e di protezione. Save the Children è attiva con propri operatori per assicurare misure salvavita ai minori somali”.

Fondo Emergenze
Save the Children ha creato il Fondo Emergenze per i Bambini per portare soccorso dove serve, immediatamente. Il lavoro di risposta alle emergenze dell’Organizzazione in Etiopia, Kenya, Somalia e in tutto il mondo, può essere sostenuto aderendo al Fondo Emergenze per i bambini:
 
 
Fonte: ANSA
 
Inviato da alex il

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