Descrizione: "Il Signore non spezzerà la canna rotta!" Quale immagine appropriata per una persona che è ripudiata dal proprio coniuge, dopo aver costruito una famiglia e per lunghi anni aver convissuto in pace con coniuge e figli. Un ripudio senza altro motivo che il capriccio incosciente di uno dei due, caccia l'altro nell'inferno della solitudine e, ancora peggio, lo incatena al divieto di rifarsi una famiglia!
Ma io chiedo qui con forza: è il Signore che vuole realmente questo o è la cecità del nostro farisaismo che lo vuole?
Questa persona ripudiata, non è forse ridotta come una canna rotta, cui sta dinanzi soltanto il destino di essere spezzata definitivamente?
Che cosa fa il Signore a questo riguardo?
Come farà perchè la canna non venga spezzata del tutto? Questo libro intende scrutare le Scritture senza i condizionamenti delle interpretazioni della tradizione, nè quelle di un progressismo forviante, ma con l'intento sincero di accettare serenamente ciò che le Scritture dicono nel loro spirito.
Molti di coloro che si avvicinano al Signore ricevono la salvezza e il Dono dello Spirito Santo, facilmente hanno già alle spalle un matrimonio fallito e, purtroppo anche all'interno della chiesa, dei "veri" credenti oggi se non si ha una vera vita di intima comunione e una ricercata consacrazione di Vita finiscono col naufragare nel divorzio a cui in genere fanno seguito delle nuove nozze. Coloro che sono senza il Signore, fanno presto a risolvere questo problema: gli uni non si sposano ma si mettono a convivere pacificamente come se il matrimonio fosse una tradizione superata. Altri divorziano tranquillamente e si risposano senza preoccuparsi minimamente di che cosa ne possa pensare il Signore.
Di fronte alle soluzioni che sono state qui indicate.
Come risolveranno il problema il vero credente,
i pastori e gli anziani stessi? Liquideranno l'argomento chiudendo gli occhi sulla realtà delle cose, pensando semplicemente che, poiché il Signore condanna il divorzio, lo condanniamo assolutamente anche noi. Oppure, rimedieranno pensando che, non essendoci mai stato nessun divorzio e nuove nozze nella nostra chiesa, continuiamo a rifiutarli e a rigettare dalla chiesa chiunque, sia venendo dall'esterno o che si manifestasse nel suo interno, sollevasse questo disgustoso problema, pensando: " Fra di noi non tollereremo mai un simile peccato!"
Oppure riusciranno a pensare anche che forse non hanno mai approfondito sufficientemente lo spirito delle Scritture per capire bene che cosa ci dice realmente il Signore al riguardo?
Sull'argomento sono già stati scritti vari libri che personalmente non ho letti, ma del loro contenuto ho sentito parlare, perché l'argomento ormai è una piaga che non si può arginare. E per di più, sono diffusi e manifesti gli atteggiamenti che circolano fra i credenti che sono interessati al problema. Allora non mi si condanni perché parlo di ciò che non ho letto, perché non intendo criticare quei libri. lo desidero parIare soltanto delle tesi che circolano ai nostri giorni sul tema divorzio e nuove nozze", per confrontarle con ciò che dice il Signore nelle scriture.
IL Problema in sostanza è che taluni sostengono senza eccezioni che Signore permette Il divorzio e le nuove nozze per qualsiasi ragione perché la cosa non costituisce peccato, altri invece sostengono che, essendo il divorzio e le nuove nozze un peccato, concludono che nessun divorzio né nuove nozze saranno mai approvate dal Signore. Se è vero che le posizioni indicate lo sono in termini assoluti, da quanto vedo in pura coscienza nelle Scritture, nessuna delle due tesi indicate è conforme al reale spirito delle Scritture. Molto umilmente e senza la minima presunzione di dire l'ultima parola al riguardo, dico in queste pagine soltanto ciò che vedo onestamente nelle Scritture. Anzi, se qualcuno mi potrà dimostrare dove sto sbagliando, purché non si tratti di opinioni personali o di interpretazioni cavillose delle Scritture, sono pronto ad emendare le mieconvinzioni in favore di quelle del Signore.
Di fronte alle soluzioni che sono state qui indicate.
Come risolveranno il problema il vero credente,
i pastori e gli anziani stessi? Liquideranno l'argomento chiudendo gli occhi sulla realtà delle cose, pensando semplicemente che, poiché il Signore condanna il divorzio, lo condanniamo assolutamente anche noi. Oppure, rimedieranno pensando che, non essendoci mai stato nessun divorzio e nuove nozze nella nostra chiesa, continuiamo a rifiutarli e a rigettare dalla chiesa chiunque, sia venendo dall'esterno o che si manifestasse nel suo interno, sollevasse questo disgustoso problema, pensando: " Fra di noi non tollereremo mai un simile peccato!"
Oppure riusciranno a pensare anche che forse non hanno mai approfondito sufficientemente lo spirito delle Scritture per capire bene che cosa ci dice realmente il Signore al riguardo?
Sull'argomento sono già stati scritti vari libri che personalmente non ho letti, ma del loro contenuto ho sentito parlare, perché l'argomento ormai è una piaga che non si può arginare. E per di più, sono diffusi e manifesti gli atteggiamenti che circolano fra i credenti che sono interessati al problema. Allora non mi si condanni perché parlo di ciò che non ho letto, perché non intendo criticare quei libri. lo desidero parIare soltanto delle tesi che circolano ai nostri giorni sul tema divorzio e nuove nozze", per confrontarle con ciò che dice il Signore nelle scriture.
IL Problema in sostanza è che taluni sostengono senza eccezioni che Signore permette Il divorzio e le nuove nozze per qualsiasi ragione perché la cosa non costituisce peccato, altri invece sostengono che, essendo il divorzio e le nuove nozze un peccato, concludono che nessun divorzio né nuove nozze saranno mai approvate dal Signore. Se è vero che le posizioni indicate lo sono in termini assoluti, da quanto vedo in pura coscienza nelle Scritture, nessuna delle due tesi indicate è conforme al reale spirito delle Scritture. Molto umilmente e senza la minima presunzione di dire l'ultima parola al riguardo, dico in queste pagine soltanto ciò che vedo onestamente nelle Scritture. Anzi, se qualcuno mi potrà dimostrare dove sto sbagliando, purché non si tratti di opinioni personali o di interpretazioni cavillose delle Scritture, sono pronto ad emendare le mieconvinzioni in favore di quelle del Signore.
Qui alcuni testi che hanno un approccio diverso all'argomento:
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