Quando giunse "la pienezza dei tempi, Iddio mandò il Suo Figliuolo" (Gal. 4:4) per attuare il Suo piano divino concepito fin dall'eternità per la salvezza dell'uomo peccatore. Gesù, il Figlio di Dio, si caricò dei nostri peccati, dando la Sua vita sulla croce (Is. 53:46). Per il Suo sacrificio Egli ci ha salvati, e ciò non viene da noi, ma è il dono di Dio (Ef. 2:8), un dono per cui è stato pagato un alto prezzo: quello del prezioso sangue di Gesù Cristo (1 Pi. 1:18).
Il Vangelo riferisce che Nicodemo, uomo illustre e stimato del tempo, tenuto in gran considerazione dal popolo, membro del Sinedrio, si presentò di notte a Gesù per avere un colloquio personale con Lui (Giov. 3:1-18). Si rivolse al Maestro dicendoGli: "Noi sappiamo che tu sei...", come per dire: "Non sono il solo a riconoscere che in Te c'è qualcosa di particolare...". Gesù, anziché rispondergli, fa un'affermazione che lo lascia perplesso: "Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio... Bisogna che nasciate di nuovo".
Come dire: Se vuoi entrare nel Regno di Dio devi morire e rinascere un'altra volta, devi essere rigenerato, devi diventare una nuova creatura. Non puoi mettere "un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; altrimenti la toppa nuova porta via del vecchio, e lo strappo si fa peggiore..." o "del vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino fa scoppiare gli otri; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi"; devi accettare l'opera di Cristo che è nuova: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove" (2 Cor. 5:17).
* "Sei un figlio di Dio?"
* "Sei salvato?"
Se poniamo queste due domande alle persone, molte di loro risponderanno affermativamente alla prima, ma alla seconda non sapranno dare che una risposta incerta. Come Nicodemo, non sanno che cos'è la nuova nascita, non hanno realizzato la salvezza, non l'hanno sperimentata. La nuova nascita non è conoscenza umana, preparazione culturale o conoscenza intellettuale delle Scritture, non è una riforma o un miglioramento morale o religioso, non è il battesimo in acqua, non è appartenere a una chiesa, ma è un'opera che viene da Dio.
"Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio", perchè se vuoi entrare nel regno di Dio devi diventare figlio di Dio. Come fare? Accetta Gesù nel tuo cuore! Infatti:
"A tutti quelli che Lo hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di essere chiamati figli di Dio: a quelli cioé che credono nel Suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio" (Giov. 1:12-13). Solo i figli potranno dimorare nella casa del Padre!
Colui che "convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio" (Giov. 16:8), lo Spirito Santo, convince l'uomo che ha bisogno di Gesù e che deve nascere di nuovo. Questa è l'espressione della volontà di Dio che "ha voluto generarci secondo la Sua volontà mediante la Parola di verità" (Giac. 1:18).
Possiamo nascere di nuovo accettando l'opera compiuta sulla croce una volta e per sempre dal nostro Salvatore Gesù Cristo, che per la Sua grazia ha posto la salvezza alla portata di tutti poiché: "Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giov. 3:16).
La nuova nascita, la rigenerazione, è l'opera vivificante ed efficace della Parola di Dio: "Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente" (1 Pie. 1:23). Non pensare di essere "a posto con Dio" frequentando una chiesa, sappi che per entrare nel regno di Dio hai bisogno di nascere di nuovo. Questi sono i passi da fare:
* riconoscere di essere peccatori;
* pentirsi sinceramente dei propri peccati;
* confessare a Dio i propri peccati, perché "Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1 Giov. 1:9) con la consapevolezza che "il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato".
* ravvedersi, avere un cambiamento di attitudine, di posizione, di mentalità riguardo a Dio e a Gesù come proprio Salvatore e Signore;
* accettare la grazia e il perdono che possiamo ricevere solo confidando in Cristo Gesù.
Il miracolo della nuova nascita è umanamente inspiegabile, ma è la meravigliosa opera di Dio nella vita dell'uomo che potrà così affermare: "Una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo" (Giov. 9:25)
"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).
"Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel ch'è morto; e più che questo è risuscitato; ed è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi" (Romani 8:33-34).
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