Esortazione a perseverare nella prova
(1Co 9:24-27; Fl 3:11-14)(Fl 2:5-11; 1P 2:21-24; 4:12-13)
- 12:1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta,
- 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
- 12:3 Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo.
(Pr 3:11-12; Ap 3:19)(Sl 119:67, 71; 1P 1:6-7)
- 12:4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato,
- 12:5 e avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore,
e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso;
- 12:6 perché il Signore corregge quelli che egli ama,
e punisce tutti coloro che riconosce come figli».
- 12:7 Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga?
- 12:8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli.
- 12:9 Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita?
- 12:10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità.
- 12:11 È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.
(1P 3:11-12; 1:13-17; Ap 21:27)(Ge 25:29-34; 27:30-38)
- 12:12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti
e le ginocchia vacillanti;
- 12:13 fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca.
- 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;
- 12:15 vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati;
- 12:16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura.
- 12:17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.
(Es 19:10-25; 20:1-19)(Ga 4:26; Ap 3:12; 21:2-3; 5:11-12; Ef 1:10)(Eb 2:1-3; 10:26-35)
- 12:18 Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccar con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all'oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta,
- 12:19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l'udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola;
- 12:20 perché non potevano sopportare quest'ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata».
- 12:21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo».
- 12:22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche,
- 12:23 all'assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti,
- 12:24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell'aspersione che parla meglio del sangue d'Abele.
- 12:25 Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo;
- 12:26 la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa: «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo».
- 12:27 Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse.
- 12:28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!
- 12:29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.
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