Filippesi 1:20-21 - Secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
È l'apostolo Paolo che parla in questi versi, e lui aveva vissuto in modo da avere una vita che conta, una vita con frutto che dura tutta l'eternità.
Quindi Paolo poteva lasciare questa vita sulla terra con gioia.
Per Paolo la sola cosa importante è che Cristo fosse predicato, non cercava nulla per se stesso, lui voleva che il suo Signore fosse annunciato.
In questi versi che abbiamo letto Paolo si trovava in prigione.
Paolo aveva una fervida attesa di trovarsi davanti a Cristo senza essere svergognato.
Paolo viveva per trovarsi davanti a Cristo.
È importante capire questo, il modo di vivere una vita che conta, di vivere per quello che dà vero senso alla vita, anziché una vita sprecata.
È molto importante avere una vita in modo da non essere svergognati quando ci troveremo davanti a Cristo.
Così possiamo vivere qui su questa terra con grande gioia, sapendo quello che ci aspetta.
Anche noi dobbiamo vivere così!
In modo che Gesù Cristo venga magnificato e glorificato in ogni campo della nostra vita.
Il modo come parliamo in ogni ambito della nostra vita, o in base alla situazione che viviamo, come ci poniamo nei confronti degli altri.
Soprattutto di non vergognarsi di parlare di Cristo alle persone.
Quando Dio ci mette davanti delle persone per parlargli di lui è nostro dovere e responsabilità farlo.
Dobbiamo vivere come Paolo, il quale faceva sempre in modo che Cristo fosse manifestato e glorificato nella sua vita.
E viveva così anche se si trovava in carcere, e aveva grande gioia.
E non gli importava di quello che gli altri pensavano di lui, se era disprezzato o odiato, perché era focalizzato sul glorificare il suo Signore, e voleva che gli altri sapessero di lui.
Se ci preoccupiamo di quello che dicono o pensano gli altri, non possiamo vivere per Cristo, sono due strade contrarie.
Quando viviamo cercando l'approvazione degli uomini è pura stoltezza.
L'uomo non può benedire o cambiare le cose nella nostra vita, o dare la vera pace di cui ha bisogno il nostro cuore e tanto meno darci un avvenire eterno.
Solo Dio può veramente fare tutto questo!
Prendiamo esempio da Paolo e viviamo solo per Cristo, e per non essere svergognati di cosa alcuna quando arriveremo davanti a Gesù .
Per Paolo la morte era come una cosa preziosa, perché considerava il premio celeste che lo attendeva.
Senza Cristo la morte è un nemico dell'uomo.
Ogni Cristiano deve essere determinato nel servire e onorare il Signore in ogni circostanza.
In ogni caso avremo comunque un motivo per gioire.
Come cristiani possiamo anche noi come Paolo dire di essere pronto ad incontrare il Signore?
E di avere la coscienza pulita di averlo servito con gioia fino alla fine senza vergogna?
E che il tempo che ci resta lo spenderemo ancora per servirlo?
Se è così allora possiamo gioire a dispetto delle circostanze in cui ci troviamo e affermare insieme a Paolo: Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
Pace del Signore a tutti voi.
Lory
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