Vengono le difficoltà, tempeste di prove, ed egli può sfidare la tempesta dicendo: "Noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio" (Rom. 8:28).
Se gli muoiono dei figli o il coniuge è condotto alla tomba, può ripetere: "L'Eterno ha dato, l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno" (Giob. 1:21).
Quando la terra è improduttiva e il raccolto viene meno; il futuro della sua attività è dubbio e tutto sembra disastroso e magari cade in povertà, dirà ancora: "...il fico fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne, il prodotto dell'ulivo fallirà, i campi non daran più cibo, i greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saran più buoi nelle stalle; ma io mi rallegrerò nell'Eterno, esulterò nell'Iddio della mia salvezza" (Abac. 3:17).
L'incontrerete poi su un letto, infermo, e anche lì vi dirà: "È stato un bene per me l'essere afflitto... Prima che io fossi afflitto, andavo errando, ma ora osservo la Tua parola" (Salmo 119:71,67).
Quando, alla fine, si avvicinerà alla valle buia dell'ombra della morte, lo sentirete mormorare: "Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei male alcuno, perché Tu sei con me; il Tuo bastone e la Tua verga son quelli che mi consolano" (Salmo 23:4).
Ora vi chiedo, cos'è che rende quest'uomo calmo in mezzo alle difficoltà e ai travagli personali, non è forse lo Spirito di Dio? Oh voi che dubitate dell'influenza dello Spirito Santo, provate a vivere come essi vivono, e se potrete dimostrare la stessa calma, la stessa gioia serena, la stessa fiducia incontrollabile che tutte le cose cooperano al bene, allora potrete prendervi la libertà di fare a meno, ma non prima, dell'intervento dello Spirito Santo. L'esperienza nobile ed alta del cristiano in tempo di travaglio è un'evidenza della manifestazione dell'opera dello Spirito Santo.
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