Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti. - Isaia 9
Per il Natale segnalo queste interessanti argomentazioni
- http://www.laparola.info/una-lettera-per-natale
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Si tratta, per molti cristiani evangelici italiani, di una festa con poco senso. Infatti non è una festa introdotta dalla Bibbia e, tra l'altro, la data è assolutamente storicamente infondata. Tuttavia, nonostante l'ipocrisia imperante, il consumismo dilagante piò essere un'ottima occasione per parlare di Gesù, per annunciare il vangelo.... e all'ora, probabilmente, è più utile, piuttosto che polemizzare, annunciare!!
NASCITA E INFANZIA DI GESÙ CRISTO
Così com'è nei vangeli
Così com'è nei vangeli
Prologo
(Marco, 1:1; Giovanni, 1:1-18)
Principio del lieto messaggio di Gesù Cristo (figlio di Dio).(Marco, 1:1; Giovanni, 1:1-18)
In origine era la parola, la parola era conforme a Dio, e Dio era la parola. Essa era in origine conforme a Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di essa; e senza di essa neppure una delle cose fatte è stata fatta. In essa era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce risplende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno afferrata.
Apparve un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone, affinché testimoniasse della luce, perché tutti credessero per mezzo di lui; egli non era la luce, ma venne per testimoniare della luce. La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.
Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lei, ma il mondo non l’ha conosciuta. È venuto a casa sua, ma i suoi non l’hanno ricevuta; ma a quanti l’hanno ricevuto, a quelli che credono nel suo nome, egli ha dato loro il diritto di diventare figli di Dio; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.
E la parola è diventata carne e ha abitato fra di noi; e abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni ha testimoniato di lui, esclamando: “Era di lui che io dicevo: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me; poiché dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”.
Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono state manifestate per mezzo di Cristo Gesù. Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, l’ha manifestato.
Genealogia di Gesù Cristo
(Matteo, 1:1-17)
(Matteo, 1:1-17)
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abrahamo. Abrahamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; Salmon generò Boos da Rahab; Boos generò Obed da Rut; Obed generò Issai, e Issai generò Davide, il re.
Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; Uzzia generò Ioatham; Ioatham generò Achaz; Achaz generò Ezechia; Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; Giosia generò Ieconia e i suoi
fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; Uzzia generò Ioatham; Ioatham generò Achaz; Achaz generò Ezechia; Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; Giosia generò Ieconia e i suoi
fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salathiel; Salathiel generò Zorobabel; Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliakim; Eliakim generò Azor; Azor generò Sadok; Sadok generò Achim; Achim generò Eliud; Eliud generò Eleàzar; Eleàzar generò Matthan; Matthan generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale fu generato Gesù, che è chiamato l’Unto.
Così, da Abrahamo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
Così, da Abrahamo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
La nascita di Gesù Cristo
Annuncio della nascita di Giovanni il battista(Luca, 1:5-25)
Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote di nome Zaccaria, del turno di Abìa; sua moglie era discendente d’Aaronne e si chiamava Elisabetta. Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età avanzata.
Mentre esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell’ordine del suo turno, secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò di entrare nel tempio del Signore per ardere il profumo; e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell’ora del profumo. E gli apparve un angelo del Signore, alla destra dell’altare dei profumi. Zaccaria fu turbato e impaurito. Ma l’angelo gli disse:
“Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti gioiranno per la sua nascita. Egli infatti sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre e convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio. Egli andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per convertire i cuori dei padri verso i figli e i disobbedienti al sentimento dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto”.
Zaccaria disse all’angelo: “Da cosa conoscerò che questo avverrà davvero? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata”.
L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e annunciarti queste liete notizie. Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo”.
Intanto la gente fuori stava aspettando Zaccaria, e si meravigliava del suo indugiare nel tempio.
Ma quando uscì, non poteva parlare loro; e capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto.
Quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli se ne andò a casa sua. Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepì; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: “Ecco cosa mi ha fatto il Signore, nei giorni in cui ha rivolto a me il suo sguardo per cancellare la mia vergogna fra gli uomini”.
Annuncio della nascita di Gesù
(Luca, 1:26-38)
(Luca, 1:26-38)
Sei mesi dopo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della discendenza di Davide. Il nome della vergine era Maria. Entrato da lei, disse: “Rallegrati, favorita dalla grazia; il Signore è con te”.
Maria fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa significasse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo
regno non avrà mai fine”.
Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, dal momento che non ho avuto rapporti coniugali con alcun uomo?”
L’angelo le rispose: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio è irrealizzabile”.
Maria disse: “Ecco sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola”.
E l’angelo se ne andò da lei.
Maria fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa significasse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo
regno non avrà mai fine”.
Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, dal momento che non ho avuto rapporti coniugali con alcun uomo?”
L’angelo le rispose: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio è irrealizzabile”.
Maria disse: “Ecco sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola”.
E l’angelo se ne andò da lei.
Visita di Maria a Elisabetta
(Luca, 1:39-56)
(Luca, 1:39-56)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, ed esclamò a gran voce: “Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo! Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è sobbalzato nel grembo. Beata è colei che ha creduto, perché quanto le è stato detto dal Signore avrà compimento”.
E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno felice, perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in generazione per quelli che lo temono. Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che si erano insuperbiti nei pensieri del loro cuore; ha fatto scendere i potenti dai troni, e ha innalzato gli umili; ha saziato di beni gli affamati, e ha mandato via a mani vuote i ricchi. Ha soccorso il suo servo Israele, ricordandosi della misericordia verso Abrahamo e verso la sua discendenza, di cui aveva parlato ai nostri padri, per sempre”.
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne ritornò a casa sua.
E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno felice, perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in generazione per quelli che lo temono. Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che si erano insuperbiti nei pensieri del loro cuore; ha fatto scendere i potenti dai troni, e ha innalzato gli umili; ha saziato di beni gli affamati, e ha mandato via a mani vuote i ricchi. Ha soccorso il suo servo Israele, ricordandosi della misericordia verso Abrahamo e verso la sua discendenza, di cui aveva parlato ai nostri padri, per sempre”.
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne ritornò a casa sua.
Nascita di Giovanni il battista
(Luca, 1:57-66)
(Luca, 1:57-66)
Compiutosi per lei il tempo del parto, Elisabetta diede alla luce un figlio. I suoi vicini e i parenti udirono che il Signore le aveva usato grande misericordia, e se ne rallegravano con lei. L’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino e lo chiamavano Zaccaria, dal nome di suo padre. Ma sua madre intervenne dicendo: “No, sarà invece chiamato Giovanni”.
Essi le dissero: “Non c’è nessuno nella tua parentela che porti questo nome”.
E a cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: “Il suo nome è Giovanni”.
E tutti si meravigliarono. In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio. E tutti i loro vicini furono presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel loro cuore e dicevano: “Che sarà mai questo bambino?”
Perché la mano del Signore era con lui.
Essi le dissero: “Non c’è nessuno nella tua parentela che porti questo nome”.
E a cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: “Il suo nome è Giovanni”.
E tutti si meravigliarono. In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio. E tutti i loro vicini furono presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel loro cuore e dicevano: “Che sarà mai questo bambino?”
Perché la mano del Signore era con lui.
Profezia di Zaccaria
(Luca, 1:67-80)
(Luca, 1:67-80)
Zaccaria, padre di Giovanni, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo: “Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti;
uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abrahamo nostro padre, di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza tutti i giorni della nostra vita. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare
al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio; per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”.
Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele.
uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abrahamo nostro padre, di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza tutti i giorni della nostra vita. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare
al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio; per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”.
Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele.
Giuseppe e sua moglie Maria
(Matteo, 1:18-25)
(Matteo, 1:18-25)
La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, lei si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma, mentre aveva in animo queste cose, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”.
Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele” (che, tradotto, vuol dire: “Dio con noi”).
Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele” (che, tradotto, vuol dire: “Dio con noi”).
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
Nascita di Gesù a Betlemme
(Luca, 2:1-7)
(Luca, 2:1-7)
In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l’impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme (perché era della casa e della famiglia di Davide), per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme (perché era della casa e della famiglia di Davide), per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
I pastori di Betlemme
(Luca, 2:8-20)
(Luca, 2:8-20)
In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L’angelo disse loro: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”.
E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
“Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!”
Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: “Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere”.
E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
“Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!”
Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: “Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere”.
Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, raccontarono a tutti quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato loro annunziato.
Infanzia
Presentazione di Gesù al Tempio(Luca, 2:21-24)
Quando furono passati gli otto giorni dopo i quali il bambino doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima che fosse concepito.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore (come è scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore”) e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore (come è scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore”) e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
Preghiera di Simeone
(Luca, 2:25-35)
(Luca, 2:25-35)
Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele. Lo Spirito Santo era sopra di lui e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio e benedisse Dio, dicendo: “Ora, o mio
Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli come luce per illuminare le genti e per la gloria del tuo popolo Israele”.
Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli come luce per illuminare le genti e per la gloria del tuo popolo Israele”.
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: “Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori siano rivelati”.
La profetessa Anna
(Luca, 2:36-38)
(Luca, 2:36-38)
Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
I magi d’Oriente
(Luca, 2:39; Matteo, 2:1-12)
(Luca, 2:39; Matteo, 2:1-12)
Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode.
Com’ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, chiedendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo”.
Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove doveva nascere il Cristo. Essi gli dissero: “In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”.
Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui fosse apparsa la stella; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo”.
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre.
Com’ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, chiedendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo”.
Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove doveva nascere il Cristo. Essi gli dissero: “In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”.
Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui fosse apparsa la stella; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo”.
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre.
Prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.
Fuga in Egitto
(Matteo, 2:13-15)
(Matteo, 2:13-15)
Dopo che i magi furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
“Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico, perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire”.
Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta:
“Fuori d’Egitto chiamai mio figlio”.
“Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico, perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire”.
Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta:
“Fuori d’Egitto chiamai mio figlio”.
Strage dei bambini di Betlemme
(Matteo, 2:16-18)
(Matteo, 2:16-18)
Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo e mandò a uccidere tutti i maschi dell’età di due anni in giù, che erano a Betlemme e in tutto il suo territorio, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai magi. Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia: “Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più”.
Ritorno dall’Egitto
(Matteo, 2:19-23; Luca, 2:39)
(Matteo, 2:19-23; Luca, 2:39)
Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto, e gli disse:
“Alzati, prendi il bambino con sua madre e va’ nel paese d’Israele, perché sono morti coloro che cercavano di uccidere il bambino”.
Egli, alzatosi, prese il bambino con sua madre e rientrò nel paese d’Israele. Ma, udito che in Giudea regnava Archelao al posto di Erode, suo padre, ebbe paura di andare là; e, avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea, e venne ad abitare in una città detta Nazaret.
Tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato Nazareno.
“Alzati, prendi il bambino con sua madre e va’ nel paese d’Israele, perché sono morti coloro che cercavano di uccidere il bambino”.
Egli, alzatosi, prese il bambino con sua madre e rientrò nel paese d’Israele. Ma, udito che in Giudea regnava Archelao al posto di Erode, suo padre, ebbe paura di andare là; e, avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea, e venne ad abitare in una città detta Nazaret.
Tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato Nazareno.
Gesù dodicenne nel Tempio
(Luca, 2:40-52)
(Luca, 2:40-52)
E il bambino cresceva e si fortificava. Era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù raggiunse l’età di dodici anni, salirono tutti a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase a Gerusalemme all’insaputa dei genitori. I suoi genitori, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme per cercarlo. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande. Tutti quelli che lo udivano si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù raggiunse l’età di dodici anni, salirono tutti a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase a Gerusalemme all’insaputa dei genitori. I suoi genitori, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme per cercarlo. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande. Tutti quelli che lo udivano si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena”.
Ed egli disse loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?”
Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.
Ed egli disse loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?”
Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.
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