Nicola Legrottaglie è un giocatore di calcio della Juventus, nato il 20 Ottobre 1976. Iniziò a giocare a calcio con le giovanili del Bari nel 1994.
Dopo i primi anni in Serie C1 con la Pistoiese e il Prato fu acquistato dal Chievo. In seguito, fu dato in prestito alla Reggiana e al Modena con cui vince il campionato in C1, dopo questo successo torna a giocare a Verona in serie A.
Le due stagioni al Chievo, Legrottaglie le ha vissuto da protagonista e l'allora allenatore della nazionale italiana Giovanni Trapattoni lo inserì nella rosa dei convocati. A questo punto Nicola viene acquistato dalla Juventus dove gioca ancora oggi.
Sicuramente una vita bella e che potrebbe tranquillamente essere il sogno di ogni ragazzino presente degli innumerevoli oratori o club calcistici della nostra penisola.
Ma cosa rende la vita di Nicola Legrottaglie davvero speciale? "
Nicola oggi afferma pubblicamente, senza vergogna di aver incontrato personalmente Gesù Cristo, di leggere la Bibbia e trarre da essa tutti gli insegnamenti di vita, frequenta una chiesa evangelica e soprattutto nella sua vita sono cambiate tutte le sue priorità e le sue aspirazioni principali.
Prima la cosa più importante era il divertimento e soprattutto le donne, il successo e l'apparire. Adesso afferma di desiderare, come moglie la persona giusta che Dio ha preparato per lui.
Tutto vero o solamente un flash religioso?
Non sarà il solito personaggio famoso che stanco e annoiato si "butta" in un discorso mistico al pari di quelli che cominciano a seguire dottrine orientali affermando di aver trovato la pace interiore?
Che cosa rende la scelta di Nicola Legrottaglie diversa?
Sulla sua strada, come compagno di squadra appare il giocatore del Siena Tomas Guzman, che parlando poco e agendo molto diventa per Nicola un esempio di vita e pian piano gli fa tornare alla mente tutti gli insegnamenti di sua mamma.
Iniziano le prime domande a Tomas inerenti la Bibbia, infatti nel suo libro autobiografico afferma: «E' stato Guzman che ha alimentato il mio amore per Gesù. Io vedevo che questo ragazzo non solo conosceva molto bene la Bibbia, ma addirittura la meditava, la studiava... da allora sono sempre stato con lui ... C'è anche da dire che, come ogni grande amore, anche la mia fede in Cristo ha avuto come effetto quello di rendermi estremamente curioso. Fino ad allora leggevo la bibbia ma non la capivo, davo occhiate veloci senza approfondire i significati veri e profondi. Invece, proprio come chi si innamora non vede l'ora di sapere tutto della persona amata, io ho cominciato a leggere in maniera assidua i Vangeli, a farmi tante domande, a tentare di trovare delle risposte, sempre mosso da questo amore superiore che ancora oggi provo per Gesù Cristo.
Non vedevo l'ora di sapere quello che aveva detto e soprattutto quello che aveva fatto, di capire come avrei dovuto essere io nei suoi confronti. L'amore per Gesù, rispetto a quello che si può provare per un altro essere umano, ha delle analogie e delle differenze. Tra le analogie, ovviamente, spicca il fatto che di amore si tratta.»
Questo amore per Gesù, ha portato Nicola a occupare molto del tempo libero che i suoi impegni calcistici gli permettono, a presenziare moltissimi incontri pubblici con un solo scopo: raccontare a tutti le grandi cose che Dio ha fatto nella sua vita. A spiegare come prima, apparentemente piena di successi e felicità fosse invece vuota e inconsistente, mentre oggi sia piena grazie a un semplice segno di ubbidienza e di sottomissione al creatore dell'universo.
«Dopo sei mesi di crescita spirituale, finì il campionato e decisi di battezzarmi. Sono rinato in Cristo il 2 luglio 2006.
Non avevo ancora compiuto trent'anni. Sono tornato al mio paese per farlo davanti a una folla numerosa di parenti ed amici.
Sapevo molto bene quello che stavo per fare. Il battesimo, così come è raccontato nel Vangelo, consiste in una sola immersione totale del credente che si è ravveduto del propri peccati e ha accettato Cristo come personale Salvatore e Signore, dichiarandosi disposto a camminare con Lui in "novità di vita".»
Forse qualcuno dei lettori penserà che trent'anni sono tanti ma la Bibbia afferma che il battesimo è un atto da compiere quando la persona e consapevole ed è una scelta personale e non imposta, pur restando il fatto che l'atto è esclusivamente un segno di ubbidienza e di testimonianza pubblica della propria fede.
L'atto in se non è salvifico, non è sicuramente quell'acqua che purifica dai peccati ma esclusivamente il sangue di Gesù Cristo, infatti, la Bibbia afferma: «Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.» (1 Giovanni 1:7)
Ma quando ebbero creduto a Filippo che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. (Atti 8:12)
Dopo il suo battesimo, non si può affermare che Nicola abbia avuto, umanamente parlando, un periodo facile una serie di infortuni hanno messo a repentaglio la sua carriera calcistica, ma una cosa era cambiata nel suo modo di affrontare i problemi e il futuro, adesso sapeva a chi affidare i suoi "pesi", le sue preoccupazioni e soprattutto era certo che il suo futuro era nelle mani di chi lo aveva amato al punto di sacrificare l'unico figlio sulla croce per lui, per amore suo.
Dio dice nella Bibbia: «Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano>
Si, Dio si interessa anche delle nostre esigenze quotidiane e sa cosa ci fa bene e cosa invece è negativo per la nostra vita.
Dopo questo periodo Nicola, contro ogni pronostico, e tornato a giocare a alti livelli e in nazionale.
Che cosa significa questo? Che Dio ci da tutto quello che desideriamo se ci comportiamo bene ? Certamente no.
Dio ci da ciò che ci fa bene, ciò che ci porta più vicini a lui.
Personalmente ho ascoltano predicare Nicola Legrottaglie un lunedì sera durante una riunione evangelistica in un paese dell'interland torinese, che lui presiede settimanalmente con alcuni collaboratori della Missione Paradiso - associazione nata con l'unico scopo di annunciare il piano di salvezza di Dio per gli uomini - di cui e promotore.
Gli avevano comunicato da qualche ora che non sarebbe stato convocato nella rosa dei giocatori nazionali in partenza per il Sud-Africa e di lì a qualche settimana non sarebbe partito neanche con la Juventus, se devo dire che fosse felice di questa situazione direi una cosa non vera, ma sicuramente ho ascoltato dalla sua bocca delle parole incoraggianti che esprimevano una serenità che solo Gesu può dare.
La domanda che riassumeva il suo intervento non è stata: «Signore perchè...» «Perchè hai permesso questo?
Perchè adesso che sto andando in giro continuamente ad annunciare il tuo amore tu mi togli la cosa che io desidero e per cui ho lavorato tanto?
Perchè adesso che potevo far sapere a tutto il mondo il mio amore per te, sfruttando i media in questo evento mondiale, tu, non solo mi togli questa possibilità, ma metti in seria difficoltà e incertezza anche la mia permanenza alla Juventus?»
La domanda non è stata: «Signore perchè ? Ma «Signore, per cosa?
Una piccola differenza che cambia il contesto e le prerogative.
Signore per cosa mi hai appartato con questo cambiamento che oggi non comprendo?
Per cosa mi hai preservato? Per cosa vuoi che io lavori da stasera?
Una cosa è certa, Dio ha fatto la cosa migliore per suo figlio Nicola!
E Dio vuole anche nella tua vita fare la cosa migliore, se non sei ancora un figlio di Dio " nato di nuovo" questo è il primo traguardo da raggiungere: prendere coscienza di essere un peccatore perduto e di avere bisogno del perdono dei peccati. Raggiungere la consapevolezza di non poter raggiungere la salvezza dell'anima con i propri meriti ma esclusivamente per la grazia che Dio ci ha concessi in Cristo Gesu.
E seguire l'esempio, sicuramente imperfetto in quanto umano, ma giusto di Nicola Legrottaglie che nonostante il successo la fama e un buon conto in banca, non era una persona realizzata e serena fino al giorno in cui ha piegato le sue ginocchia e umiliato il suo cuore ai piedi della croce ammettendo di avere bisogno del perdono e dell'amore di Dio.
Noi della redazione auguriamo anche a te di fare la stessa esperienza.
Teniamo a precisare che la popolarità di Nicola è esclusivamente un mezzo per raggiungere tantissimi giovani sportivi e non, quello che speriamo aver messo in risalto in questo articolo e il fatto che senza Dio non esiste pace nel cuore, qualunque sia il tuo stato sociale, affettivo, economico o di popolarità.
Le citazioni sono state tratte dal libro edito da Piemme. « Ho fatto una promessa » che potete trovare nelle librerie della vostra città.
Chiamata Chiamata di Mezzanotte • Luglio/Agosto 2010
Fonte: La Bibbia è la Parola di Dio, il nostro pane quotidiano
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