Condannato nel 1991 per l'assassinio di un poliziotto, Davis si è sempre detto innocente. La sua esecuzione (omicidio?!) è stata poratata a termine l'1.00 di stanotte, ora italiana, nella prigione di Jackson in Georgia. La sua ultima richiesta di grazia è stata respinta dal comitato della Georgia.
Nei 22 anni passati dall'omicidio, molti dei testimoni (7 su 9) hanno ritrattato la loro versione dei fatti, non esistono prove fisiche dell'omicidio e l'arma del delitto non è mai stata trovata. Alcuni hanno confessato in seguito di essere stati obbligati dalla polizia a fornire false testimonianze.
Come è possibile che il sistema giudiziario degli Stati Uniti abbia falle del genere? Senza parlare della crudeltà che si nasconde dietro ad alcuni cavilli burocratici: nelle 4 volte in cui la pena di morte è stata sospesa per Davis, in un caso lo stop della Corte Suprema è arrivato circa un'ora prima dell'esecuzione. Tutti i dubbi sulla colpevolezza di Davis dovrebbero essere sufficienti per scagionarlo, o almeno ridurre la pena all'ergastolo. Ma nulla cambia.
Per questo molte associazioni, organizzazioni, singoli cittadini, autorità e illustri personalità si sono espresse per l'annullamento della pena di morte per Troy Davis. Amnesty International ha attivato una campagna, molte autorità religiose si sono opposti alla sentenza, così come svariate organizzazioni, comitati di cittadini e addirittura un funzionario dell'ONU, come si legge in uno dei cable rivelati da Wikileaks.....
Ma la "giustizia" dell'uomo si è compiuta.....
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