LA TRAVE NELL'OCCHIO - "Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo!»" (2 Samuele 12:7)
Un giorno Gesù disse ai suoi discepoli che era più facile individuare i piccoli difetti degli altri, piuttosto che prendere coscienza dei nostri. Le parole di Gesù risuonarono come un monito: "perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?". Al Re Davide stava succedendo la stessa cosa, era pronto ad arrabbiarsi e ad emettere sentenze riguardo agli altri ma non riusciva a vedere la gravità del suo peccato. In un certo periodo della sua vita si era macchiato delle colpe di adulterio e omicidio e per farlo riflettere il Signore gli invio il profeta Nathan. Il profeta raccontò a Davide la storia di un uomo molto ricco che avendo all'improvviso dovuto ospitare dei viaggiatori, per sfamarli prese l'agnellina di un povero che non aveva altro. A questo racconto Davide si adirò e disse: "Quest'uomo deve morire!" e il profeta rivolgendosi a lui affermò: "Tu sei quell'uomo!".
Il Re Davide comprese che il suo peccato era noto e provò un profondo dispiacere per quello che aveva fatto. Questo lo spinse a confessare apertamente le sue colpe e a ritenersi degno del giusto giudizio di Dio. La prima opera che compie lo Spirito Santo nella vita degli uomini è quella di rivelargli la loro condizione di peccato, facendo sparire "la trave dell'orgoglio" che c'impediva di vedere. Se oggi scopriamo di essere come gli uomini che condanniamo, ringraziamo Dio, pieghiamo le nostre ginocchia e confessiamo a Lui i nostri peccati, troveremo il perdono e la pace del cuore.
Fonte: www.paroledivita.org
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