Il sogno di ogni buon pastore è quello di avere una chiesa con otto porte!
Non mi riferisco alle nuove norme per la costruzione di un nuovo locale di culto, né parlo di una porta principale e di altre sette di servizio.
Vorrei che la mia Chiesa avesse otto porte principali.
Nessuna di queste può essere trascurata; l'intenzione non è quella di farne usare alcune in particolare, ma di farle usare tutte, perché tutte sono importanti, per non dire necessarie, per lo sviluppo della chiesa stessa.
Partendo dal sogno, ho immaginato di dialogare con Neemia, e da lui mi sono lasciato consigliare. Prendendo in esame il suo lavoro, ben intrapreso, per la costruzione delle mura, mi sono lasciato spingere dalla voglia di "costruire" le mura della chiesa, senza avere la pazza pretesa di fare da solo, perché non potrei, ma con l'idea di coinvolgere tutti i miei collaboratori in queste ardue fatiche e, pur con le prevedibili opposizioni, con l'intenzione che i lavori siano completati prima di consegnare la nostra vita alle stanze celesti.
È un gregge con un Unico Pastore; chi è il Pastore?
Leggiamo il Salmo 23, quella è la carta d'identità del nostro Pastore.
Il sogno di ogni pastore è che venga ricostruita questa porta, per ricostruire la quale è necessario che tutti ci sentiamo un unico gregge, un unico corpo.
Non ci sono differenze tra pecore!
Eppure a volte ci sentiamo migliori degli altri.
Non ci sono differenze in un gregge eppure a volte ci sentiamo non capaci rispetto agli altri e ci mettiamo in un angolino remoto della comunità, da spettatori e non più da protagonisti; non ci sono differenze in un gregge eppure a volte scegliamo con chi stare e ne scartiamo altri, ignorando la ricchezza che possiamo trovare in quelli che ancora non conosciamo.
Il sogno di un pastore è che la propria Chiesa abbia una Porta, quella delle pecore, che ci mette tutti sullo stesso piano, sì, perché tutti siamo salvati per grazia, tutti saremmo andati all'inferno, a tutti è stato rimesso il debito del peccato.
Perché allora sentirsi diversi?
Tutti corriamo il rischio di dimenticare, una volta salvati, da quale tragedia Dio ci ha liberati, da quale peccato siamo stati sottratti, e da quale giudizio finale siamo stati liberati.
Vorrei che la mia chiesa non dimenticasse mai il privilegio di pescare, di gettare le proprie reti in questo mare agitato della vita, dove ancora oggi, molti, moltissimi sono persi nelle brutture delle onde schiumanti, aspettando che qualcuno si ricordi di loro per gettare le reti della salvezza.
Il sogno di un pastore non è quello di specializzare alcuni nell'evangelizzazione, ma di trasmettere a tutto il corpo, a tutta la chiesa la visione della porta dei pesci, che non può mancare mentre si decide di ultimare i lavori per la costruzione delle mura della chiesa!
Ricordiamoci che non ci sono solo mari per pescare, ma anche fiumi, laghi, ruscelli. Qualche pesce si trova anche nei canali!
Non accontentiamoci di gettare le tue reti solo in famiglia!
Ricordiamoci del vicino, del collega di lavoro, di chi attende con noi l'autobus o il metrò alla fermata; ci sono ospedali, case di riposo, luoghi di ritrovo, case di recupero, donne abbandonate alla prostituzione.
Costruiamo insieme la porta dei pesci!
Ma io vorrei costruire la porta vecchia.
Vorrei avere una particolare attenzione per la parte che alcuni considerano oramai vecchia... Insomma vorrei ripercorrere i sentieri antichi, vedere le ricchezze di quel tempo, vorrei imparare quello che i nostri padri hanno imparato; vorrei tornare a piegare le mie ginocchia per ore intere, trascorrere le notti nelle veglie per le risposte divine; vorrei visitare gli anziani, ma non per dire loro una parola di conforto ma per udire una parola di sapienza e di speranza; vorrei che la Chiesa non guardasse i nostri anziani con tenerezza malinconica, ma con speranza di vita!
Vorrei che chi ha superato gli ottanta anni, con il suo sguardo puro mi dicesse: "Non ti preoccupare, ce la farai anche tu!"
Vorrei che la chiesa non notasse soltanto le rughe sui loro volti, ma anche la fedeltà di Dio in tutti i loro anni. Non vorrei soltanto accompagnarli sotto casa e aiutali a scendere dalla mia auto, ma vorrei essere accompagnato da loro nei sentieri della vita e essere aiutato a scendere dall'auto dell'ultima generazione, che corre troppo veloce dimenticando che in una sosta si può trovare ristoro.
Eppure la vita ci riserva sorprese.
Mentre impariamo a scalare le più alte montagne improvvisamente ci ritroviamo in fondo alla valle.
Io vorrei che la mia chiesa avesse la porta della Valle.
Che fosse una chiesa come quella di Smirne, pronta a passare per i momenti di prova. Che non si tira indietro di fronte agli esami che è chiamata a fare, che non si scoraggia se dovrà accontentarsi del pane quotidiano, ma che sa sfruttare i momenti difficili per poter imparare a sperare, che sfrutta la prova del fuoco per uscire purificata e brillante; che non teme il timore della morte perché da essa è stata liberata; infatti a lei spetta la vita!
Vorrei che non rimanessimo confusi nel crogiolo della prova, che non ci tirassimo indietro se davanti a noi si presentasse il deserto e che non ce la prendessimo con chi ci sta vicino, se per un tempo dovessimo fermarci davanti al mar Rosso, perché si
aprirà!
E anche se ci costa fatica costruiamola questa porta!
Se non la costruiamo, il letame rimarrà dentro, con tutti gli annessi e connessi.
Armandoci di passione per l'opera, scopriremo la validità di questa porta.
Ci servirà per buttare ciò che non ci serve; scopriremo sempre sulla via della santificazione qualche "sacchetto" da buttare e forse ogni giorno avremo bisogno di togliere qualcosa dalla nostra vita come rifiuto.
Vorrei che la chiesa non dimenticasse di buttare ciò che non onora il Signore, di liberarsi dalle cose scomode, dalle cose che ingombrano l'opera dello Spirito.
È il sogno di un pastore quello di vedere continuamente la propria chiesa che esamina quotidianamente il proprio rapporto con la massima Purezza, che non dimentica ogni sera di ricorrere ai piedi della croce per chiedere perdono dei falli commessi, e che in grado di rinnovare sempre la sua fede e il suo rapporto con il proprio Signore.
Tutto quello che non partecipa a questa causa buttiamolo, non ci serve, lasciamolo alla porta del Letame!
Vorrei che tutti la vedessero e che l'apprezzassero.
Lui è la sorgente, Lui è l'acqua viva, che rinfresca e che disseta; la Sua grazia non è affatto acqua stagnante; vorrei che la chiesa costruisse questa porta e che ogni invito a persona nuova, non convertita, venisse fatto in Nome e per conto di questa Sorgente!
Invitiamo a venire in chiesa, chiamiamo anime nuove alla Sorgente; parliamo loro di quest'acqua viva che tanto ha dissetato noi e le nostre famiglie. Raccontiamo che questa non solo disseta, ma lava; non andiamo a bere a fontane umane, non ci accontentiamo di essere dissetati dalle acque della cultura, dei libri e della filosofia.
Non lasciamoci abbeverare dalle fonti della possanza economica e dalle sete di giustizia terrena.
Tutto quello che potremo trovare in questa vita è acqua stagnante, forse all'interno di una bella bottiglia con una ingannevole marca... ma non sarà come la Sorgente! Invitiamo predicatori, dottori, profeti ed evangelisti, insegnanti della Parola e credenti tutti a bere alla Sorgente, dove troveranno freschezza e purificazione.
Il sogno di una pastore è che la sua Chiesa sia costantemente benedetta dal cielo.
L'approvazione umana, il complimento dei grandi, il riconoscimento ufficiale non potranno mai pareggiare le benedizioni di cui Dio può rendere partecipe la Sua Chiesa.
Costruiamo insieme questa porta: preghiamo, intercediamo, supplichiamo il Signore perché mandi piogge di benedizione sul Suo popolo!
Chiediamo che ogni culto sia speciale, risvegliato, potente!
Rechiamoci sempre al culto puntualmente, affinché non perdiamo la prima benedizione che troviamo già nel primo cantico; anzi, non manchiamo al culto, neppure in settimana, perché la nostra presenza e il nostro "Amen" aiuteranno a costruire all'interno della chiesa la porte della Acque.
Costruiamo la porta dei cavalli e usciamo... galoppiamo con velocità e potenza nei territori del nemico; conquistiamo terre e paesi al Signore; strappiamo al male, all'inferno e al regno tenebroso ogni anima per sottometterla a Cristo. Raggiungiamo luoghi, isole, nazioni precluse al messaggio dell'Evangelo e con la forza dei cavalli abbattiamo ogni barriera spirituale, stendiamo sotto la possanza delle nostre armi spirituali colui che ha dominato sui popoli, e portiamo uomini e donne in dono a Colui che è il Vittorioso, il Capo vivente della nostra spedizione!
Costruiamo questa porta, senza timore né paura; la Chiesa deve vincere quest'ultima battaglia.
Questo è il sogno di un pastore!
È anche il mio sogno!
Voglio ringraziare di cuore il mio Dio per la Vita che mi ha fatto conoscere, ma anche Neemia per avermi reso partecipe del suo progetto; voglio ringraziare tutti i fedeli che si sono messi all'opera affinché anche la nostra chiesa possa avere alla fine del suo corso otto porte, come da programma, si intende biblico naturalmente!
Gennaro Chiocca
Non mi riferisco alle nuove norme per la costruzione di un nuovo locale di culto, né parlo di una porta principale e di altre sette di servizio.
Vorrei che la mia Chiesa avesse otto porte principali.
Nessuna di queste può essere trascurata; l'intenzione non è quella di farne usare alcune in particolare, ma di farle usare tutte, perché tutte sono importanti, per non dire necessarie, per lo sviluppo della chiesa stessa.
Partendo dal sogno, ho immaginato di dialogare con Neemia, e da lui mi sono lasciato consigliare. Prendendo in esame il suo lavoro, ben intrapreso, per la costruzione delle mura, mi sono lasciato spingere dalla voglia di "costruire" le mura della chiesa, senza avere la pazza pretesa di fare da solo, perché non potrei, ma con l'idea di coinvolgere tutti i miei collaboratori in queste ardue fatiche e, pur con le prevedibili opposizioni, con l'intenzione che i lavori siano completati prima di consegnare la nostra vita alle stanze celesti.
La prima porta che vorrei avere è quella delle Pecore!
La Chiesa non è un'organizzazione fredda e composta, ma un organismo vivente.È un gregge con un Unico Pastore; chi è il Pastore?
Leggiamo il Salmo 23, quella è la carta d'identità del nostro Pastore.
Il sogno di ogni pastore è che venga ricostruita questa porta, per ricostruire la quale è necessario che tutti ci sentiamo un unico gregge, un unico corpo.
Non ci sono differenze tra pecore!
Eppure a volte ci sentiamo migliori degli altri.
Non ci sono differenze in un gregge eppure a volte ci sentiamo non capaci rispetto agli altri e ci mettiamo in un angolino remoto della comunità, da spettatori e non più da protagonisti; non ci sono differenze in un gregge eppure a volte scegliamo con chi stare e ne scartiamo altri, ignorando la ricchezza che possiamo trovare in quelli che ancora non conosciamo.
Il sogno di un pastore è che la propria Chiesa abbia una Porta, quella delle pecore, che ci mette tutti sullo stesso piano, sì, perché tutti siamo salvati per grazia, tutti saremmo andati all'inferno, a tutti è stato rimesso il debito del peccato.
Perché allora sentirsi diversi?
La seconda porta che vorrei avere per la mia chiesa è la porte dei Pesci!
Una delle cose che non vorrei che avvenisse è quella di dimenticare da quale mare sono stato pescato.Tutti corriamo il rischio di dimenticare, una volta salvati, da quale tragedia Dio ci ha liberati, da quale peccato siamo stati sottratti, e da quale giudizio finale siamo stati liberati.
Vorrei che la mia chiesa non dimenticasse mai il privilegio di pescare, di gettare le proprie reti in questo mare agitato della vita, dove ancora oggi, molti, moltissimi sono persi nelle brutture delle onde schiumanti, aspettando che qualcuno si ricordi di loro per gettare le reti della salvezza.
Il sogno di un pastore non è quello di specializzare alcuni nell'evangelizzazione, ma di trasmettere a tutto il corpo, a tutta la chiesa la visione della porta dei pesci, che non può mancare mentre si decide di ultimare i lavori per la costruzione delle mura della chiesa!
Ricordiamoci che non ci sono solo mari per pescare, ma anche fiumi, laghi, ruscelli. Qualche pesce si trova anche nei canali!
Non accontentiamoci di gettare le tue reti solo in famiglia!
Ricordiamoci del vicino, del collega di lavoro, di chi attende con noi l'autobus o il metrò alla fermata; ci sono ospedali, case di riposo, luoghi di ritrovo, case di recupero, donne abbandonate alla prostituzione.
Costruiamo insieme la porta dei pesci!
Il sogno di un pastore è che la sua Chiesa abbia la porta Vecchia!
Purtroppo viviamo nel tempo della rottamazione e tutto ciò che è vecchio sembra non avere più valore.Ma io vorrei costruire la porta vecchia.
Vorrei avere una particolare attenzione per la parte che alcuni considerano oramai vecchia... Insomma vorrei ripercorrere i sentieri antichi, vedere le ricchezze di quel tempo, vorrei imparare quello che i nostri padri hanno imparato; vorrei tornare a piegare le mie ginocchia per ore intere, trascorrere le notti nelle veglie per le risposte divine; vorrei visitare gli anziani, ma non per dire loro una parola di conforto ma per udire una parola di sapienza e di speranza; vorrei che la Chiesa non guardasse i nostri anziani con tenerezza malinconica, ma con speranza di vita!
Vorrei che chi ha superato gli ottanta anni, con il suo sguardo puro mi dicesse: "Non ti preoccupare, ce la farai anche tu!"
Vorrei che la chiesa non notasse soltanto le rughe sui loro volti, ma anche la fedeltà di Dio in tutti i loro anni. Non vorrei soltanto accompagnarli sotto casa e aiutali a scendere dalla mia auto, ma vorrei essere accompagnato da loro nei sentieri della vita e essere aiutato a scendere dall'auto dell'ultima generazione, che corre troppo veloce dimenticando che in una sosta si può trovare ristoro.
Il sogno di un pastore è che la sua Chiesa abbia anche la porta della Valle!
Diceva Livingstone che una volta che abbiamo imparato a volare sarà difficile mettere i piedi a terra.Eppure la vita ci riserva sorprese.
Mentre impariamo a scalare le più alte montagne improvvisamente ci ritroviamo in fondo alla valle.
Io vorrei che la mia chiesa avesse la porta della Valle.
Che fosse una chiesa come quella di Smirne, pronta a passare per i momenti di prova. Che non si tira indietro di fronte agli esami che è chiamata a fare, che non si scoraggia se dovrà accontentarsi del pane quotidiano, ma che sa sfruttare i momenti difficili per poter imparare a sperare, che sfrutta la prova del fuoco per uscire purificata e brillante; che non teme il timore della morte perché da essa è stata liberata; infatti a lei spetta la vita!
Vorrei che non rimanessimo confusi nel crogiolo della prova, che non ci tirassimo indietro se davanti a noi si presentasse il deserto e che non ce la prendessimo con chi ci sta vicino, se per un tempo dovessimo fermarci davanti al mar Rosso, perché si
aprirà!
E anche se ci costa fatica costruiamola questa porta!
Il sogno di una pastore è che la sua Chiesa abbia la porta del Letame!
È necessario averla, indispensabile provvederla.Se non la costruiamo, il letame rimarrà dentro, con tutti gli annessi e connessi.
Armandoci di passione per l'opera, scopriremo la validità di questa porta.
Ci servirà per buttare ciò che non ci serve; scopriremo sempre sulla via della santificazione qualche "sacchetto" da buttare e forse ogni giorno avremo bisogno di togliere qualcosa dalla nostra vita come rifiuto.
Vorrei che la chiesa non dimenticasse di buttare ciò che non onora il Signore, di liberarsi dalle cose scomode, dalle cose che ingombrano l'opera dello Spirito.
È il sogno di un pastore quello di vedere continuamente la propria chiesa che esamina quotidianamente il proprio rapporto con la massima Purezza, che non dimentica ogni sera di ricorrere ai piedi della croce per chiedere perdono dei falli commessi, e che in grado di rinnovare sempre la sua fede e il suo rapporto con il proprio Signore.
Tutto quello che non partecipa a questa causa buttiamolo, non ci serve, lasciamolo alla porta del Letame!
Il sogno di un Pastore è che la sua Chiesa abbia la porta della Sorgente!
La Sorgente è già in mezzo alla piazza della Chiesa.Vorrei che tutti la vedessero e che l'apprezzassero.
Lui è la sorgente, Lui è l'acqua viva, che rinfresca e che disseta; la Sua grazia non è affatto acqua stagnante; vorrei che la chiesa costruisse questa porta e che ogni invito a persona nuova, non convertita, venisse fatto in Nome e per conto di questa Sorgente!
Invitiamo a venire in chiesa, chiamiamo anime nuove alla Sorgente; parliamo loro di quest'acqua viva che tanto ha dissetato noi e le nostre famiglie. Raccontiamo che questa non solo disseta, ma lava; non andiamo a bere a fontane umane, non ci accontentiamo di essere dissetati dalle acque della cultura, dei libri e della filosofia.
Non lasciamoci abbeverare dalle fonti della possanza economica e dalle sete di giustizia terrena.
Tutto quello che potremo trovare in questa vita è acqua stagnante, forse all'interno di una bella bottiglia con una ingannevole marca... ma non sarà come la Sorgente! Invitiamo predicatori, dottori, profeti ed evangelisti, insegnanti della Parola e credenti tutti a bere alla Sorgente, dove troveranno freschezza e purificazione.
Il sogno di un pastore è quello di avere nella propria Chiesa la porta delle Acque!
Mai deve mancare all'interno di una Chiesa la porta dove scendono le Acque.Il sogno di una pastore è che la sua Chiesa sia costantemente benedetta dal cielo.
L'approvazione umana, il complimento dei grandi, il riconoscimento ufficiale non potranno mai pareggiare le benedizioni di cui Dio può rendere partecipe la Sua Chiesa.
Costruiamo insieme questa porta: preghiamo, intercediamo, supplichiamo il Signore perché mandi piogge di benedizione sul Suo popolo!
Chiediamo che ogni culto sia speciale, risvegliato, potente!
Rechiamoci sempre al culto puntualmente, affinché non perdiamo la prima benedizione che troviamo già nel primo cantico; anzi, non manchiamo al culto, neppure in settimana, perché la nostra presenza e il nostro "Amen" aiuteranno a costruire all'interno della chiesa la porte della Acque.
Il sogno di un pastore è quello di poter avere all'interno della propria Chiesa l'ottava porta: quella dei Cavalli!
Vorrei che la mia chiesa avesse dei cavalli per uscire e combattere; vorrei che la mia chiesa ereditasse la potenza! Sì, perché tutto sommato siamo un popolo forte, un esercito schierato pronto per la battaglia.Costruiamo la porta dei cavalli e usciamo... galoppiamo con velocità e potenza nei territori del nemico; conquistiamo terre e paesi al Signore; strappiamo al male, all'inferno e al regno tenebroso ogni anima per sottometterla a Cristo. Raggiungiamo luoghi, isole, nazioni precluse al messaggio dell'Evangelo e con la forza dei cavalli abbattiamo ogni barriera spirituale, stendiamo sotto la possanza delle nostre armi spirituali colui che ha dominato sui popoli, e portiamo uomini e donne in dono a Colui che è il Vittorioso, il Capo vivente della nostra spedizione!
Costruiamo questa porta, senza timore né paura; la Chiesa deve vincere quest'ultima battaglia.
Questo è il sogno di un pastore!
È anche il mio sogno!
Voglio ringraziare di cuore il mio Dio per la Vita che mi ha fatto conoscere, ma anche Neemia per avermi reso partecipe del suo progetto; voglio ringraziare tutti i fedeli che si sono messi all'opera affinché anche la nostra chiesa possa avere alla fine del suo corso otto porte, come da programma, si intende biblico naturalmente!
Gennaro Chiocca
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