L'altro mondo

Dio e il mondo spirituale sono reali e possiamo contare su di loro con la stessa sicurezza con cui contiamo sul mondo familiare che ci circonda. ...
Noi abitualmente pensiamo che il mondo visibile è reale, dubitando della realtà di qualunque altro. Non neghiamo l’esistenza del mondo spirituale, ma dubitiamo che sia reale nel senso universalmente accettato del termine. ...

L’oggetto della fede dei cristiani è la realtà che non si vede. ...
Dobbiamo spostare il nostro interesse dal visibile all’invisibile. Perchè la grande Realtà invisibile è Dio.
“Chi si accosta a Dio deve credere che Egli è e che è il rimuneratore di tutti quelli che lo cercano diligentemente” (Ebrei 11:6 - King James Version).

Questo è basilare nella vita della fede. Da qui possiamo elevarci ad altezze sconfinate. “Abbiate fede in Dio” disse il nostro Signore Gesù Cristo, “abbiate fede anche in me” (Giovanni 14:1). Senza il primo non ci può essere il secondo.

Se vogliamo veramente seguire Dio, dobbiamo cercare di essere “dell’altro mondo”.

... Esso non è futuro ma presente. E’ parallelo al nostro familiare mondo fisico e le porte tra i due mondi sono aperte.

Dalle tenebre alla Luce

Sono vissuta gran parte della mia vita nell'oscurità delle tenebre, poi un'evento mi ha fatto vedere la Luce. Quelle Luce che non capivo all'inizo che sentivo mia, come mi stesse chiamando da tempo,p oi la conobbi era il Signore che mi ha presa per mano anche quando circa un'anno fa il mondo mi e' crollato addosso; l'evento?

Ho visto mio marito, che molestava suo figlio, nostro figlio.Tutto l'iter l'allontanamento la separazione, il processo a suo carico,m a in tutto questo mi ha sostenuta ci ha sostenuti io e mio figlio il Signore.

L'isola dei morti

(Gesù disse:) "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita". "Chiunque vive e crede in me, non morirà mai". Giovanni 5:24; 11:26

Il pittore svizzero Arnoldo Bocklin, profondamente impressionato dalla mitologia, ha dipinto una celebre tela, " L'isola dei morti ": Una figura in piedi, vestita di bianco, sta dirigendo la sua barca su un mare calmo, e trasporta il defunto verso l'isola dei morti. Ispirato da questo quadro, Sergio Rachmaninov, nella sua sinfonia che porta appunto questo titolo, esprime l'ansia dell'uomo, l'angoscia, la paura.

La morte, vecchia quanto l'umanità, è la conseguenza della nostra disobbedienza. Ma la grazia di Dio offre la risorsa; se " il salario del peccato è la morte ", " il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23).

Con la sua morte, Cristo ha vinto il diavolo che deteneva il potere della morte, e può liberare " tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita" (Ebrei 2:15).

Nella Bibbia si ode risuonare un grido di trionfo:" O morte, dov'è la tua vittoria?... Ora il dardo della morte è il pecca­to... ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vitto­ria per mezzo del nostro Signore Gesù Cri­sto!" (1 Corinzi 15:55-57).

Vivere Cristo. Pensaci

L'apostolo Paolo scrive: "La grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e c'insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesú" (Tito 2: 11-13); &q

La buona notizia !!!

Arrivato dunque Gesú, trovò che Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro.
Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi.
E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello.

Marta dunque, come udí che Gesú veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesú: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto, ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà».

Si ripara la porta del letame...

«Malkijah,figlio di Rekab, capo del distretto di Beth-Hakkerem, riparò la porta del Letame; la costruì, e vi mise i suoi battenti, le serrature e le sbarre» (Nehemia 3:14).

L‘incarico di riparare la porta del Letame venne affidato a uno dei sette capi che vengono menzionati nel capitolo 3 di Nehemia. I nomi di questi capi sono:

Iphone 4 - Un esempio del cortocircuito dell'umanità

Tutti pazzi per l'iphone 4, l'ultimo cellulare che sta spopolando nel mondo, nella parte del pianeta dove ci si può permettere queste "frivolezze" dal costo esorbitante, non solo inizialmente,  sopratutto in tempi di crisi economici come quelli tipici di questi giorni. E sopratutto in relazione ad altri prodotti che fanno più o meno le stesse cose ad un costo molto inferiore.

Il Vangelo degli emarginati

Luca 15 è stato soprannominato; Il Vangelo degli emarginati;.Per secoli questo capitolo è stato visto come la parola di Dio per coloro che erano caduti; e un messaggio per tutti quelli che si sono sviati a Cristo, che una volta furono trovati ma ora sono perduti, che possono essere legati da un peccato incallito.

Chi è esattamente un emarginato? In Luca 15 gli emarginati sono coloro
che sono stati respinti come fallimenti dalla società e dalla chiesa, includendo coloro che si sentono respinti da Dio a causa di un fallimento morale.

Questo notevole capitolo si apre con una folla di peccatori che si riuniscono per ascoltare l'insegnamento di Gesù; tra di loro ci sono pubblicani, gli esattori delle tasse, una professione piena di corruzione. I pubblicani erano odiati dalla società, considerati alla tessa stregua di peccatori come prostitute, fornicatori ed ubriaconi. In verità tutti costoro venivano compresi tra gli emarginati di quei giorni, persone che erano "perdute" agli occhi del mondo.

Eppure essi erano coloro che Gesù amava di più. In verità era per questi che Egli era venuto in maniera particolare a cercare e salvare; erano gli ammalati che avevano bisogno di un medico, ed Egli era il medico di cui avevano bisogno.

Edmilson de Morae, calciatore, rende testimonianza della propria fede in Gesù Cristo

O voi tutti che siete assetati, venite... comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perchè spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangeretete ciò che è buono... Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete. Isaia 55:l-3

Sentivo sempre un vuoto in me 

Il fenomeno Gesù

Di fronte al fenomeno Gesù non si può restare neutrali, tanta è la forza che emana la sua figura.
Si può rifiutarlo, ma non si può restare indifferenti. Ernest Renan, all’età di quarant’anni, nel suo libro “Vita di Cristo”, scriveva: “Taluni vorrebbero fare di Gesù un saggio, tal altri un filosofo, qualcuno un patriota, qualcun altro un uomo dabbene; molti un moralista, altri un santo. Egli non fu niente di tutto questo. Fu un incantatore”.
 
Ma alla fine della sua vita, Renan, contemplando il Gesù di Nazareth del quale aveva negato in precedenza la divinità e pur criticando l’autenticità dei miracoli come i vangeli li riportavano, prorompe in questa invocazione: “Quale prodigio! Colui che vuole tracciare l’ideale della virtù e del sublime non può che prendere in prestito i suoi tratti da Gesù.. . Il razionalismo più dichiarato retrocede davanti alla sua critica e io non posso guardarlo che in ginocchio... O Gesù illuminami, tu verità, tu vita.... Oh, dimmi chi tu sei!”.
 
E ancora: “Io soffro, o Gesù, di aver sollevato il tuo problema troppo pesante per me, poiché io non sono che un uomo e tu sei qualcosa di più. Dimmi dunque chi sei!”.

Presente!

Qualche tempo fa ho incontrato un “vecchio” compagno delle elementari che non vedevo da tempo. Abbiamo ricordato il nostro essere parte delle tre “M” nell’appello del maestro. Nella nostra classe infatti in tre avevamo lo stesso nome, “Paolo”, e (guarda che combinazione!) il cognome di tutti e tre cominciava con la lettera “M”, per cui il maestro leggeva consecutivamente i nostri nomi ogni mattina. L’appello, appena entrati in classe, era una specie di rito “sacro”.
 
Oggi è passato di moda, perché le classi sono generalmente poco numerose. Ma allora era una necessità, perché ogni classe era formata da 40/50 alunni (ricordo che nella “mia” prima elementare eravamo 52!) e per un insegnante non era certo facile scoprire chi fossero gli alunni assenti.
Così il maestro prendeva con solennità il registro sul quale erano scritti in ordine alfabetico i nomi di tutti gli alunni. Poi ognuno di noi doveva stare attento e prepararsi al momento in cui egli avrebbe letto il suo nome, quindi doveva rispondere alla chiamata (e doveva farlo ad alta voce) pronunciando distintamente la parola: “Presente!”.
 
Era un modo semplice per comunicare al maestro: “Ci sono!”.

Dalla moto .... al Signore

Ancora una testimonianza giuntami via e-mail. E' curioso come nella storia di ogni testimonianza, e forse di ogni uomo, vi sia la rincorsa a riempiere un vuoto che sembra incolmabile.
 
Molte le chimere che sembrano volerci aiutare, sesso, droga, lavoro, religione, passioni svariate, eppure nessuna soddisfa pienamente, il vuoto rimane.
Ancora una testimonianza giuntami via e-mail. E' curioso come nella storia di ogni testimonianza, e forse di ogni uomo, vi sia la rincorsa a riempiere un vuoto che sembra incolmabile.
 
Molte le chimere che sembrano volerci aiutare, sesso, droga, lavoro, religione, passioni svariate, eppure nessuna soddisfa pienamente, il vuoto rimane.

La potenza purificante e guaritrice del Suo sangue

Era la notte prima della crocifissione di Cristo. Gesù aveva riunito i suoi discepoli in una sala posta in alto per prepararli alla sua dipartita dalla terra; dopo aver condiviso insieme la cena, il Signore prese un asciugatoio e si mise a lavare i loro piedi.
 
Quella sera Gesù disse a questi devoti seguaci che stava per essere "innalzato" (intendendo crocifisso) dalle mani di uomini malvagi.

Quando lo disse loro, Egli stava preavvisandoli di quanto stava per accadere.

Gesù terminò questo messaggio, diretto a loro, dicendo; "Io son roceduto dal Padre, e son venuto nel mondo; di nuovo io lascio il mondo, e vo al Padre." (Giovanni 16:28).

A questo i discepoli risposero: "Ecco, tu parli ora apertamente, e non dici alcuna similitudine. Or noi sappiamo che tu sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcun ti domandi; perciò crediamo che tu sei proceduto da Dio." (Giovanni 16:29-30).

I discepoli volevano far sapere a Gesù che avevano compreso chiaramente quanto egli aveva detto loro. Ma più significativamente, prendete nota delle loro parole nell'ultimo verso: "Or noi sappiamo ... perciò crediamo ...".

La Bibbia su Linux

La Bibbia. Una versione per Linux. Questo file (5.8Mb) contiene tutti i file necessari per installare una versione del programma per Linux, con una versione della Bibbia (la Nuova Riveduta). Per installarlo, copia il file ad una directory qualsiasi e scompattalo, usando un programma di XWindows oppure dalla riga di comando: tar xvzf laparola-6.1.0.tar.gz

Poi leggi il file leggimi per ulteriori istruzioni. Siccome i file delle versioni e delle collezioni sono identici in tutti i sistemi operativi, tutte le versioni e collezioni disponibili per Windows (tranne quelle che usano il greco o l'ebraico) possono essere utilizzate anche da questa versione per Linux.

Rilasciata la versione 7.15 del programma La Parola

Richard Wilson, instancabile nel suo lavoro, sviluppatore del sotware La Parola, ha rilasciato una nuova versione, la 7.15 (aggiornamento  aprile 2010).
 
Ho rilasciato una nuova versione del programma. La novità principale è che ho inserito le versioni interlineari italiano-greco e greco-italiano del Nuovo Testamento.
Richard Wilson, instancabile nel suo lavoro, sviluppatore del sotware La Parola, ha rilasciato una nuova versione, la 7.15 (aggiornamento  aprile 2010).
 
Ho rilasciato una nuova versione del programma. La novità principale è che ho inserito le versioni interlineari italiano-greco e greco-italiano del Nuovo Testamento.

Pentecoste. La festa delle Settimane (Shavuot)

Sette settimane dopo la Pasqua (in base a Levitico 23:15-16 e Deuteronomio 16:9-10) il popolo ebraico celebrava la Festa delle Settimane i Hag Ha-Shavuot (Shavuot significa "settimane"). Quando c'era ancora il Tempio, Shavuot, insime alla Pasqua e alla Festa delle Capanne era una delle tre Feste nella quali ogni ebreo maschio adulto (che era in grado di falro) doveva andare a Gerusalemme per partecipare al sacrificio delle primizie nel quale il pane fatto con il grano nuovo era offerto sull'altare. Un'altro nome per Shavuot è Hag Ha-Bikkurim, festa delle Primizie.