Gentili Signori, cari fratelli in Cristo, ho settant’anni.....

"Gentili Signori, cari fratelli in Cristo, ho settant'anni. Fino all'età di sessantanove anni sono stato, come si usa dire, cristiano praticante in una chiesa in cui le tradizioni, i divieti, gli obblighi, le costrizioni, avevano preso il posto dell'insegnamento biblico.
 
Adesso leggo la Bibbia due ore al giorno, e quando la finisco ricomincio da capo. Leggendo la Bibbia, ho incontrato il Signore che ha versato il suo sangue per noi, per darci la vita eterna. Prima ero un individualista, un materialista, non pensavo che a me stesso, ma ero infelice.
 
Ora amo tutti e la morte non mi fa più paura poiché so che il Signore mi aspetta. Ora mi definisco un cristiano biblico che non aderisce a una particolare religione. Io vivo il Vangelo e il Signore guida costantemente i miei passi.  Molte persone della mia età sono infelici; l'attaccamento a una religione dà loro soltanto una vaga speranza mentre la Bibbia dà delle grandi certezze.
Vorrei, per favore, ricevere due Evangeli che vorrei dare a mio fratello (78 anni) e a mio cognato (67 anni) perché anch'essi possano trovarvi la felicità..." C..., 5 aprile 2003

Tratto dal calendario "IL BUON SEME" - edizioni "il Messaggero Cristiano"

Immensa Grazia

"Grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo" (Efesini 1:2). Paolo inizia e conclude la sua lettera (Ef. 6:24) con il desiderio che il suo uditorio faccia l'esperienza della grazia.
 
È sia una benedizione sia "una preghiera che i suoi lettori possano conoscere pienamente il favore gratuito, ma immeritato, di Dio che li riavvicina a se stesso accordando loro tutto ciò di cui hanno bisogno".
 
La grazia proviene da Dio e Paolo continua parlando della "gloria della sua grazia" (Ef 1:6), poi aggiunge l'espressione: le "ricchezze della sua grazia" (v. 7). Come se questo non bastasse a descrivere l'eccellenza di Dio, Paolo rafforza la sua affermazione precedente parlando dell'"immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi" (Ef 2:7). In questo modo l'apostolo esalta sempre di più la grazia divina.

Le passioni del cuore

Non possiamo impedire agli uccelli di volare sopra la nostra testa, ma possiamo impedire che ci facciano il nido.
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CON LA SUA INTELLIGENZA superiore l'uomo è riuscito a soggiogare il regno animale e vegetale, è andato nello spazio, ha fatto delle scoperte molto importanti nel campo della medicina, delle comunicazioni e del nucleare. La lista delle conquiste umane sarebbe davvero molto lunga...
Tutto questo è stato possibile perchè Dio ha dato all'uomo il permesso di rendersi soggetta la terra (Gen. 1:28). E in gran parte l'uomo ci è riuscito.

L'Agnello di Dio

Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!" Giovanni 1:29

"Tu... sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione". Apocalisse 5:9

L'apostolo Pietro che per tre anni aveva seguito Gesù, lo ha definito "agnello senza difetto nè macchia" (1 Pietro 1:19).
Insieme ad altri due discepoli, Pietro fu testimone della Sua gloria quando il cielo si era aperto su Gesù, e Dio Padre aveva dichiarato: "Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto" (2 Pietro 1:17). Pietro era anche nel giardino di Getsemani quando i Giudei vennero ad arrestare il Signore armati di spade e bastoni.

Gesù si lasciò prendere e trascinare davanti a dei giudici malvagi per essere sottoposto ad un iniquo processo.
Lo condannarono a morte e lo inchiodarono su una croce.
Con crudele ironia gli dicevano: " Se tu sei Figlio di Dio, scendi giù dalla croce!" (Matteo 27:40).
Ma a tutte quelle ingiurie, il Signore ha risposto con questa preghiera: "Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno" (Luca 23:34).

Io muoio per te...

Molti anni fa, in una città orientale vivevano due fratelli. Il più giovane conduceva una vita corrotta e spensierata. Vivere nel peccato era la norma per lui; anzi, la sua immoralità peggiorava di giorno in giorno, senza mostrare il minimo desiderio di cambiare stile di vita.
...

La formazione di un uomo di Dio

Voglio parlarvi di tre uomini che Dio ha usato potentemente e di come ha usato il fallimento per produrre santità in loro.

Oggi sentiamo molte chiacchiere sul successo e di come le persone possano ottenerlo; il successo in termini biblici è immensamente differente. Mentre consideriamo coloro che Dio ha usato per risvegliare la loro generazione, scopriamo che gli elementi

Cristo, l`ultimo Adamo

Dio disse: " Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio... su tutta la terra". Genesi 1:26

L'Eterno formò l'uorno dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente. Genesi 2:7

Il nome Adamo, dato al primo uomo, deriva dalla parola ebraica "adamah" (terra, suolo). Dio diede forma al suo corpo utilizzando la polvere della terra (Genesi 2:7, 19), poi gli soffiò nelle narici un alito vitale che ha unito lo spirito e il corpo, il soffio di vita e la materia (Giobbe 33:4).

Così l'uomo diventò "un'anima vivente". L'anima continua a vivere dopo la morte (Luca 16:19-31) e nel giorno della risurrezione si ricongiungerà al corpo; e questo avverrà sia per i giusti che per gl'ingiusti (Atti 24:15).

Dio aveva incaricato l'uomo di gestire tutto ciò che è terrestre (Genesi 2:15), dandogli anche autorità sugli animali (Genesi 1:26; 2:19-20), ma Adamo peccò trasgredendo un preciso ordine di Dio (Genesi 3:17).

Unica discriminante

Oggi ho letto un versetto, letto  e riletto in questi dieci anni numerose volte... ma oggi... Oggi mi ha parlato in maniera particolare.
Probabilmente è accaduto anche a molti, d'un tratto un versetto sulla quale la mente non si era mai soffermata, dovutamente, diventa il fulcro meditativo di un'intera giornata.

Si tratta di una frase detta dal Signore Gesù stesso. Poco prima del supplizio, del tradimento, della morte e, gloria a Dio, della successiva vittoria sulla morte.

Mantenere la fiducia

Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa!
Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso.
 
Perché: «Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita." (Ebrei 10:32-39).

Questi versi furono indirizzati ad alcuni tra i più perseguitati, provati e sofferenti cristiani sulla terra; questi cari santi hanno camminato fedelmente nel timore di Dio. Erano pentiti del loro passato e guardavano alla venuta del Signore; conoscevano Cristo come il loro Sommo Sacerdote ed erano vissuti nella piena certezza di fede. Erano saldi nel Signore, avevano tenuta ferma la loro testimonianza senza vacillare; avevano creduto nell'Iddio che è "fedele in ciò che ha promesso".

Questi santi avevano preso a cuore tutti gli avvertimenti contro l'apostasia; sapevano che i credenti i quali avessero peccato volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, si sarebbero sviati e "divorati dall'avversario".

L`ubriaco del paese

LE GRANDI COSE CHE DIO FA.
Durante la mia infanzia e adolescenza mio padre era l'ubriaco del paese.
Raramente l'ho visto sobrio. I miei amici a scuola scherzavano di come mio padre stava disteso sul marciapiede al centro del paese, rendendosi ridicolo davanti a tutti.
I loro scherzi mi ferivano profondamente, ma non lo feci mai sapere a nessuno. Ridevo con loro. Tenevo nascosto il mio dolore.
A volte trovavo mia madre nel fienile, distesa nel letame dietro le mucche.

Cerco di capire

Sono sempre stata un'atea orgogliosa di esserlo. La fiamma della fede non ha mai dato il minimo segno della sua presenza in me, né ho mai provato il desiderio di alimentarla.

Ma da due anni sta succedendo qualcosa dentro di me che non capisco. Ho un disagio interiore che non riesco a comprendere e a giustificare completamente.

Le figlie di Lot

Se il Signore ha deciso di portare a nostra conoscenza vicende squallide, come quella che vide come protagoniste le due figlie di Lot, è perché hanno comunque un'importante lezione di vita da comunicarci.Ascoltare questa lezione ci porterà a rivedere, forse in modo addirittura radicale, le relazioni che stiamo vivendo con la società intorno a noi.

Introduzione
Si raccomanda la lettura del testo biblico di Genesi 19:30-38.

Lot e le sue due figlie, unici superstiti del disastro di Sodoma, sono ormai al sicuro!
Dio ha mostrato verso tutti loro la Sua immensa misericordia, ed il Suo interesse, ma questo potente atto d'amore non è riuscito a modificare la mentalità ed il comportamento delle due figlie di colui che la Bibbia definisce il "giusto" Lot.

Per capire meglio cosa è realmente avvenuto occorre prima prendere in esame una serie di situazioni storiche ripercorrendo, indietro nel tempo, una parte della vita di Lot loro padre, il nipote del grande Abraamo.
Il cammino da Ur al paese dove Dio voleva condurre i suoi "amici" era stato lungo e travagliato, ma la mano dell'Onnipotente non aveva mai abbandonato la comitiva formata, oltre che da Abraamo, anche dai suoi famigliari, tra i quali c'era Lot.