Ottimo libro degli anni 70, non e' piu' in produzione forse per i tentativi, troppo categorici, di individuare date e nomi, ora superati. Ma e' una buona lettura per il sostanziale impianto generico ampiamente condivisibile. Se non altro perche' i corsi ed ricorsi storici ci indicano la ciclicita' dei tempi che diventanto essi stessi profezia. Cicli che, come i mitici dolciumi chiamati: "girelle", arrivano poi ad un punto conlcusivo.
Concordiamo sul fatto che siamo chiamati in ogni epoca ad analizzare fatti, supporre ipotesi, anche perche' siamo sempre sollecitati a leggere i tempi che viviamo per un duplice aspetto:
- Individuare i potenziali fattori in grado di disinnescare la testimonianza del crisitano:
- Vigilare per raccogliere il sempre presente invito biblico ad un risveglio, necessario ad ogni nuova generazione:
- Leggere i tempi per meglio adattarsi ai diversi bisogni e metodi evangelistici.
- Etc...
Tuttavia, a meno che non si hanno chiare indicazioni divine e spirituali, le ipotesi non possono ne devono diventare dottrina ne occasione di scontro, piuttosto di confronto. Confronto sempre piu' complitato da attuare in tempi come quelli che viviamo in questo scorcio di secolo, caratterizzati da polarismi estremizzati, destrutturazione del pensiero critico, etc.
Con le dovute ed incomplete premesse, buona lettura.
QUALE SORTE E' RISERVATA ALL'UMANITA' ?
Nel tentativo di soddisfare l'antico desiderio dell'uomo di conoscere il futuro, astrologi e "profeti" moderni godono oggi di una vasta popolarità, la più grande dai tempi di Babilonia. Fra le tante voci "profetiche" che insistono per essere ascoltate, ci sono voci autentiche che sono spesso trascurate dal sofisticato uomo moderno... le voci degli antichi profeti d'Israele.
Tremila anni di storia dimostrano la veracità della loro testimonianza. Se l'umanità continua ad ignorare le loro straordinarie profezie sul destino dell'uomo e gli avvenimenti che interesseranno quanto prima il pianeta Terra, potrebbe essere la più grande follia di questa generazione. Il libro dimostra che la profezia biblica ha un messaggio rilevante per il mondo di oggi.
Noi viviamo in uno dei momenti più significativi della storia umana, ma perfino la chiesa sembra non rendersene conto. Il libro di Hal Lindsey, dimostrando che i vecchi profeti d'Israele prevedono ed interpretano avvenimenti del presente e dell'imminente futuro, dovrebbe finalmente svegliare il nostro interesse alla profezia biblica.
GLI AUTORI
Hal Lindsey, che ha compiuto i suoi studi teologici al Dallas Theological Seminary, è un esperto di profezia biblica, sul quale argomento viene invitato a parlare in ogni parte degli Stati Uniti, del Canada e del Messico. Il libro raccoglie il frutto delle sue ricerche e delle sue meditazioni.
Carole C. Carlson è una brillante giornalista che scrive su riviste e giornali americani. Ha collaborato per dare al libro una forma moderna e spigliata.
Titolo Originale: The Late Great Planet Earth - 1970 - Michigan USA
1 Edizione Italiana Novembre 1982
CAPITOLI: QUI IL LIBRO IN PDF
- Introduzione - 3
- Il futuro - 5
- Quando un profeta è un profeta? - 14
- Viviamo noi realmente e impariamo? - 23
- Israele, o Israele - 41
- La Russia è Gog - 61
- Da uno sceicco all'altro - 76
- Il pericolo giallo - 87
- Roma sulla strada della rinascita - 95
- Il futuro Fuhrer - 106
- Risveglio del mistero di Babilonia - 124
- Il viaggio finale - 147
- La terza guerra mondiale - 159
- L'avvenimento principale - 184
- Una pulita alla sfera di cristallo - 197
- Note - 207
- Israele, spoletta di Armagheddon
- Asteroide in arrivo?
- "Ultimi giorni" = Finale e completa restaurazione d`Israele e sua redenzione spirituale - pag. 51
L'Orologio dell'apocalisse - Se a qualcuno può strano o perfino ridicolo parlare di apocalisse, è utile ricordare che anche degli scienziati laici inventarono il cosiddetto: Orologio dell'apocalisse che, pur non avendo riferimenti religiosi, avrebbe dovuto svolgere questa funzione:
Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è un'iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di un'ipotetica fine del mondo a cui l'umanità è sottoposta.
Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all'umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).[1]
Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l'orologio fu impostato alle ore 23:53, sette minuti prima della mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 23 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte è stata raggiunta nel 2025, con appena 89 secondi. Precedentemente la distanza minima era stata 90 secondi, raggiunta nel 2023; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (accordi START) e il 1995.
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