Qualche settimana fa, con una mirata strategia pubblicitaria, è stato lanciato sul mercato un oggetto destinato, secondo i produttori, ad incoraggiare la preghiera. Si tratta di un rosario elettronico, in grado di accompagnare nella recita del rosario a Maria, senza essere costretti e ripeterne il testo. Informatica e preghiera: un abbinamento che rivela come ormai nella religione si stia davvero toccando il fondo...
L’autorità della Parola di Dio
“C’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5).
L’affermazione di Paolo è chiara: la relazione con il solo Dio, quello che altrove egli definisce “il Dio vivente e vero” (1 Tessalonicesi 1:9b), è possibile soltanto attraverso la mediazione di Gesù. L’armonia delle Scritture ci guida a comprendere che quella di Paolo non è una voce isolata, ma è la stessa Voce di Gesù: “nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Giovanni 14:6) ed è la voce dello stesso Spirito di Gesù che ha guidato Pietro a dichiarare davanti al Sinedrio di Gerusalemme: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro Nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
Se la Bibbia, con tutta l’autorità che le viene dall’essere Parola di Dio, afferma “solo Gesù”, “nessun altro al di fuori di Gesù”, perché si sono aggiunti i nomi di altri mediatori e a quale “dio” conducono questi mediatori, se all’Unico Dio vivente e vero si va solo per mezzo di Gesù?
“Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole” (Matteo 6:7).
L’intento di Gesù era chiaro: aiutare gli uomini a capire che la preghiera non consiste nel “dire le preghiere”, ma nel pregare, cioè nel dialogare in modo spontaneo con Dio, aprendogli la propria anima e, con questo esprimendogli: da un lato, il nostro bisogno di Lui e, dall’altro, il nostro vivo desiderio che sia Lui ad intervenire nella nostra vita perché solo Lui è in grado di dare le risposte giuste.
Pregare è, inoltre, un’azione intima e personale: io mi presento a Dio con la mia fede, con la mia situazione di vita, con i miei bisogni, con il mio amore da vivere attraverso l’intercessione per il mio prossimo e per chi mi è particolarmente a cuore.
Altri non posso pregare per me e le preghiere degli altri non possono surrogare o sostituirsi alle mie.
Perché allora si sono scritte preghiere su preghiere da “recitare”: preghiere che mortificano ed annullano la spontaneità e la soggettività della preghiera?
Il fatto che il Signore Gesù abbia proposto un modello di preghiera, come il “Padre nostro”, non legittima in alcun modo la scelta di ripetere e recitare il suo testo.
Guardiamoci anche noi da espressioni tipicamente pagane: “Fai la preghiera... di’ la preghiera”.
Il discepolo di Cristo non fa e neppure dice le preghiere, ma... prega!!
E, nel nostro personale cammino di preghiera, vi è un solo “strumento” che ci viene in soccorso.
Noi non abbiamo certo bisogno di imparare a recitare preghiere che altri hanno scritto, che altri ci hanno insegnato, che altri ci hanno fatto imparare a memoria.
Il discepolo di Cristo “cammina per lo Spirito” ed è proprio lo Spirito che, donandogli il discernimento dell’amore e della potenza di Dio, ma anche la visione della sua miseria e della sua fragilità, lo porta ad inginocchiarsi davanti al Padre e lo guida a pregare: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede Egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26).
“...e Io pregherà il Padre ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre... dimora con voi e sarà in voi” (Giovanni 14:16, 17b).
Mi è capitato di incontrare persone che passeggiano da sole, tenendo in mano ”la corona del rosario” e sgranandola cammin facendo.
La preghiera per non sentirsi soli?
Ma se si prega, è proprio perché si è convinti di non essere soli, perché, sempre e comunque, c’è Qualcuno che sta con noi, con il quale possiamo parlare e dialogare.
Questo “Qualcuno” è “l’altro Consolatore”, cioè l’altro Gesù: il Suo Spirito che abiterà in noi “tutti i giorni sino alla fine dell’età presente”.
“Il tuo denaro vada con te in perdizione perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio” (Atti 8:20).
Che tristezza quando il bisogno degli uomini di avere relazione con Dio viene sfruttato da istituzioni e personaggi religiosi per fare soldi!
Simone, il mago di Samaria, cercò di trascinare Pietro in questa diabolica strategia della religione come commercio, come strumento per fare soldi. Ma Pietro respinse con fermezza e con sdegno questa “strategia”, che purtroppo i suoi presunti “successori” avrebbero poi sistematicamente adottato.
“Una potenza d’errore”
Perché questa sottolineatura di verità per molti di noi già risapute e “scontate”?
Certamente, è sempre utile riproporle alla nostra attenzione, perché non ci servano da criteri di discernimento solo per valutare il comportamento degli altri, ma anche per riflettere sul nostro!
Qualche settimana fa, mentre seguivo con occhio distratto la pubblicità in attesa del telegiornale, vedo scorrere le immagini di una coppia in cerca di armonia, di un bimbo che deve imparare le preghiere, di una casalinga impegnata nei suoi lavori quotidiani, di una persona anziana senza compagnia; il tutto accompagnato dalle note dell’Ave Maria di Schubert.
“Prex: il rosario digitale è l’amico ideale inseparabile, l’amico che pregherà insieme a te la Vergine Maria.., uno strumento semplice da usare che aiuti il tuo bambini ad imparare le preghiere.. che stia vicino a tua nonna, che si ritrova tutto il giorno sola in casa...”: questo recitava la pubblicità.
“Non ci posso credere?!?” ho esclamato rivolto a mia moglie.
Visitando il sito della “Prex company s.r.l.” ho scoperto che era tutto vero. Con 39,50 € (13€ in più per la versione Ipod) si può acquistare questo strumento “che pregherà con te”!
A quelli che “non hanno aperto il loro cuore all’amore della verità per essere salvati” Dio manda “una potenza d’errore perché credano alla menzogna” (2 Tessalonicesi 2:10-11).
Non c’è altro commento!! - Paolo Moretti - Fonte: www.ilcristiano.it
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