E' ormai una triste consuetudine per me dovere subire i commenti sul mio peso. Sembra ormai evidente anche a me, però, che è arrivata l'ora di mettermi a dieta. Sarebbe bello poter mangiare a volontà, non fare moto e non ingrassare lo stesso. Sarebbe bello, ma non è così che funziona; quindi devo fare i conti con la realtà.
Dei brani dalle epistole dell'apostolo Paolo hanno da sempre influenzato il rapporto con il mio fisico. 1 Timoteo 4:8, "perché l'esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura".
Non ho mai provato grande interesse per lo sport, tantomeno per praticarlo. Ma, devo dire che ultimamente ho davvero esagerato. Tra la mia assenza di interesse per l'esercizio fisico e la vita sedentaria alla quale mi costringe il lavoro che svolgo, ho dovuto prendere atto che il mio corpo risente adesso seriamente dell'assenza di movimento e che bisogna fare qualcosa.
Ma mi faccio coraggio.
2 Corinzi 4:16, "Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno".
Oggi sembra contare davvero soltanto quello che si vede e la maggior parte della gente si cura molto del proprio aspetto fisico, spesso trascurando il resto. Io sono stato un po' colpevole del contrario. Purtroppo, però, non me ne pento più di tanto; anche se riconosco che devo rimediare il prima possibile con un'alimentazione più consona alla mia vita, una "dieta" intelligente ed un po' più di moto.
In auto rifletto sempre molto. In questo periodo la "dieta" sembra un pensiero costante per tutti e lo è diventato, di riflesso, anche per me. Vuoi perché si avvicina l'estate. Vuoi perché mia moglie si è messa a dieta - silenzioso rimprovero nei miei confronti per il mio totale disinteresse in materia. Vuoi perché tutti quelli che mi incontrano non mi dicono altro se non che sono ingrassato. Ho provato a consolarmi pensando: se vedessero il mio uomo interiore, vedrebbero che sono in forma perfetta. Purtroppo invece non si vede.
Nelle mie riflessioni ho immaginato la "dieta" spirituale del cristiano.
Intanto per "dieta" dobbiamo intendere non l'astenersi dal cibo, quanto un'alimentazione sana e bilanciata che dia al nostro organismo tutto il nutrimento di cui ha bisogno.
Vediamo qualche riferimento biblico che colleghi l'idea di "cibo" al nutrimento spirituale.
In Giovanni 4:34 leggiamo che Gesù disse: "Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua".
Dice ancora: "Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo". Giovanni 6:27.
La Bibbia, Parola di Dio, è un nutrimento fondamentale per il nostro spirito; è l'alimento giusto perché il nostro "uomo interiore" cresca forte e sano. Gli dà tutto ciò di cui ha bisogno per crescere e per rinforzarsi. Questo nutrimento permette di conoscere la volontà di Dio e dà il desiderio e la forza per adempierla nella nostra vita.
Molte persone sono malnutrite dal punto di vista spirituale. Non si curano del loro spirito, lo trascurano. Non lo nutrono indebolendolo a volte fino al punto di non avere nemmeno più la forza di fare sentire che è lì. Credo di non dire nulla di nuovo dicendo che il benessere materiale è il primo nemico del benessere spirituale. Chi sta bene economicamente, chi è benestante, chi vive una vita agiata, sente difficilmente il bisogno di Dio. Quando l' "uomo carnale" è bello, ben nutrito di benessere, di orgoglio, vive nella sicurezza di sé, difficilmente vi è interesse per l'interiore, per ciò che è spirituale.
Continuando sulla riflessione della nutrizione spirituale dell'uomo, possiamo considerare che anche qui vi sono gli obesi. Gente che ha uno spirito e che lo nutre, ma lo nutre in modo sbagliato. Essere grassi paradossalmente non significa essersi nutriti a sufficienza, ma soltanto che ci si è nutriti tanto e male. Perché mangiando troppi grassi, ad esempio, ma trascurando altri cibi, si potrà apparire belli in carne, ma si avranno lo stesso delle deficienze. Così è "spiritualmente" chi dà da mangiare al suo spirito tutto quello che trova a portata di mano. C'è gente che ha una spiritualità distorta. Si dicono cristiani ma leggono l'oroscopo. Si dicono cristiani ma partecipano ad una seduta spiritica, o ad altre attività "spirituali" che sono contrarie all'insegnamento della Parola di Dio. Nutrono il loro interiore, ma lo fanno con cibi dannosi che ingrassano ma non nutrono. Per non parlare di coloro che cibano il loro spirito alimentandone il lato più oscuro, dedicandosi alla magia, alla stregoneria, alcuni illusi che esista una magia bianca, buona; sarebbe come pensare che gli hamburgers di MacDonald's non facciano ingrassare!
Ma torniamo in casa nostra e fermiamoci all'esperienza cristiana.
Parlando di malnutrizione, vi sono credenti che, nonostante l'età avanzata nella fede, non riescono a "svezzare" il proprio spirito. Il cibo è giusto, perché è la Parola di Dio, ma non si cresce, non si va avanti. Abbiamo svezzato da poco il mio secondo figlio, a quasi cinque mesi - è un po' precoce. Alcuni neonati lo fanno un po' dopo, a sei mesi. Ma certi cristiani è come se non venissero mai svezzati. Ne parlava anche l'apostolo Paolo in Ebrei 5:12: "Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido".
Se molti cristiani sono in queste condizioni, mi è parso di notare negli anni, è dovuto più che altro alla loro pigrizia nello studio della Parola di Dio. Non studiando la Parola a casa, privatamente, alcuni sono contenti di quanto apprendono andando in chiesa, magari andandoci proprio solo la domenica. In parole povere hanno sempre bisogno di qualcuno che li imbocchi e sono troppo pigri per cominciare a mangiare da soli.
Un cristiano che si cura del suo spirito lo nutre regolarmente, leggendo, studiando e meditando la Bibbia. Siccome si sa che nutrirsi da solo non basta, per stare anche in forma e rafforzarsi, porta il suo spirito in palestra, cioè in chiesa e sa affidarsi al proprio personal trainer, il pastore, per assicurarsi di essere sulla strada giusta.
E va bene, io mi metto a dieta. I miei chili sono diventati davvero troppi. Ma vorrei tanto vivere in un mondo dove tutti non facessero così tanto caso al peso del prossimo per giudicarne la qualità.
22 giugno 2011
Giuseppe Guarino
http://www.studibiblici.eu
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