L'amicizia è un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la stima, e la disponibilità reciproca, che non pone vincoli specifici sulla libertà di comportamento degli altri.
L'amico non è un semplice compagno di viaggio col quale condividere simpatia e tempo libero: è molto di più, è la persona che vuole il nostro bene ed è da noi riamata.
Dio ci guardi dalle amicizie apparenti, per non dire da quelle false!
Anche da quelle che si ottengono finché si possono pagare.
Ovviamente non si può considerare vera amicizia quella che si paga; eppure quanti persistono nel camminare su questa penosa strada, illusoria scorciatoia che porta inevitabilmente alle delusioni più dure!
Vige oggi la convinzione che quanti più "amici" si ha sui "social network", tanto più si è considerati "socialmente attraente".
Per questo, sempre più spesso, il numero di questi "amici" tende a far aumentare il tempo trascorso davanti al video, facendo così diminuire quello disponibile per le relazioni "vere", portando a una distorsione del significato stesso dell'amicizia.
Scegliamo di essere veri amici di Gesù!
Coltiviamo delle vere e sane amicizie con altri
"Amici Veri di Gesù", apriamo sempre di più la cerchia delle nostre amicizie ad altri che sono interessati a trovare Gesù, il quale desidera che ogni uomo Lo conosca, sia salvato e diventi un Suo Amico Vero!
È significativo, però, subito far notare che nella parola "amico" c'è la stessa radice del verbo amare. Quindi l'amico non è un semplice compagno di viaggio col quale condividere simpatia e tempo libero: è molto di più, è la persona che vuole il nostro bene ed è da noi riamata.
Perché diciamo "amico vero"?
Nell'interesse che mostriamo a circondarci di persone come le vogliamo noi, tendiamo a fare delle precise classificazioni.
Non tutti i nostri amici li consideriamo amici allo stesso modo.
Alcuni che vanno bene per trascorrere le vacanze non vanno necessariamente bene per ricevere (e custodire) le nostre confidenze.
Altri che mostrano il coraggio del leone nello sport possono essere una buona compagnia se siamo alla ricerca di una scarica di adrenalina e vogliamo gettarci giù da un ponte con un piede legato a un elastico (il famoso "bungee jumping"), ma non è detto che riescano "a reggere" nel momento della prova della nostra salute e potrebbero dileguarsi per primi.
Ecco allora che tra questi amici individuiamo il cosiddetto "amico vero", fatto che implicitamente dichiara che ci sono anche amici che veri non sono.
Amicizia a tassametro
Che Dio ci guardi dalle amicizie apparenti, per non dire da quelle false!
Anche da quelle che si ottengono finché si possono pagare.
La saggezza di Dio espressa nella Bibbia nel Libro dei Proverbi afferma che "Le ricchezze procurano gran numero di amici, ma il povero è abbandonato anche dal suo compagno (Proverbi 19:4) e che "Molti corteggiano l'uomo generoso, tutti sono amici dell'uomo che offre regali (Proverbi 19:6).
Ovviamente non si può considerare vera amicizia né tanto meno amore ciò che si paga, una sorta di "amicizia a tassametro"; eppure quanti persistono nel camminare su questa penosa strada, illusoria scorciatoia che porta inevitabilmente alle delusioni più dure!
L'Amico Vero ama davvero
Potrà sembrare un gioco di parole, ma "l'amore di un amico vero è vero davvero...".
E siccome amare vuole anche dire donare, un amico vero insieme alla sincerità, all'onestà, al rispetto, alla fiducia e tanto altro ancora, se fosse necessario ti donerebbe anche una parte sana del suo corpo, magari un rene, per permetterti di continuare a vivere.
Anche in questo il nostro Signore Gesù ci sorprende, Lui che non solo è interessato a farci vivere, ma che vuole farci scoprire il bene della Vita vera qui in terra e poi per sempre nel Cielo. Lo fa con le Sue parole: "Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici" (Giovanni 15:13), e con le Sue opere: "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8).
L'Amico Vero ama sempre
Anche su questo la Bibbia ha molto da dire. Lo stesso Libro dei Proverbi richiama la nostra attenzione su "un amico che è più affezionato di un fratello" (Proverbi 18:24) e sul fatto che "L'amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura" (Proverbi 17:17).
Se approfondiamo questi versi, innanzitutto scopriamo il compito principale dell'amico: amare, al di sopra di quanto farebbe un fratello (in qualche modo costretto dal vincolo di parentela), e amare indipendentemente dalle circostanze.
Amare significa anche esserci quando l'altro ha bisogno, ma non significa accondiscendere ad ogni cosa, persino la più chiaramente dannosa per l'altro.
L'amico vero vuole il bene dell'amico e ricercherà questo bene in ogni situazione.
L'Amico Vero non si chiama Bob
Un numero spropositato e crescente di adolescenti e di giovani mentre stai leggendo questo articolo si sta bruciando il cervello con l'alcol.
L'età del primo bicchiere è sempre più bassa; oltre il 50 per cento dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha già provato almeno una sbornia pesante.
Troppi ragazzini delle medie bevono appena escono di casa al mattino o nei bagni di scuola. Lo fanno come un rito di passaggio, sballo a buon mercato del sabato pomeriggio o del sabato notte, carburante che aiuta a superare la timidezza.
I messaggi devianti che i giovanissimi assorbono come spugne (è proprio il caso di dirlo!) dalla televisione e dal cinema sono incentrati sulla sequenza "festa, trasgressione, conquista, sesso".
Così consumano alcol abbondantemente al di sopra della capacità di assorbimento del corpo e della mente, non per il gusto del bere ma per l'effetto che questo produce.
Ma chi è Bob?
È il cosiddetto "Guidatore designato" da chi esce per una notte con gli amici; lui si incarica di non bere per poter accompagnare a casa i propri amici non più sobri in piena sicurezza.
È una figura molto conosciuta oltr'Alpe, che abbiamo importato sulla scia del detto che "gli amici non fanno guidare altri amici se sono ubriachi".
Bob è il protagonista di tante campagne pubblicitarie che hanno l'obiettivo di sensibilizzare al non guidare quando si è abusato dell'alcol, per non perdere la vita sulle strade o semplicemente per non perdere la patente.
Ma Bob non è un amico vero: se lo fosse, non si presterebbe a rendere facili le tue sbornie; al contrario ti sconsiglierebbe di bere fino all'eccesso, si dimostrerebbe interessato a che tu non perda la tua dignità ubriacandoti ripetutamente.
Consideriamo la Parola di Dio, che ci invita esplicitamente ad essere sobri: "Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza..." (Efesini 5:18), perché gli ubriachi non avranno nulla a che fare con il Regno di Dio (cfr. 1 Corinzi 6:10).
Sei un Amico Vero o sei "socialmente attraente"?
Quanti più "amici" hai sui "social network" di moda, tanto più sei considerato "socialmente attraente".
Una recentissima indagine ha dimostrato che per molti non importa avere nella propria comunità virtuale soltanto i propri amici, ma animati dal voler apparire più popolari, dinamici, estroversi, richiesti... fanno a gara a inviare richieste di amicizia anche a persone sconosciute, che con la loro presenza potrebbero elevare il loro prestigio.
Così il numero di questi "amici" tende ad essere sproporzionato rispetto a quello di una rete di relazioni a tu per tu.
Di pari passo aumenta il tempo trascorso davanti al video e diminuisce quello disponibile per le relazioni "vere".
Diversi sociologi considerano questi eccessi una patologia dannosa per l'equilibrio psichico, responsabile di una distorsione del significato stesso dell'amicizia.
E nel confronto, chi di amici ne ha registrati ben pochi, si sente nessuno, tende a sprofondare nel buio dell'isolamento che può portare velocemente alla depressione.
Quanto a un possibile insegnamento per la vita cristiana, domandiamoci se noi facciamo parte "della comunità di Dio", se il Signore ci ha accettati davvero come Suoi amici, se Lui ci considera "attraenti" secondo i Suoi canoni. Realmente e non virtualmente.
Dell'uomo che è passato alla storia come "il padre della fede", la Bibbia dice che "Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia; e fu chiamato amico di Dio" (Giacomo 2:23).
Per la sua concretezza, il coraggio, l'ubbidienza, la fedeltà, Dio parlava direttamente al cuore di Abraamo, e viceversa, proprio come due Amici Veri!
Sei un Amico Vero di Gesù?
Nella vita non si può essere veri amici di tutti.
Se siamo persone oneste non ameremo collegare al nostro nome chiunque, anche chi non gode di buona reputazione.
Se il detto popolare recita "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", la Bibbia è ancor più diretta: "Non v'ingannate: Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi" (1 Corinzi 15:33).
Di conseguenza siamo portati a scegliere, ogni giorno e in modo decisamente selettivo.
Non stupiamoci quindi se il Signore fa lo stesso nei riguardi di chi Lo vuole per amico.
Gesù non si vergogna di chiamarci amici, a patto però che facciamo la Sua volontà: "Voi siete Miei amici, se fate le cose che Io vi comando. Io non vi chiamo più servi... ma vi ho chiamati amici..." (Giovanni 15:14-15).
Dio il Padre dice con grande chiarezza che con Lui non possiamo tenere i piedi in due scarpe: "...non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio" (Giacomo 4:4).
Scegliamo dunque di essere veri amici di Gesù!
Coltiviamo delle vere e sane amicizie con altri "Amici Veri di Gesù", che non amano lo spirito malato di questo mondo, ma lo respingono con decisione; apriamo sempre di più la cerchia delle nostre amicizie ad altri che sono interessati a trovare Gesù, il quale desidera che ogni uomo Lo conosca, sia salvato e diventi un Suo Amico Vero!
Elio Varricchione
Tratto da "CRISTIANI OGGI" Novembre 2009
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