Di fronte al fenomeno Gesù non si può restare
neutrali, tanta è la forza che emana la sua figura.
Si può rifiutarlo, ma non
si può restare indifferenti. Ernest Renan, all’età di quarant’anni, nel suo
libro “Vita di Cristo”, scriveva: “Taluni vorrebbero fare di Gesù un saggio,
tal altri un filosofo, qualcuno un patriota, qualcun altro un uomo dabbene;
molti un moralista, altri un santo. Egli non fu niente di tutto questo. Fu un
incantatore”.
Ma alla fine della sua vita, Renan, contemplando il Gesù di
Nazareth del quale aveva negato in precedenza la divinità e pur criticando
l’autenticità dei miracoli come i vangeli li riportavano, prorompe in questa
invocazione: “Quale prodigio! Colui che vuole tracciare l’ideale della virtù e
del sublime non può che prendere in prestito i suoi tratti da Gesù.. . Il
razionalismo più dichiarato retrocede davanti alla sua critica e io non posso
guardarlo che in ginocchio... O Gesù illuminami, tu verità, tu vita.... Oh,
dimmi chi tu sei!”.
E ancora: “Io soffro, o Gesù, di aver sollevato il tuo
problema troppo pesante per me, poiché io non sono che un uomo e tu sei
qualcosa di più. Dimmi dunque chi sei!”. L’illuminista Jean Jacques Rousseau
così riconosceva: “Se la vita e la morte di Socrate sono di un saggio, la vita
e la morte di Gesù Cristo sono di un Dio. Diremo che la storia del vangelo è inventata
a piacere? Amico mio, non è così che si inventa; e i fatti di Socrate, di cui
nessuno dubita, sono meno attestati di quelli di Gesù Cristo. In fondo è
allontanare la realtà senza distruggerla.
Sarebbe più inconcepibile che
parecchi uomini insieme abbiano fabbricato questo libro piuttosto che uno solo
ne abbia fornito il soggetto. Mai gli autori giudei avrebbero trovato questo
tono, questa morale; e il vangelo ha dei caratteri di verità così grandi, così
sorprendenti cosi perfettamente inimitabili, che l’inventore sarebbe più
straordinario dell’eroe”. “Come l’idea di Dio - scrive il teologo Neander - non
può essere un prodotto spontaneo della nostra intelligenza limitata, e non si
spiega che tramite una rivelazione di Dio all’umanità, cosi l’immagine di
Cristo non sarebbe potuta nascere nella coscienza dell’uomo peccatore, e
suppone necessariamente una realtà corrispondente. Questa realtà è la vita, è
la rivelazione di Gesù Cristo”.
Da quale mente umana poteva essere generata la
folle idea di un Dio che si inginocchia davanti agli uomini e li serve? Quale
fervida immaginazione avrebbe saputo creare un Dio che si fa uccidere dalle sue
creature? Qu ale indovino avrebbe potuto rivelare in anticipo decine di
situazioni estremamente specifiche come quelle annunciate secoli prima nelle
Scritture riguardo a Gesù?
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