Un'altra falla nella struttura dell'ateo è che egli ha difficoltà, non soltanto con l'esistenza del male, ma anche con l'esistenza del bene. In un universo che può essere spiegato esclusivamente in termini di fisica, chimica e biologia, la parola "bene" diventa insignificante tanto quanto la parola "male".
Se sei ateo, come puoi spiegare termini come: bontà, amore, dolcezza, generosità, o compassione? Se gli esseri umani sono semplicemente un ammasso di ossa, sangue e tessuti, quale significato hanno queste parole, e perché hanno in sé una qualche virtù? Il noto ateo Richard Dawkins ammette che "l'amore universale e il benessere delle specie non hanno nessun valore evolutivo", conferma che non c'è modo di giungere a una moralità personale partendo da un universo impersonale. Come si può saltare dagli atomi ai principî etici e dalle molecole alla moralità?
 
Se non siamo altro che macchine geneticamente programmate, come possiamo condannare qualcosa come "male" o approvare qualcosa come "bene"? Perché mai dovremmo interessarci di questioni riguardanti la giustizia o l'equità, o sentirci in obbligo di trattare gli altri con dignità e rispetto?
 
Più volte ho sentito persone reagire alle tragedie chiedendo: "Come può esistere un Dio giusto?", ma c'è un errore di logica in questa domanda. Da dove ricavano l'idea di ciò che è giusto o sbagliato? Senza un Dio di assoluta giustizia, le parole "giusto" e "sbagliato" non hanno alcun contenuto morale, nella migliore delle ipotesi, esprimono opinioni personali; nella peggiore, sono prive di significato!
Il fatto che percepiamo le cose come corrette o scorrette, oneste o disoneste, giuste o sbagliate, che questo istinto sia "là", è un chiaro indizio che esiste una norma trascendente.
Il filosofo Alvin Plantinga sostiene che "contrariamente a quanto accadeva 20-25 anni fa, la maggior parte degli atei ha riconosciuto che, in realtà, non c'è incongruenza fra l'esistenza di un Dio onnipotente, onnisciente e totalmente buono, e l'esistenza del male in questo mondo". L'esistenza del male punta verso l'esistenza di Dio, e non lontano da essa!
 
La negazione di Dio non riuscirà mai a dare una soluzione al problema del male. Il vero problema non è il problema del male, ma il problema del bene; non è il problema della crudeltà e dell'egoismo, ma della benevolenza e della generosità; non è il problema della bruttezza, ma il problema della bellezza. È la luce il problema non il buio. Ciò che abbiamo da spiegare nel mondo è la presenza del positivo, non del negativo. Fonte: Creation
 
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Inviato da alex il

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