[Tegel] 2 giugno [1944] 
Caro Hans-Walter, ho saputo da Eberhard della tua inattesa licenza; ne sono molto felice, per te e per voi tutti, che possiate trascorrere una settimana insieme come gli anni scorsi. Ci sono ancora, insomma, delle liete sorprese! È davvero un bel pensiero da parte tua quello di farmi visita, nonostante il poco tempo che hai! Anch’io sarei naturalmente molto felice di vederti. 

Ma devi sapere che senza un preciso permesso potrebbe trattarsi al massimo di un veloce scambio di saluti, senza la possibilità di raccontarci nulla; e io davvero non vorrei che tu facessi il lungo viaggio fin qui solo per questo; anzi, addirittura non è sicuro che ci potremmo vedere. E i permessi purtroppo li danno con molta parsimonia. Se avessi potuto vederti e parlarti, avrei avuto molte cose da chiederti, soprattutto che cosa pensi e come valuti, sulla base delle tue esperienze, la generazione dei giovani che ti sono più o meno coetanei. Ti senti estraneo ed isolato in mezzo a loro? oppure su quali basi ti senti accomunato? I discorsi che fate vanno al di là degli argomenti abituali tra soldati – sempre uguali in ogni epoca e in ogni luogo della terra – e se sì, in quale direzione? Per che cosa questa gente nutre interesse o, se l’espressione suona troppo elevata ed intellettuale, a che cosa sono attaccati? Che cosa desiderano e che cosa si augurano? A che cosa credono e in base a quali punti di vista impostano la loro vita? Probabilmente, queste domande hanno sempre avuto rilievo solo per una minoranza. 

D’altra parte però è solo questa che conta per il futuro. Hai la sensazione che lo stile di vita che hai appreso in famiglia ti sia di vantaggio nella convivenza con altri uomini, o che al contrario ti procuri difficoltà? Ti pare che in casa nostra si sia dato magari troppo o troppo poco peso a qualcosa? In una parola, discuterei volentieri con te di tutti quei problemi che certamente ti poni già continuamente da solo. Il problema più importante per il futuro, in conclusione, è come sarà possibile individuare insieme la base per la convivenza tra gli uomini, quali realtà dello spirito e quali leggi faremo valere come fondamento di una vita umana dotata di senso. Se (dopo la licenza!) avrai un’ora di tempo, e la voglia, scrivimi: mi farà molto piacere. Renate può darti l’indirizzo giusto. Se mi fai avere il tuo numero di posta militare, ti riscriverò anch’io. Per oggi concludo. Goditi questi giorni di libertà per quanto puoi! 

Ti penso spesso, e auguro a tutti voi ogni bene per il futuro. Saluti ai genitori e fratelli, e saluti di cuore a te dal tuo zio Dietrich.

Inviato da alex il

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