"Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero, forse sei tu" (Lewis B. Smedes)
Parliamo spesso del perdono e diciamo a noi stessi che dobbiamo perdonare, ma quando ci troviamo faccia a faccia con la questione o la persona, ci chiediamo se abbiamo davvero perdonato, non solo con il cuore ma anche con la mente e con l'anima.
Cosa dire di un coniuge infedele o un leader spirituale corrotto, di un abuso famigliare o della morte stessa?
Molto probabilmente ci farebbe sentire ingannati, derubati o traditi da qualcuno di cui ci fidavamo.
Ricorda, non importa quanto possa essere grave il torto subìto, puoi tornare a essere una persona felice e guarita se arriverai a un sincero e profondo perdono del peccato subìto.
Scrivo questo articolo, poiché molti mi hanno chiesto spiegazioni al riguardo e tanti altri hanno ignorato questo argomento, credendo che potesse causare molte controversie.
Prego che il racconto di esperienze personali vissute nelle mie battaglie possa essere di aiuto a quanti desiderano di più nel loro cammino spirituale.
La mancanza di perdono, influenza fortemente lo stato di salute di coloro che vivono in questa condizione, causando invecchiamento precoce e ulcere, il sistema nervoso è uno dei primi a subirne gli effetti negativi. L'insonnia e la difficoltà a mantenere uno stato mentale diurno sereno, la spossatezza possono essere gli effetti della pressione mentale causata dalla mancanza di perdono.
Man mano che invecchiamo l'incapacità di perdonare diventa un comportamento sempre più radicato, dal momento che negli anni modella letteralmente il nostro cuore e la nostra mente alla propria immagine. Per questo motivo deve essere trattato il prima possibile allorché si presenta nella nostra vita, per il benessere della nostra anima e dell'intero nostro essere.
Potremmo riuscire a coprire il nostro stato d'animo anche per molto tempo, ma ciò che è nel cuore sicuramente fuoriuscirà manifestando profonda amarezza attraverso la nostra bocca, il peggio di tutto è che in tal modo essa influenzerà negativamente anche altri che sono innocenti.
Molti assumono farmaci, nel tentativo di "normalizzare" la propria vita, ma nessuna terapia medica può curare un cuore che rifiuta di perdonare. Tali farmaci al contrario finiscono per intorpidire la mente senza poter effettivamente risolvere il problema, perciò i dottori dicono chiaramente a quei pazienti che vi ricorrono, di doverli assumere per tutta la vita.
Sarebbe tanto più facile (e meno dannoso per il fegato) risolvere la questione sulle ginocchia, in preghiera, trovando pace alla propria anima.
Alla fine di questo discorso darò alcuni suggerimenti al riguardo.
"Provare risentimento è come bere del veleno e aspettare che l'altro muoia"
La salvezza in se stessa è tutta concentrata sul perdono dei nostri peccati.
Chiediamo a Dio di perdonarci dai nostri molti falli e per fede crediamo che Egli lo fa, tuttavia molti hanno molta difficoltà a riceverlo, perché l'incapacità di perdonare porta non solo tristezza, ma anche il senso di condanna dentro di noi.
Molte volte troviamo difficile perdonare alcuni che ci hanno fatto un torto e poniamo tante scuse sui motivi per cui non lo facciamo.
Matteo 6:14-15 è piuttosto chiaro relativamente al fatto che nessuno di noi è perdonato da Dio se non perdona a sua volta.
Quest'affermazione di Cristo nonostante sia molto seria per la salvezza della nostra anima è considerata con troppa leggerezza e talvolta ignorata, poiché molti ritengono che non sia applicabile alla loro situazione specifica, per la gravità del torto subìto.
Molti accampano delle scuse relativamente alla fragilità umana, ma Gesù non lo fece.
La mancanza di perdono è una delle questioni che divide di più la Chiesa e crea ferite e danni. Nonostante la debolezza e la vergogna che abbia procurato in molte radunanze ci ostiniamo a pensare che anche Dio la ignori e la consideri con leggerezza.
Forse mi dirai: "Cosa ne sai tu? Tante volte la questione non si è risolta con severità ma con tolleranza. Può mai essere questa una ragione per cui l'entrata nel Regno di Dio è stretta e pochi sono quelli che ci vanno"?
Se solo riuscissimo a vedere la serietà del soggetto e come blocca il cuore dell'uomo dall'entrare nella presenza di Dio ci ravvedremmo con lacrime.
Desidero raccontare un fatto avvenuto nella mia famiglia molti anni fa.
Mio nonno nonostante fosse un uomo di ottima salute, morì relativamente giovane senza lasciare testamento.
Si era sposato quattro volte e aveva avuto dodici figli.
Tutti ritenevano di aver diritto alla maggior parte dell'eredità.
Dopo che ciascuno si fu rivolto ai tribunali per anni, lo stato e gli avvocati consumarono tutti i loro soldi, l'intera famiglia si sentì tradita e non ci fu mai dialogo né perdono ma solo litigi e amarezze ed io stesso non ho mai conosciuto tutta la mia famiglia.
È stato il triste frutto della mancanza di perdono.
Essa può distruggere intere famiglie.
Perdonare è semplice (a volte) ma dimenticare è difficile se non impossibile.
La capacità di Dio di dimenticare è uno dei Suoi attributi più meravigliosi.
Noi non lo possediamo e dobbiamo ammettere che non riusciamo a dimenticare, tuttavia è il principio del vero perdono.
Ho l'opportunità, a causa della mia situazione, di poter ministrare a famiglie che affrontano la terribile prova dell'adulterio, del tradimento e del divorzio.
Dire di perdonare e dimenticare è facile ma nessuno che abbia attraversato questo tipo di situazioni può capire quanto sia difficile farlo.
Sono stato sposato per circa quarant'anni e dimenticare non è possibile (a meno che non mi ammali di Alzheimer), ma perdonare e proteggere il mio cuore dall'amarezza lo è.
Camminare vicino a Cristo e comprendere con il cuore che tutte le cose cooperano al bene per coloro che Lo amano, è una condizione necessaria (Romani 8).
Noi non possiamo dimenticare ma perdonando sinceramente i ricordi sono più brevi, semplici e il dolore sembra minore.
Perdonare è la più alta e più bella forma di amore. In cambio riceverai un'inspiegabile pace e felicità (Robert Muller)
Il fratello Peppe da Napoli venne a visitarmi quando tenevo degli incontri nello Stato del New England.
Lui è un ex-camorrista, un boss e ha una testimonianza davvero potente.
Peppe venne con noi in ogni chiesa a cui facemmo visita raccontando la sua storia.
Un giorno, un uomo attentò alla vita di suo padre scaricando su di lui l'intero caricatore del fucile, ma miracolosamente sopravvisse.
Da quel giorno però, Peppe visse con l'unico sogno di vendicare suo padre.
Un giorno avvenne che Peppe incontrò l'assassino e anche lui scaricò il suo fucile su l'uomo ma incredibile a dirsi anche costui sopravvisse.
Ora Peppe era guidato da un pensiero, trovare quell'uomo e finire il lavoro.
Voleva portare onore alla famiglia e ottenere vendetta, ma Gesù aveva altri piani per lui...
Peppe si ravvide dei suoi peccati e l'odio fu uno dei più grandi che dovette risolvere.
Il Signore mise nel suo cuore il pensiero di andare dal suo nemico a dirgli che lo aveva perdonato.
L'uomo era scioccato nel vedere Peppe pentito e che piangeva per ciò che aveva fatto; ma la benedizione più grande per Peppe fu che suo padre dopo aver visto ciò che aveva fatto chiese a Gesù di entrare nel proprio cuore.
In seguito un fratello e due delle sue sorelle diedero la loro vita a Cristo dopo aver visto la sua potente testimonianza.
Una delle sue sorelle divenne una testimone di Cristo ben nota in tutta la zona di Napoli.
Il perdono apre le porte!
Ci sono benedizioni che non possiamo immaginare quando rompiamo le catene della mancanza di perdono.
Quando nutri risentimento verso un altro, tu sei legato a quella persona o a quella condizione con un legame emotivo più forte dell'acciaio.
Il perdono è il solo modo per dissolvere tale legame ed essere liberi.
Un modo di sapere se abbiamo perdonato, non è soltanto di pregare per quella persona, ma possiamo chiedere al Signore di benedire la sua vita. Questo è un vero segno di perdono!
Molto tempo fa una giovane ragazza venne al Signore qui da noi alla missione.
Paola (nome di fantasia) era stata abusata dal padre da quando aveva sette anni e per tutta l'infanzia e gran parte dell'adolescenza aveva vissuto nell'angoscia e nell'odio con una grande incapacità di perdonare suo padre.
Quando aveva dodici anni rimase incinta di suo padre il quale la costrinse ad abortire; sua madre lo scoprì e la mandò a prostituirsi accusandola di averlo sedotto.
La sua vita era rovinata senza più rispetto per se stessa e senza dignità.
Paola venne al Signore in un modo glorioso, si avvicinò all'altare al termine di una predicazione sotto la grande tenda e s'innamorò del Signore.
Una delle prime cose che Dio mise nel suo cuore fu di perdonare quel mostro di suo padre, in seguito a molta preghiera ci riuscì e come risultato una grande pace venne su di lei.
La pace fu la conferma che Paola aveva perdonato dal profondo del suo cuore.
Poi il Signore le disse di chiamare suo padre per dirgli che lo aveva perdonato e parlargli della salvezza che c'è nel Nome di Gesù.
Lei ubbidì e suo padre venne al Signore.
L'ho conosciuto personalmente e posso testimoniare che fino agli ultimi giorni della sua vita, era un uomo trasformato che amava Dio con fervore.
Piangendo condivideva con me volta dopo volta la gratitudine verso sua figlia e la libertà offertagli dal perdono.
Dio si usò di questo potente atto della figlia per raggiungere quest'uomo tanto malvagio (Matteo 18:35 e Proverbi 17:9).
"Il debole non può perdonare. Il perdono è un attributo del forte" (2 Corinzi 2:10)
Quali sono i tuoi sentimenti quando il ricordo della persona che ti ha offeso torna alla tua mente?
Sono sentimenti di vendetta, odio o amarezza?
Questo è il frutto della mancanza di perdono.
Oppure i tuoi sentimenti sono di pace, desiderosi solo del bene di quella persona?
Questo è un frutto del perdono.
Perdonare qualcuno non esime la persona che ha commesso il torto dalla responsabilità di dover cambiare la propria condotta (Romani 4:5).
In alcuni casi, quando è possibile, mettersi "nei panni" della persona che ha causato il torto, chiedendosi cosa l'abbia indotta a commettere quel peccato e perché, provando a considerarsi non vittima di una persona malvagia ma di un peccato, si comprende che, forse, la persona che ha causato il danno necessita più la nostra compassione che il nostro odio. In tali casi il perdono è più semplice da attuare e più personale (2 Corinzi 2:7).
Parliamo di te!
Quando parli della persona che ti ha ferito, ti fa male, ne parli negativamente?
Il tuo apparente autocontrollo lascia il posto al nervosismo e magari anche un po' alla cattiveria?
Sappi che ciò che è nel tuo cuore prima o poi verrà fuori attraverso la tua bocca (e nella mancanza di perdono è sempre così).
A volte non ci rendiamo conto se davvero abbiamo perdonato, finché non ci confrontiamo con quella persona, ma chi è intorno a noi lo sa molto bene.
Se c'è pace e perdono dentro di noi, allora manifesteremo l'esatto opposto dei frutti della carne (Galati 5) e i nostri discorsi lo testimonieranno.
"Le persone spesso sono irragionevoli ed egocentriche. Perdona comunque. Se sei gentile, affettuoso troveranno altre ragioni per accusarti, sii gentile lo stesso. Se sei onesto, qualcuno cercherà di approfittarsene, sii onesto comunque. Se sei un tipo allegro, le persone potrebbero essere gelose, continua a diffondere l'allegria. Il bene che fai oggi, domani potrebbe essere dimenticato. Fai del bene comunque, perché vedi, alla fine tutto ciò che fai resta per sempre davanti a te e Dio; e non tra te e gli altri" (Efesini 4:32 e Colossesi 3:13)
Dice la Bibbia che in ogni cosa possiamo ringraziare Dio, quindi anche per esperienze difficili in cui abbiamo subìto molto; certo non è facile, ma hai notato che dopo un incendio devastante nel bosco, la nuova vita subito riprende a germogliare?
Così è per noi, abbiamo motivo per ringraziare Dio.
Ciò rende il perdono più semplice.
Cosa hai imparato riguardo a te stesso attraverso quest'attacco alla tua persona e in che modo ti ha reso più forte?
Quando siamo grati a Dio per ciò che ha permesso nella nostra vita, vediamo che Lui ci ha perdonato di peccati molto più grandi di quelli che qualcuno potrebbe aver commesso verso di noi e che i Suoi doni e le Sue benedizioni verso di noi sono molto più grandi e innumerevoli.
In questo vediamo la vita che ricomincia a germogliare nel nostro cuore ferito.
Il perdono è la fragranza che la violetta sprigiona dal calcagno del piede che l'ha calpestata.
Saremo più felici e sani se perdoniamo in questa vita e per la prossima saremo sicuri nel nostro cuore di essere stati perdonati.
Proseguendo avanti con la speranza di rivederti un giorno nell'eternità.
Tratto con permesso da «GRIDO DI BATTAGLIA» marzo 2013 http://www.cristoelarisposta.org
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