Che cosa fai qui? Da dove vieni?

Queste domande scuotono un uomo che sta dormendo.
Si tratta del profeta Giona. Egli dorme in fondo alla nave che lo conduce a Tarsis.
Forse laggiù potrà sfuggire allo sguardo di Dio. Ma come sottrarsi alla conoscenza perfetta del Dio dei cieli?
Giona aveva ricevuto da Dio una missione particolare: portare agli abitanti di Ninive un avvertimento solenne: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta" (Giona 3:4).

Il Dio misericordioso voleva avvertire i Niniviti prima che fossero colpiti dal giudizio, perché si pentissero e potessero essere perdonati.
Giona l'aveva capito molto bene, ma per egoismo non voleva ammettere che il perdono potesse essere accordato a una nazione pagana, e scelse di fuggire. Dio lo vede in fondo alla nave, e per condurlo al pentimento si serve dei marinai pagani; si direbbe voglia far vergognare il suo profeta disubbidiente!
Nella nostra vita, non ci sono talvolta delle fughe motivate dal desiderio di sfuggire alle nostre responsabilità?

Non vorremmo a volte sottrarci a certi compiti?
Le buone ragioni a cui facciamo appello tradiscono la nostra cattiva coscienza. Ma la voce divina si rivolge a ciascuno personalmente: "Che fai qui? Da dove vieni?"

Dominio morale

La morte non lo signoreggia più... ma "il suo vivere è un vivere a Dio. Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù" (Romani 6:9-11)

Vita eterna insieme con Cristo.
La vita eterna era quella che Gesù viveva sul piano umano, ed è la stessa vita, non una copia di essa, che si manifesta nella nostra carne morale quando siamo nati da Dio.
La vita eterna non è un dono che proviene da Dio, ma è Dio che ci ha dato in dono.
La forza e la potenza che erano manifeste in Gesù si manifesteranno anche in noi per la grazia assolutamente sovrana di Dio, una volta che avremo preso la nostra decisione morale nei riguardi del peccato.
"Voi riceverete la potenza dello Spirito Santo", non riceveremo potenza in dono dallo Spirito Santo; la potenza è lo Spirito Santo, non qualche cosa che Egli impartisce.

La vita che era in Gesù è fatta nostra per mezzo della Sua croce, quando decidiamo di essere identificati con Lui.

Se ci è difficile entrare nel giusto rapporto con Dio, ciò avviene perchè non sappiamo prendere una decisione definitiva riguardo al peccato. Ma appena la prendiamo, la pienezza della vita di Dio entra in noi.
Gesù è venuto per darci una vita senza fine, affinché "fossimo ripieni di tutta la pienezza di Dio".

Relazione sulla tematica Liturgica

Con il termine Liturgia, letteralmente “azione del popolo” si intende solitamente il culto (preghiere e riti) proprio della religione Cristiana.
 
Nella chiesa, cattolica; protestante; ortodossa; anglicana; ecc., esistono diverse forme di officiare la Liturgia, ogni chiesa, assume nella celebrazione dell’atto Liturgico, l’espressione evidente del proprio culto maturata nell’ambito del pensiero Teologico.

Sali sul monte!

Ogni credente dovrebbe aver sete di DIO, del DIO VIVENTE, e desiderare di salire sul monte del SIGNORE, e vederLo faccia a faccia. Non dobbiamo accontentarci delle nebbie della valle quando la sommità del Tabor ci aspetta. La mia anima anela a dissetarsi dell'acqua che è riservata a quelli che raggiungono la cima del monte, e a raggiungere il cielo.

Quanto è pura la rugiada delle colline, quanto è fresca l'aria della montagna, com'è prezioso per coloro che abitano nell'alto dei cieli poter vedere la nuova Gerusalemme celeste!

Molti santi si accontentano di vivere come uomini in miniere di carbone, che non vedono il sole; essi mangiano polvere come il serpente, quando potrebbero assaporare l'ambrosia degli angeli; si accontentano di indossare abiti da minatore quando potrebbero essere rivestiti di abiti regali; le lacrime sciupano i loro volti mentre essi potrebbero ungerli con olii celestiali. Tanti credenti si struggono nelle grotte quando potrebbero essere elevati al di sopra di grandiosi palazzi, e vedere la terra promessa e il Libano.

Il battesimo? E' prima di tutto una vittoria

Noi siamo dunque stati con lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché come Cristo è risuscitato dai morti, mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. - Romani 6:3,4

Il battesimo è prima di tutto una vittoria. Ogni volta che assisto a una cerimonia battesimale, realizzata secondo le Scritture, (poiché vi sono ancora oggi dei cristiani fedeli al loro insegnamento!), mi dico che Dio è grande.

Ma, per vivere questa vittoria, bisogna aver conosciuto la lotta. Avete voi conosciuto questa lotta contro se stessi, contro questa natura malvagia che impedisce di fare ciò che si vuole e spinge a fare invece ciò che si odia (Romani 7:15-23), questa lotta a corpo a corpo contro il peccato che avvolge così facilmente? Avete conosciuto questa lotta che ha visto la volontà affievolirsi dinanzi all'ostacolo, il coraggio abbandonarvi, la tentazione trovare in voi un complice, questa lotta contro l'ira e le tendenze morbose ereditate dai nostri padri che San Paolo chiama il «vecchio uomo»?

Questa lotta contro il male l'avete certamente sperimentata. Ma non a pochi giorni dalla nascita, quando stavate per essere condotti al fonte battesimale. È la vita che ve l'ha insegnata.

La canna rotta e il lucignolo fumante

"Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia" (Matteo 12:20).

Cosa c'è di più debole di una canna rotta o di un lucignolo fumante? Una canna cresce nella palude, ma se un'anatra selvatica vi si appoggia, si spezza. Se il piede di un uomo la urta, si rompe. Anche il vento che soffia sul fiume la fa oscillare. Non si può immaginare niente di più fragile e di più inconsistente di una canna rotta.

Ora, considera il lucignolo fumante: cos'è? Esso ha ancora una fiammella, è vero, ma manda un chiarore debolissimo. Il respiro di un bambino potrebbe spegnerlo. Niente ha un'esistenza precaria come la sua fiamma, ridotta al minimo.
Qui sono descritte cose deboli, eppure Gesù dice che "non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante".

Affamati e assetati di giustizia

Quando pensiamo alla parola affamati pensiamo a essere affamati di hamburger, di vittoria sportiva, o affamati di amore per una persona speciale, o di potere (o di sapere come ha ricordato Steve Jobs), ma essere affamati di giustizia, per come la intende Gesù, certamente molti non l’hanno mai sentita o la ignorano! In questa meditazione vediamo cosa significhi essere affamati e assetati di giustizia.
Noi primariamente vediamo:
 

I LA NECESSITÀ DELLA GIUSTIZIA

Sei mai stato davvero affamato o assetato? Hai mai sofferto la fame o la sete? La maggior parte di noi oggi nel mondo occidentale non ha questa necessità, abbiamo cibo in abbondanza. Nell’antichità, però, anche se le persone lavoravano, avevano una paga bassa e per questo motivo non mangiavano la carne che una sola volta a settimana.
Inoltre quello che mangiavano era proprio l’indispensabile e qualche volta provavano la fame. L’acqua potabile non era a portata di mano come adesso e si soffriva di più la sete. A chi di noi, soprattutto d’estate non è capitato di avere sete.

Il Maestro è qui, e ti chiama! - C.H. Spurgeon

E chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: il Maestro è qui, e ti chiama - Giovanni 11:28 - "Alcuni non riescono ad allontanarsi di un centimetro da Giovanni Calvino, che rispetto più di tutti i comuni mortali. Tuttavia, Giovanni Calvino non è il nostro maestro, ma è soltanto un alunno più bravo nella scuola di Cristo. Istruisce e, finché istruisce come istruiva Cristo, ha autorità, ma se si allontana da Gesù non deve essere seguito, proprio come non si sarebbe dovuto seguire Voltaire. Ci sono dei fratelli che in ogni cosa fanno riferimento a John Wesley. «Cosa avrebbe detto il signor Wesley?», per loro questa è una domanda importante.

Per noi, così tanti anni dopo la sua morte, quello che avrebbe detto, o quello che disse per guidare i Cristiani, non è così importante. È molto meglio indagare in ciò che dice Gesù nella sua Parola.

Wesley fu uno degli uomini migliori mai vissuti sulla terra, ma non è il nostro maestro. Non siamo stati battezzati nel nome di John Wesley, di Giovanni Calvino o di Martin Lutero. «Una sola è la vostra guida, il Cristo".....

Il sermone è allegato

Fonte: Casa Editrice HILKIA

Ricordati di me - C.H. Spurgeon

"E diceva: Gesù ricordati di me..." (Luca 23:42, 43).

La storia della redenzione del ladrone morente è un solido esempio della potenza di Cristo nel perdonare e della Sua abbondante disponibilità nel ricevere tutti coloro che si accostano a Lui, in qualsiasi stato essi si trovino. Questo meraviglioso atto di grazia non va considerato come un episodio isolato: che dire allora della salvezza di Zaccheo, della riabilitazione di Pietro o della gloriosa trasformazione di Saulo?

Eppure, malgrado ogni conversione abbia in sé qualcosa di singolare, ognuna è riconducibile ad un modello comune. La situazione del ladrone, tutto sommato, è molto vicina alla condizione di ognuno di noi.

Rendere sicura la navigazione web dei bambini

Proteggiamo noi e i nostri  figli con una navigazione web filtrata, scegliendo i siti che è possibile visitare bloccando tutti gli altri. Evitare la pornografia, il gioco d'azzardo ed altri siti pericolosi con Firefox ed il plugin ProCon Latte.

E' un problema che prima o poi affligge ogni genitore, ma ogni utente che, anche durante una navigazione"involontaria" può trovarsi davanti ad immaggini pornografiche.

E' giusto introdurre i nostri figli alle nuove tecnologie, mostrandogli le possibilità della rete, ma allo stesso tempo è necessario proteggerli dai pericoli che sempre più numerosi si annidano online, evitando che possano accedere per sbaglio a vari contenuti dannosi. E sono molteplici i trabocchetti e i tranelli.

Un buon metodo per realizzare almeno un primo livello di sicurezza al riguardo può essere facilmente ralizzato anche senza essere esperti del settore. Uno di questi metodi si basa sul browser internet Firefox in accoppiata con il Plugin ProCon Latte. Ovviamente può trovare utilizzo a casa ma anche nelle scuole in cui è previsto l'accesso al web da parte degli studenti, e in ufficio.

La vita arresa - David Wilkerson

"Arresa". Questa parola non ti dice niente? Letteralmente, arrendersi vuol dire consegnarsi ad un'altra persona. Significa inoltre cedere qualcosa che ci è stato regalato. Potrebbe trattarsi dei possedimenti, di una forza, di un obiettivo e persino della vita.

I cristiani oggi sentono parlare molto di una vita arresa. Ma cosa significa esattamente? Una vita arresa è quando si riconsegna a Gesù la vita che ci ha donato. Si tratta di un abbandono totale su tutte le aree della vita, sui diritti, sulle volontà, sulle direttive, su tutto ciò che si dice e si fa. Significa rassegnare completamente la propria vita nelle Sue mani, affinché Lui faccia di te ciò che a Lui piace.

Gesù stesso condusse una vita arresa: "Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato" (Giovanni 6:38). "Non cerco la mia gloria" (8:50). Cristo non fece mai qualcosa di suo. Non fece alcun movimento né pronunciò alcuna parola senza aver ricevuto le debite direttive dal Padre. "Non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono" (8:28-29).

Attenzione!

ATTENZIONE! L'uso della Bibbia può creare dipendenza!
La regolare lettura può causare perdità di:

  • ansietà
  • di paura
  • può ridurre la voglia di mentire
  • ingannare
  • rubare
  • odiare
  • adirarsi e provare invidia.

I SINTOMI COMPRENDONO: maggiore amore, gioia, pace, compassione e contentezza. Se i sintomi persistono e sufficiente alzare le mani e LODARE DIO!!