Un breve ma significativo documentario del fratello Luc in merito alla nascita dell'antisemitismo. Vediamo ed ascoltiamo come nel tempo varie accuse, infondate, mosse agli ebrei proprio dai cosidetti cristiani hanno prodotto errori, odio, discriminazioni, e crimini efferratissimi. Si consiglia anche l'ascolto dello studio, sei sessioni audioregistrate, del fratello Rinaldo Diprose dal titolo: la teologia della sostituzione, ascoltabile qui.

Qui la presentazione in Power Point dello studio: antisionismo oppure antisemitismo?
Vedi anche questo interessante pdf: Israele, Palestina: storia giudizi e pregiudizi

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alex

Perché la destra e la sinistra si sono uniti nell'antisemitismo

La ricomparsa improvvisa dell'antisemitismo ha colto di sorpresa l'Occidente, incredulo di fronte alla recidiva di una malattia ideologica che considerava sepolta col nazismo. E invece, appena mascherato dalle insegne dell'antisionismo e della causa palestinese, l'antisemitismo occupa di nuovo trionfalmente le piazze in Europa e in America, coalizzando generazioni diverse (in prevalenza giovanili) e culture opposte, sia di sinistra radicale che di estrema destra. Ma non è il caso di sorprendersi per questo intreccio di radici rosse e brune.

La sinistra identifica da tempo nei palestinesi il proletariato e negli ebrei l'odiato spirito borghese sfruttatore. La destra si alimenta precisamente dell'incontro fra la propaganda nazista degli anni Trenta e il mondo arabo. E, volendo risalire ancora più indietro, delle aperture attuate verso l'Islam dal Secondo Reich, quando Guglielmo II donò alla moschea di Damasco un sarcofago per la tomba del Saladino, e lanciò l'ambizioso progetto di una ferrovia da Berlino a Bagdad attraverso Balcani e Turchia ottomana, che avrebbe dovuto essere avviata nel 1903. Quando Hitler andò al potere poteva contare insomma su importanti precedenti e simpatie diffuse nel mondo germanico, che ovviamente si propose di sfruttare in senso ostile alle potenze anglosassoni.

La propaganda nazista fu capillare, ed ebbe un successo tale che andò oltre la stessa esistenza del Reich hitleriano. Il primo campione dell'islamismo radicale filonazista fu il Gran Mufti di Gerusalemme Amir el Husseini, che rovesciò a lungo la sua propaganda antiebraica da radio Berlino e tenne a battesimo una legione di SS bosniache. L'altro, l'ideologo dell'islamismo radicale Sayyd Qutb, negli anni cinquanta scrisse “La nostra lotta contro gli ebrei”, che riecheggiava in pieno il “Mein Kampf” di Hitler. Ebbene, l'uno e l'altro sono considerati eroi da gran parte dell'opinione pubblica arabo palestinese, e addirittura martiri dai gruppi radicali come Al Qaeda, Hezbollah e Hamas.

Del resto, in anni più recenti, Nasser aveva arruolato in Egitto Johann von Leers, uno dei principali propagandisti antisemiti del regime nazista, per assistere il suo ministro dell'informazione nella campagne di regime. Non c'è da stupirsi, dunque, se questo filone ideologico, oltre a mobilitare le piazze arabe anche da noi, oggi risveglia in Occidente, amalgamandoli, fantasmi antisemiti presenti negli ambienti radicali. L'idea che il vero Olocausto sia quello perpetrato ai danni dei palestinesi viene da lontano, e il suo virus totalitario fa breccia facilmente. Rendersene conto è necessario se si vuole combatterlo.

Fonte: Italia Oggi

alex

La guerra a Gaza e le nuove forme di antisemitismo

Spiegare le nuove forme dell’antisemitismo, spesso nascosto dietro all’odio verso Israele e al presunto concetto di antisionismo. Questo è stato il tema affrontato nel dibattito promosso dalla Comunità ebraica di Roma, dal Maccabi Italia e dal magazine online InOltre presso il Centro Ebraico Italiano – Pitigliani. L’analisi ha visto la partecipazione di relatori provenienti da vari ambiti, moderati da Filippo Piperno, giornalista ed esperto di comunicazione e media. “Abbiamo deciso di chiamare questo incontro ‘L’antisemitismo negato’ poiché molte persone sostengono che etichettare l’antisemitismo con l’antisionismo sia sbagliato, ma in realtà non lo è,” ha detto Piperno, aprendo così l’evento.


La parola è poi passata ad Alessandra Libutti, scrittrice e giornalista, che ha analizzato e ricostruito la storia del movimento Wake, una formazione con una forte componente antisemita che oggi è promotore delle occupazioni anti-Israele nelle università americane. “Il movimento esiste dal 2012, ma ha radici lontane. Al suo interno ha varie forze che si ispirano a diverse ideologie, dal marxismo all’Islam, che si sono alimentate e coese con Malcolm X e con la rivoluzione in Iran del 1979. Da queste posizioni si è sviluppata la teoria della critica della razza contro il “bianchismo” e il razzismo. Gli studenti palestinesi abbracciarono immediatamente questa teoria per contrapporsi a Israele”.


Sulla questione è intervenuto anche Giovanni Bachelet, professore di Fisica, ex parlamentare del PD, nonché figlio di Vittorio ucciso dalle Brigate Rosse. Bachelet è intervenuto sulle costanti richieste di boicottaggio delle università israeliane. “Riguardo alle cooperazioni fra università, le scienze non devono mai fare scomuniche, anzi, devono cooperare per dare un contributo alla pace” ha affermato.


Queste nuove forme di antisemitismo però non si sono radicate solamente nelle università, ma in molte componenti della società, come nei Pride. “Quest’anno al Pride di Roma è certo che non si potrà sfilare con la bandiera di Israele perché il comitato del Pride ha dichiarato che non riuscirà a garantire la sicurezza,” ha raccontato nel suo intervento Aurelio Mancuso, presidente dell’Equity Italia.


La parola è stata poi passata a Tommaso Giuntella, giornalista RAI, che ha riflettuto sull’importanza di considerare l’antisionismo una forma vera e propria di antisemitismo. “L’unicità del conflitto arabo-israeliano è la presenza del popolo ebraico. I confinanti con Israele chiamano gli israeliani ‘Al-yeudi’, gli ebrei. Purtroppo si tende a credere che l’antisemitismo sia avvenuto solamente tempo fa con i nazisti, ma ciò è solo la punta più alta di un iceberg molto grande” ha detto Giuntella.


La conferenza si è poi avviata verso la conclusione con un’analisi sulla comunicazione della guerra a Gaza da parte di Antonino Monteleone, giornalista di Mediaset. “Negli ultimi giorni, con i post con hashtag ‘All Eyes on Rafah’ Israele sta perdendo una partita sulla comunicazione. Tuttavia, in questo modo, si vengono a creare discussioni in cui si rivendicano esclusivamente i temi delle vittime civili o sulla mancanza di cibo nella Striscia. Uno dei più grandi errori comunicativi è stato quello di dare la parola agli antisionisti, che mettono alla radice delle loro idee la nascita di uno Stato che ha rubato una terra” ha detto il giornalista della trasmissione ‘Le Iene’, criticando poi le chi sfoggia uno slogan senza riconoscere la realtà. “Tutte le forze politiche sono per la soluzione “due popoli, due stati”, ma l’unico stato in cui però attualmente vivono in pace due popoli è proprio Israele”.

 

Giugno 2024

alex

Segre sui giovani FdI e le derive fasciste e antisemite: “Dovrò essere cacciata ancora dal mio Paese?”

Donzelli: “Ascolteremo suo monito, lei simbolo nazione”

MILANO — «Io ho seguito nelle varie trasmissioni questa seduta, chiamiamola così, inneggiante anche a “Sieg Heil”, quindi anche con questi motti nazisti che purtroppo io ricordo in modo diretto e non per sentito dire. Ora alla mia età dovrò rivedere di nuovo questo? Dovrò essere cacciata dal mio Paese da cui sono stata già cacciata una volta?». È stanca Liliana Segre, a quasi 94 anni, di ripetere che il clima in Italia sta diventando insopportabile per chi come lei ha vissuto in prima persona gli orrori della Shoah. E, dopo lo scandalo sollevato da Fanpage con video esclusivi registrati durante una riunione dei giovani di Fratelli d’Italia, si confida con Marianna Aprile, che ha registrato nei giorni scorsi un’intervista esclusiva che verrà trasmessa integralmente l’11 luglio, durante la puntata quotidiana di “In Onda” su La7.

Oggi ne è stata diffusa un’anticipazione. «Io credo che queste derive che sono venute fuori in questa ultima settimana in modo eclatante, ci siano sempre state. Nascoste, non esibite, ma ci sono sempre state — ha detto Liliana Segre — E credo che con questo governo, si approfitti di questo potere grande della destra, che del resto è stata votata ed è andata al governo, non è che sia rivoluzionaria, e non ci si vergogni più di nulla». La presidente della Commissione parlamentare per la lotta contro l’istigazione all’odio, ha registrato l’intervista tv prima che la presidente del consiglio Giorgia Meloni commentasse l’inchiesta sui giovani di FdI e le derive fasciste e antisemite, che hanno portato alle dimissioni di due dirigenti del movimento.

alex

Antisemitismo, una storia odierna - Giugno 2024 - L’inchiesta di Fanpage.
La senatrice Ester Mieli (FdI) acclamata in pubblico e sbeffeggiata in privato. Il dirigente di FdI: “Inaccettabile”

Inviato da alex il

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