Un'altra qualità del Fuoco che abita in noi è l'emozione. Questa espressione deve essere compresa alla luce di ciò che è stato detto avanti intorno alla imperscrutabilità di Dio. Ciò che Dio è nella sua essenza non può essere scoperto e non può essere espresso con un linguaggio umano, ma quelle qualità di Dio che si possono considerare razionali, e che perciò possono essere ricevute dall'intelletto, sono state liberamente espresse nelle Sacre Scritture. Queste non ci dicono ciò che Dio è, ma ciò a cui Egli assomiglia, e la somma di queste qualità costituisce un quadro ideale dell'Essere Divino visto come in lontananza ed attraverso ad un vetro iannebbiato.
Ora la Bibbia ci insegna che in Dio vi è qualche cosa di simile all'emozione. Egli prova qualche cosa che assomiglia al nostro amore, qualche cosa che assomiglia al nostro dolore ed alla nostra gioia. E non dobbiamo avere timore di proseguire in questa concezione di ciò a cui Dio assomiglia. La fede potrebbe facilmente dedurre che dato che noi siamo stati creati a Sua immagine, Egli dovrebbe avere qualità simili alle nostre. Ma tale deduzione, anche se può soddisfare la nostra mente, non è la base della nostra fede.
Dio ha detto certe cose intorno a se stesso, e queste forniscono tutte le basi di cui noi abbiamo bisogno.
"L'Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell'amor suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia" ( Sofonia 3. 17).
Questo è solo un versetto fra i mille che ci serve a formare il quadro razionale di ciò a cui Dio è simile; esso afferma che Dio prova qualche cosa somigliante al nostro amore e alla nostra gioia e che ciò che Egli sente lo spinge ad agire in maniera assai vicina a quella in cui agiremmo noi in simili circostanze. Egli si rallegra di coloro che ama con gioia e con canti. Questa è un'emozione collocata sul piano più elevato possibile, perchè sgorga dal cuore stesso di Do.Il sentimento, quindi, non è un figlio degenere dell incredulità, quale viene spesso dipinto da alcuni che insegnano la Bibbia. La nostra capacità di provare dei
sentimenti è uno dei contrassegni della nostra origine divina. Non dobbiamo vergognarci nè delle nostre lacrime nè del nostro riso. Il cristiano stoico che ha soffocato i suoi sentimenti è uomo solo per due terzi: una terza parte assai importante è stata ripudiata.
I sentimenti santi ebbero sempre una parte molto importante nella vita del nostro Signore. Per la letizia che gli era posta innanzi" sofferse la croce e sopporto il vituperio". Egli si descrive in atto di esclamare: "Rallegratevi meco, poichè ho ritrovato la mia pecora che era perduta". Nella notte della Sua agonia Egli "cantò un inno" prima uscire per recarsi al Monte degli Ulivi. Dopo la resurrezione Egli canta in mezzo ai Suoi fratelli (Salmo 22.22) nell assemblea. E se il Cantico dei Cantici si riferisce a Cristo (come la maggioranza dei cristiani crede) come possiamo fare a meno di sentire il suono della Sua gioia mentre
porta la Sua sposa a casa alla fine della notte e dopo che le tenebre si sono dissipate?
Una delle più grandi calamità che il peccato ci ha procurate è la degradazione delle nostre normali emozioni. Ridiamo di cose che non sono buffe; ci compiacciamo di atti che sono contrari alla nostra dignità umana; e ci rallegriamo di oggetti che non
dovrebbero avere alcun posto nelle nostre affezioni. L'obiezione ai "piaceri del peccato" che ha sempre caratterizzato i veri santi, è in fondo semplicemente una protesta contro la degradazione delle nostre emozioni di uomini. Ad esempio, il fatto che il giuoco possa assorbire gli interessi di uomini fatti ad immagine di Dio, è sembrato una orribile perversione delle nobili possibilità dell'uomo; che lalcool debba essere necessario per stimolare i sentimenti del piacere è stato considerato una specie di prostituzione: che gli uomm1 debbano volgersi ad un teatro costruito dall'uomo per trovarvi godimento è sembrato un affronto a Dio che ci ha posti al centro dell'universo con il compito di rappresentarvi la più alta opera drammatica.
I piaceri artificiali del mondo sono tutti la dimostrazione che la razza umana ha in gran parte perduto la capacità di godere i veri piaceri della vita ed è forzata a sostituirli con gioie false e spesso degradanti.
L'opera dello Spirito Santo, fra laltro, consiste nel riscattare le emozioni dell'uomo redento, nel rimettere le corde alla sua arpa e nel riaprire le fonti della gioia santa che sono state occluse dal peccato.
E che Egli compie questa opera ne rendono unanime testimonianza tutti i santi. Questo é perfettamente coerente con tutta la condotta tenuta da Dio nella Sua creazione. Il piacere puro è una parte della vita, una parte tanto importante che è difficile vedere come la vita umana potrebbe essere giustificata se dovesse essere vuota di sentimenti piacevoli.
Lo Spirito Santo colloca un'arpa eolia alla finestra della nostra anima, affinchè i venti del cielo la possano far vibrare in una dolce melodia, capace di accompagnare armoniosamente i compiti umili ai quali potremo essere chiamati. L'amore spirituale di Cristo farà risuonare continuamente la Sua musica nei nostri cuori e ci darà la possibilità di rallegrarci anche nei nostri dolori.
Tratto dal libro:
La conquista divina di A.W. Tozer
Qui in pdf
http://www.laparola.info/la-conquista-divina-aw-tozer
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