Come risaputo in ambito cristiano ci si differenzia, fino alla disputa, sull’interpretazione che si dà alla Cena del Signore, ovvero sula ritualità istituita da Gesù rilevabile nel vangelo di Luca e riportata anche dall’Apostolo Paolo Luca 22:19 – 1° Corinzi 11:24 (non si riscontra invece il “fate questo in memoria di me” nei vangeli di Marco e Matteo).
La Cena del Signore - che cosa c'è dentro il pane ed il vino?
La disputa è sostanzialmente sull’interpretazione delle parole “Questo è il mio corpo”. Noi riteniamo che queste parole siano prettamente simboliche proprio come Gesù ha avuto modo di spiegare in questo modo: “le parole che vi ho dette sono spirito e vita” riportate in Giovanni 6:63 e sempre in riferimento al fatto della “carne del Figlio dell’uomo”.
Riportiamo questa riflessione (qui su youtube) del teologo Paolo Ricca (chiesa Valdese) per l’interessante excursus storico sulla disputa ed anche per le riflessioni finali (ospitalità eucaristica) che lo inducono a considerare questo momento commemorativo un evento inclusivo del Signore Gesù aperto, quindi, non esclusivamente ad una tipologia di persone (in ambito evangelico per esempio si sente spesso la formula: “solo chi è battezzato da adulto, solo chi è in comunione con la chiesa locale, etc.), ma piuttosto a tutti quelli che, ascoltata la Parola, si rendono disponibili a ricordare. In quell’ultima/prima cena c’erano traditori, rinnegatori, increduli, etc.
"Ciascuno esamini se stesso" dovrebbe essere la sola aggiunta dal pulpito (1 Corinzi 11:28-32).
Per Paolo Ricca gli ingredienti necessari per celebrare la Cena sono:
- le parole di Gesù,
- il pane ed il vino
- non altro,
aggiungere altro fa incappare nel pericolo di trasformare la Cena del Signore nella Cena di questa o quella chiesa, di questa o quella denominazione.
La disputa su “questo è il mio corpo” è sostanzialmente tra l’interpretazione simbolica e realistica:
- simbolica: cioè la Cena è un simbolo di qualcos’altro. Quindi non ci si deve fermare al simbolo ma è necessario andare a ciò che il simbolo significa, se si vuole veramente partecipare alla Cena.
- realistica: RES, la cosa è quella e non oltre.
Due interpretazioni che, a differenza di quanto si crede, sono antiche quanto la Cena stessa.
Agostino V° secolo, per esempio, era sostanzialmente per l’interpretazione simbolica.
Tommaso, XII° secolo, era per l’interpretazione realistica.
La differenza tra “antichità” e la modernità” è che nell’antichità queste due interpretazioni coesistevano pacificamente, pur essendo oggetto di discussione. Non ci si scomunicava a vicenda come invece è accaduto dal 2° millennio, dove hanno cessato di convivere ma si sono escluse a vicenda. Figura chiave di questo passaggio è il vescovo Berengario di Tours, costretto al “ravvedimento” per imposizione del sinodo di Parigi (anno 1.000 circa).
Nella Riforma queste due posizioni si sono riprodotte. Infatti, contrariamente a quanto si pensa, la Riforma protestante non ha coagulato convinzione totale sull’interpretazione simbolica.
Le due interpretazioni esistono almeno in due versioni diverse.
- Realistica (ovvero la reale presenza del corpo di Cristo nella Cena) nella versione Luterana
Nella Cena, Lutero afferma, c’è il pane, che è vero pane, e c’è il corpo che è il vero corpo di Cristo, come nella dottrina Cattolica Romana ma senza la transustanziazione. Le due sostanze, le due Res, le due cose ci sono entrambe integralmente. Quindi mangi veramente il pane, ma mangiando veramente il pane “mangi” il vero corpo di Cristo, nella stessa concezione cattolica.
- Realistica (ovvero la reale presenza del corpo di Cristo nella Cena) nella versione Cattolica Romana
Nella Cena, la dottrina cattolica Romana afferma che la sostanza del pane diventa la sostanza del Corpo. Tuttavia, il sapore resta quella del pane, ma la dottrina dice che gli “accidenti”, il sapore il colore il tatto, restano quelli del pane, e la sostanza è quella del corpo di Cristo. Questa è la dottrina della transustanziazione
- Simbolica che mette in relazione con il Corpo glorificato di Cristo - Huldrych Zwingli (1500) grande riformatore e discepolo di Erasmo, afferma che il Corpo di Cristo è in Cielo. Ritornerà a giudicare i morti, ma non si può far scendere tutte le volte che vogliamo. Lo Spirito di Cristo è presente ma non il Corpo.
Tuttavia, nella contemplazione della fede entro in rapporto con il Corpo glorioso di Cristo che è alla destra di Dio. Ho a che fare con il Corpo ma fondamentalmente con quel Corpo glorificato, senza dimenticare il Corpo crocifisso di cui il pane è il simbolo storico. Un’interpretazione che ha a che fare con il Cristo glorificato, piuttosto che con il Cristo crocifisso. Lutero e Zwingli dissentirono su questo fino a scomunicarsi reciprocamente!
- Simbolica della teologia liberale del protestantesimo – La Cena è una memoria della croce, senza l’ascesa verso il corpo glorificato di Cristo. Una memoria visiva, una parola visiva del Golgota.
“Fate questo in memoria di me” - Ma cosa si intende per memoria?
La memoria nell’ebraismo è un innesto mediante la fede nell’atto salvifico. Un innesto del credente di oggi nella storia di 2.000 anni fa. Proprio come l’ebreo che celebra la Pasqua dicendo “io ero in Egitto”. Non dice soltanto l’Esodo mi riguarda, ma dice addirittura che lui era la, attraverso i suoi avi. “Io ero la, Dio ha liberato me”. Questa è la Pasqua dell’Ebreo. Questa è la memoria ebraica.
Se la chiesa avesse questa capacità di vivere la memoria eucaristica (eucarestia significa: rendimento di grazia), sarebbe una cosa molto bella.
Si ascolti anche il seminario: E' possibile condividere la cena del signore?
NOTA BENE
Con la chiesa Valdese esistono diverse differenze dottrinali rispetto alla chiesa "dei fratelli". Per esempio la Chiesa Valdese riconosce la Bibbia come contenente la Parola di Dio ma che non sia tutta Parola di Dio. Lo si evince anche in questo convegno dove il fratello Paolo ritiene possibile che quello che dice Gesù "fate questo in memoria di me" e poi ripreso in Atti, ma non presente in Marco e Matteo, possa essere l'interpretazione della chiesa primitiva piuttosto che le parole effettivamente dette dal Signore.
Tuttavia, anche ascoltando il consiglio paolino: "ritenete ciò che è bene", si riporta questa interessante conferenza per gli spunti di rilfessione che essa favorisce.
Questo video fa parte della playlist "Paolo Ricca"
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