Primo: La maledizione che è su Satana e la causa della sua sconfitta.
La maledizione di Dio è devastante. I Cananei e le nazioni vicine furono pane per Israele, sebbene fossero noti per la loro abilità nella guerra. Perché? Perché quella nazioni furono maledette. Gli Egiziani erano un popolo accorto. "Agiamo saggiamente", dicevano. Eppure essendo stati maledetti da Dio, furono infine portati alla rovina.
Vediamo lo stesso proprio negli Israeliti, che portano il sigillo del patto di Dio nella loro carne, e che per i loro peccati divennero oggetto della maledizione di Dio, e furono calpestati come polvere dagli Assiri.
Ora c'è una maledizione irrevocabile che pende su Satana da Genesi 3:14-15: "Allora l'Eterno Dio disse al serpente: Poiché hai fatto questo, sii maledetto..." Questo verso è indirizzato letteralmente al serpente, ma si riferisce spiritualmente al diavolo e ai suoi figli spirituali. Ora, ci sono due cose in quella maledizione che sono di conforto ai santi.
La maledizione prostra Satana sotto i loro piedi. "Tu camminerai sul tuo ventre" è esattamente quello che è stato promesso: che Dio schiaccerà Satana sotto i nostri piedi (cfr. Romani 16:20). Ora questa condizione di prostrazione di Satana assicura ai credenti che il diavolo non potrà mai alzare la testa - cioè, usare i suoi mezzi astuti - più in alto del tallone dei santi. Può farti zoppicare, ma non può ucciderti; e la ferità inferta a te sarà ripagata con la rottura del suo capo - la completa rovina di lui e della sua causa.
Il suo cibo qui è limitato e stabilito. Satana non divorerà chi vuole. La polvere è il suo cibo, il che sembra restringere la sua potenza ai malvagi, che sono la terra della Terra, mera polvere. Ma la gloria di quelli che appartengono al cielo è riservata a Cristo, e le loro anime non sono certamente un boccone per i denti del diavolo.
Secondo: Satana non può tentare chi vuole, ma solo quando Dio lo permette.
Leggiamo che Cristo non fu condotto da uno spirito impuro nel deserto per essere tentato, ma dallo Spirito Santo (Matteo 4:1). E lo stesso Spirito Santo che condusse Cristo nel deserto della tentazione, Lo condusse fuori nella vittoria. Perciò troviamo Cristo che marcia verso la Galilea nella potenza dello Spirito Santo, dopo aver resistito a Satana (Luca 4:14). Quando Satana tenta un santo, sta solo servendo come messaggero di Dio.
Paolo chiamò la sua spina nella carne, "un messaggero di Satana" (2 Corinzi 12:7, R.S.V.), il che implica che quel messaggero era stato inviato da Dio a Paolo. Il diavolo non intendeva certo essere di tanta utilità per Paolo, ma Dio lo mandò da Paolo per servire ai Suoi scopi.
Il diavolo e i suoi mezzi diventano entrambi strumenti nelle mani di Dio; dunque lasciamo a Dio soltanto il compito di utilizzare l'uno e occuparsi dell'altro.
Lasciamo scegliere al diavolo la sua strada. Dio è un degno avversario per qualunque arma scelga di usare. Se il nemico attacca i santi mediante la persecuzione, Dio, in quanto Signore degli eserciti, si opporrà a lui. Se Satana opera con subdole astuzie, Dio è pronto anche in quel caso. Il diavolo e l'intero suo consiglio sono solo degli sciocchi per Dio. Più ingegno e arte impiegano nel peccare, peggio è per loro, poiché li stanno utilizzando contro un Dio onnisciente che non può essere superato con l'astuzia. "La pazzia di Dio è più saggia degli uomini" (1 Corinzi 1:25).
Dio è più saggio in un debole sermone, che Satana nei suoi intricati piani; è più saggio Dio nei Suoi semplici, che Satana nei suoi Ahithofel e Sanballat. "[Egli] rende vani i disegni degli scaltri" (Giobbe 5:12). Dio, mostrando la Sua saggezza nel contendere con i nemici dei santi, aggiunge alla loro liberazione finale una dolce retribuzione.
Dopo aver stanato Faraone da tutti i suoi rifugi e nascondigli, Egli sconfisse tutte le sue trame e lo servì al Suo popolo, come esempio della Sua saggezza e potenza.
Ma come fa Dio a sconfiggere Satana e a vincere le sue strategie nel tentare i santi del Signore? Portando a compimento i Suoi scopi benevoli per il bene e il conforto del Suo popolo per mezzo di quelle tentazioni con le quali Satana medita la loro rovina.
Questo è il più nobile tipo di conquista, colpire il diavolo alla testa con la sua stessa arma - mozzandola con la sua stessa spada!
Così Dio pone, per così dire, i Suoi piani sotto le ali di Satana e lascia che sia lui a farli schiudere. I malvagi fratelli di Giuseppe con i loro piani pensavano di essersi sbarazzati di lui, e invece aiutarono a portare a compimento il suo sogno.
Dio vince in astuzia Satana, trasformando le tentazioni che lui usa per indurre a peccare, in un mezzo per purificare i Suoi santi dal peccato. I seguenti sono alcuni degli esempi che mostrano in che modo Egli lo fa.
1. Dio usa le tentazioni di Satana verso un peccato per preservare da un altro. La "spina nella carne" di Paolo serviva a preservarlo dal suo orgoglio. Dio permette che Satana attacchi Paolo sul lato dove egli è forte, in modo che Egli possa fortificarlo dove è debole.
Dio, che è il vero amico dei santi, siede nel consiglio del diavolo e rovescia le sue decisioni utilizzandole a vantaggio dei santi. Egli permette al diavolo di tormentare il Cristiano con certe tentazioni che, assieme alle sofferenze dello spirito che esse producono, spingono l'anima all'impegno. Se in quell'anima lo spirito di preghiera e diligenza non fossero tenuti desti da queste tentazioni e afflizioni, Satana potrebbe facilmente sedurla e condurla fuori strada.
2. Dio purifica da quegli stessi peccati verso i quali Satana ci tenta, proprio mediante la sua tentazione. Pietro non ottenne mai una più grande vittoria sulla sua sicurezza di sé, sull'irrobustimento della sua fede, come quella che ebbe in seguito al suo rinnegamento nel cortile del sommo sacerdote. Egli, che aveva paura di confessare Cristo davanti ad una sciocca serva, divenne un intrepido testimone di Cristo davanti a consigli e governatori. Tutto questo da una tentazione di Satana, che lo indusse a santificarsi! Infatti, un santo può scoprire mediante la caduta qual è la corruzione che prevale in lui, e così quella tentazione serve solo a spronarlo a vincere quella debolezza.
3. Dio utilizza queste tentazioni per far progredire l'intera opera della grazia nel cuore. Per una piccola macchia bisogna lavare l'intero abito. Davide, sopraffatto da un peccato, rinnovò il suo ravvedimento per tutti i suoi peccati (Salmo 51). Un buon marito, quando vede gocciolare dell'acqua in un punto del tetto, dice agli operai di controllarlo tutto. Questo distingue un cuore sincero da uno ipocrita, il cui ravvedimento è parziale.
Giuda si pentì del suo tradimento, ma non dei suoi furti e della sua ipocrisia; mentre il vero pentimento per un peccato spezza il cuore anche per gli altri.
4. Satana, tentando un santo, ha in mente il piano malvagio di incoraggiare altri a peccare seguendo quell'esempio o scoraggiarli a causa di quello scandalo. Ma Dio qui si fa gioco di lui, rendendo quei peccati un potente avvertimento agli altri affinché stiano attenti alla loro condizione. Quando vedi un mansueto Mosè provocato ad ira, diventi più attento a badare al tuo cuore ribelle!
5. Dio ha un piano se permette a Satana di sconfiggere alcuni Suoi santi con la tentazione: addestrarli nella necessità di aiutare i loro fratelli che si trovano in una condizione simile. Li manda a scuola - dove essi sono sotto la verga e lo scudiscio di Satana - affinché la sua mano crudele su di loro li spinga a studiare la Parola e i propri cuori, mediante i quali imparano per esperienza quali sono i mezzi che Satana usa. Alla fine essi diverranno maestri nell'arte di confortare le anime tentate.
È una vera e propria arte quella di dire una parola giusta a un'anima sofferente. Non basta la conoscenza della Scrittura, né la sola grazia, a meno che non è esercitata da questi schiaffeggiamenti e conflitti dell'anima.
Vediamo che Cristo stesso fu addestrato in questa scuola. Le Sue sofferenze (che furono sempre unite alle tentazioni), erano la lezione dalla quale Cristo imparò al punto di poter soccorrere e confortare le anime in distretta. Se fosse stato per il diavolo, egli avrebbe lasciato stare Cristo, e anche i Suoi santi.
Essi fanno a Satana un più grande disservizio imparando a confortare gli altri. Nessuno ha a che fare con le povere anime con più tenerezza di quelli che ricordano il dolore delle sofferenze del proprio cuore.
Nessuno è più abile nell'applicare il conforto della parola alle coscienze ferite, come quelli che hanno sanguinato essi stessi. Costoro sentono il dolore degli altri in loro stessi, cosa che non avviene in alcuni di quelli che conoscono le Scritture - ma mancano di esperienza.
Satana, nel tentare i santi a peccare, cerca di produrre una rottura tra Dio e quell'anima. Egli li odia entrambi, e perciò si sforza di separare questi cari amici. "Se riesco a farlo peccare", pensa, "Dio si adirerà, e nella sua ira colpirà duramente questo Suo figlio".
Ma questo significa che il diavolo pensa che il santo dubiterà dell'amore di Dio per Suo figlio, e quindi si raffredderà nel suo amore per Dio. Ma in diversi modi Dio si beffa di Satana nell'uso di questi mezzi.
1. Dio usa le tentazioni dei santi come mezzi per aumentare la comunicazione del Suo amore verso di loro. Il diavolo pensava di aver raggiunto il suo scopo quando indusse Adamo a mangiare del frutto proibito. Pensava di aver messo l'uomo nella sua stessa situazione. Ma questo fatto fu utilizzato da Dio per inaugurare il grande piano del Vangelo della salvezza dell'uomo mediante Cristo. Al comando di Dio, Cristo si fa carico del compito di recuperare gli uomini perduti dalle grinfie di Satana, e di riabilitarlo nella sua gloria originale, dandogli accesso a più di quello che l'uomo abbia mai avuto anche prima della sua caduta. Che risultato ottenne Satana da tutti i suoi attacchi contro Giobbe, se non quello di far conoscere alla fine a quell'uomo pio quanto teneramente Dio lo amava? Quando indusse Pietro a fare quel vergognoso rinnegamento, non vediamo che Cristo offrì a Pietro più amore che mai?
Pietro fu il solo discepolo al quale fu espressamente indirizzata la notizia della Sua risurrezione, come se Cristo avesse detto: "Accertatevi che il suo cuore addolorato sia consolato da questa notizia, affinché sappia che lui è mio amico, nonostante il suo atto di codardia".
2. Dio muta le tentazioni dei santi, anche le loro cadute, in qualcosa che stabilisce ancora più saldamente la loro fede, la quale, come un albero, si irrobustisce per mezzo delle scosse che riceve. Una falsa fede, una volta scossa, raramente torna a rialzarsi; ma la vera fede si rialza e combatte ancor più valorosamente, come vediamo in Pietro. La tentazione è per la fede quello che il fuoco è per l'oro (1 Pietro 1:7). Il fuoco non solo rivela quello che è vero oro, ma lo rende ancora più puro.
Esso peserà di meno e avrà una massa inferiore, essendo stato separato da quel terriccio e da quelle scorie che erano mischiate con esso, ma saranno più grandi il suo prezzo e il suo valore.
La fede prima della tentazione ha molti componenti estranei attaccati ad essa e passati per fede, ma quando viene la tentazione, essi vengono scoperti e consumati dall'ardore della prova. La qualità della fede che emerge è come il pugno di uomini di Gedeone, più forti quando tutte le aggiunte alla fede vengono mandate via, di quanto queste sono presenti.
E questo è tutto quello che il diavolo riesce ad ottenere. Invece di distruggere la fede dei santi, che è la cosa alla quale egli punta, diventa solo parte del suo processo di rifinitura, riuscendo così solo a rinforzarla.
3. L'amore dei santi tentati è legato a Cristo dalle loro tentazioni, e per la loro vittoria finale. La vergogna e il dolore che un'anima benigna sente dentro di sé a causa dell'errore peccaminoso commesso quand'era in tentazione, la indurranno a esprimere ancora di più il suo amore a Cristo.
Nessun figlio è tanto obbediente a un'intera famiglia come quello che è ritornato dalla sua ribellione. L'esperienza dell'amore di Cristo che ha quell'anima, aumenta il suo amore. L'amore di Cristo alimenta il nostro.
Esso vale da madre e da nutrice per il nostro amore. Più Cristo ci dimostra il Suo amore, più il nostro amore si riscalda. E oltre all'amore che Cristo ci ha mostrato morendo per noi, nessun altro amore è grande quanto quello che Egli usa per salvarci quando siamo nella tentazione.
Le madri non arrivano a dimostrare la pienezza del loro affetto per i loro figli come quando essi sono nel dolore, ammalati, poveri, o in prigione. Così Cristo mostra il Suo affetto per i Suoi figli quando essi sono tentati, o quando sono vinti dalla tentazione.
Quando i Suoi figli giacciono nella prigione di Satana, sanguinando sotto le ferite delle loro coscienze, è quello il momento in cui Cristo dà loro un esempio del Suo tenero amore avendo pietà di loro, la Sua fedeltà intercedendo per loro, la Sua sollecitudine nell'inviare loro un aiuto, il Suo affetto visitandoli con il Suo Santo Spirito per confortarli.
Così Gesù Cristo, che Satana pensava di allontanare dall'amore e dalla gioia di quell'anima, occupa infine negli affetti di quel santo un posto più alto che mai.
Dio permette che i Suoi cari figli siano tentati per insegnargli a battere Satana al suo stesso gioco e in quella stessa cosa in cui Satana meditava di vincere il Cristiano. Dio non sarà ammirato dai Suoi santi in gloria soltanto per il Suo amore nel salvarli, ma anche per la saggezza da Lui dimostrata nel modo di ottenere la loro salvezza.
La saggezza è l'attributo del quale la creatura si gloria maggiormente, e che fu scelto da Satana come prima esca, quando fece credere a Eva di poter diventare come Dio nella conoscenza e nella sapienza.
Perciò Dio, per dare a Satana la caduta più vergognosa, gli concede il permesso di usare il suo ingegno e i suoi inganni nel tentare e vessare i Suoi figli. Ma alla fine, la strada per il trono di Dio sarà coperta dai cadaveri dei demoni.
Sii forte, Cristiano afflitto, e sappi che la lotta non è tra la chiesa è Satana, ma tra Cristo e Satana. Essi sono i campioni delle due parti. Sii fermo, esercito dei santi, e guarda per fede l'Iddio onnisciente combattere con il subdolo diavolo.
Vedrai l'Onnipotente mozzare la testa di Goliath con la Sua spada, e prendere questo astuto cacciatore nella trappola dei suoi stessi piani. La fede che ascrive grandezza e saggezza a Dio riduce l'astuzia di Satana in una cosa da nulla. L'incredulità teme Satana come un leone; ma la fede lo calpesta come un verme.
Guarda perciò il tuo Dio all'opera, e stà sicuro che quella che Egli sta preparando è una liberazione eccellente. Nessuno può impedirGli di compiere l'opera Sua. L'architetto non può lavorare quando il velo della notte cala su di lui, ed è costretto ad allontanarsi dalle impalcature quando giunge una tempesta.
La saggezza dell'uomo può essere allo stesso livello della follia, ma Dio non può essere fermato. Tutti i piani degli inferi e la confusione sulla Terra non possono far mutare a Dio una sola lettera o linea del Suo disegno.
La misteriosità della Sua provvidenza può essere come una cortina che copre la Sua opera in modo che non possiamo vedere quello che sta facendo. Ma quando sopraggiunge l'oscurità, la giustizia è la base del Suo trono in eterno. Dov'è la nostra fede, santi? Sia Dio considerato saggio, e tutti gli uomini e i demoni considerati stolti.
Anche se una Babele sembra avere più possibilità di essere innalzata che una Babilonia di essere abbattuta, credete lo stesso che Dio sta arrivando in segreto e assedierà la roccaforte.
Cosa importa se la chiesa è come Giona nel ventre del pesce, ingoiata lontana dalla vista dalla furia degli uomini? Non ricordate che il pesce non aveva la forza di digerire il profeta? Non siate troppo frettolosi di seppellire la chiesa prima che essa sia morta.
Credete fintanto che Cristo usa le Sue capacità prima di perdere le speranze sulla chiesa; mediante le vostre preghiere portate Cristo alla tomba di questa affinché Egli pronunci una parola di risurrezione.
I santi dell'antichità mostravano una fede ammirabile in simili difficoltà. Geremia acquistò un campo da suo zio e ne pagò il prezzo, anche se l'armata dei Caldei aveva circondato Gerusalemme, pronta a prendere la città e a portare anche lui con gli altri a Babilonia (Geremia 32).
E tutto questo avvenne per decisione di Dio, affinché Geremia potesse mostrare così agli Ebrei come egli credeva senza alcun dubbio nell'adempimento della promessa del loro ritorno dalla cattività.
Certamente, Dio deve ritenersi tremendamente screditato nei pensieri del Suo popolo se, quando la forza della chiesa è ai livelli più bassi, la Sua sola Parola e il legame della Sua promessa non sono considerati come sufficientemente sicuri nella fede dei santi per la liberazione della chiesa.
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