Gli uomini cercano un polo di tranquillità e si dirigono verso di esso.
Penso che nessuno di noi due sia tipo da mettersi in mostra, ma ciò non ha nulla a che fare con il cuore, che viene reso saldo dalla grazia. Del resto, mi accorgo sempre più di pensare e di percepire in maniera veterotestamentaria; nei mesi passati infatti ho letto molto più l’Antico che il Nuovo Testamento.
Soltanto quando si apprende l’impronunciabilità del nome di Dio si può pronunciare il nome di Gesù Cristo. Soltanto quando si ama a tal punto la vitae la terra da pensare che con la loro fine tutto è perduto, si può credere alla resurrezione dei morti e a un mondo nuovo; soltanto quando si accetta la validità della legge di Dio sopra sè stessi si può parlare anche di grazia, e soltanto quando l’ira e la vendetta divina vengono considerate come realtà effettive incombenti sui suoi nemici, qualcosa del perdono e dell’amore per il
nemico può toccare il nostro cuore.
Chi vuol vivere e percepire troppo presto e troppo direttamente alla maniera neotestamentaria, non è un cristiano. Diverse volte ne abbiamo già discusso assieme, e ogni giorno ho la conferma che ciò è esatto. Non si può nè si deve dire l’ultima parola prima della penultima. Noi viviamo nelle penultime cose e crediamo nelle ultime, non è così? Ai (cosiddetti) luterani e pietisti verrebbe la pelle d’oca, per questi pensieri; tuttavia sono cose giuste. In “Nachfolge” (primo capitolo) ho solo accennato questi pensieri, ma poi non li ho portati avanti bene. Dovrò farlo in seguito. Le conseguenze però sono di lunga portata, tra l’altro per quanto riguarda il problema del cattolicesimo, il concetto di ministero, l’uso della
Bibbia eccetera, ma soprattutto l’etica. Perchè, nell’Antico Testamento, si mente spesso e risolutamente a gloria di Dio (ho raccolto ora i passi corrispondenti), si uccide, s’inganna, si ruba, si rompono i matrimoni, ci si prostituisce persino (confronta l’albero genealogico di Gesù), si dubita, s’impreca e si bestemmia, mentre tutte queste cose non avvengono nel Nuovo Testamento? Religiosità di ́primo grado?
E’ una risposta molto ingenua; è sempre un unico e medesimo Dio. Ma ne parleremo in seguito e più a lungo a voce!
Intanto si è fatta sera. Il sottufficiale, che mi ha appena portato dall’infermeria al mio alloggio, nel congedarsi mi ha detto, sorridendo un po’ imbarazzato ma con molta serietà: ́Signor pastore, preghi che oggi non ci sia l’allarme!
Dietrich Bonhoeffer
RESISTENZA E RESA
Lettere e scritti dal carcere
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