Il fratello John prendendo spunto dal brano di Efesini 2:1-9 illustra la condizione dell'Uomo e la sua urgenza di consapevolizzare la necesità di un Salvatore. - Non eravamo, dunque, soltanto come in anticamera riguardo a Dio, eravamo in realtà nell'obitorio e qualunque cosa pensassimo o qualunque sentimento avessimo o qualunque azione facessimo, non erano pensieri, sentimenti ed azioni dello Spirito, ma della carne. Niente di quello che pensavamo, sentivamo o facevamo era spirituale, perché eravamo morti spiritualmente.
Tutto quello che pensavamo, sentivamo e facevamo proveniva da ciò che eravamo per natura, cioè eravamo figli d'ira.
Potete cominciare a vedere quanto estremamente terribile fosse la nostra condizione senza un Salvatore?
Poiché non avevamo una vita spirituale dentro di noi, ma solo morte, tutto ciò che facevamo era peccato; visto cosa è il peccato? Cosa può essere se non la mancanza della gloria di Dio? E chi può fare alcunché per la gloria di Dio mentre è spiritualmente morto?
Prima che venisse il Salvatore, quindi, prima che ci ricreasse e ci rendesse vivi, l'unica cosa che facevamo era peccare.
Leggi qui la meditazione di John Piper preparata nelle due domeniche precedenti la festa del natale.
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