La mia allegrezza - Oswald Chambers

Affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa (Giovanni 15:11) - Qual era l'allegrezza di Gesù? Parlare di felicità, in rapporto a Gesù Cristo, è un insulto. La Sua allegrezza consisteva nel sottomettersi completamente al Padre, nel sacrificare tutto Se stesso, nel fare quello per cui era stato mandato. "Io prendo piacere nel fare la Tua volontà". Gesù chiese che pure la nostra allegrezza potesse farsi piena e completa fino a diventare come la Sua. Ho permesso a Gesù Cristo di farmi conoscere la Sua allegrezza?

Esperienza o rivelazione - Oswald Chambers

Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate - 1 Corinzi 2:12 - La realtà è la redenzione, e non la mia esperienza della redenzione; ma la redenzione non ha nessun significato per me se non parla il linguaggio della mia vita reale. Quando sono nato di nuovo, lo Spirito di Dio mi fa uscire da me stesso e dalle mie esperienze, ciò significa che esse non provengono dalla redenzione. Le esperienze scaturite dalla redenzione non mi fanno restar chiuso in me stesso né si impongono alla mia attenzione come il fondamento della realtà, ma la dirigono invece alla realtà che le ha prodotte. Le mie esperienze non valgono nulla, se non mi uniscono alla Sorgente, a Gesù Cristo.

La disciplina dell'attenzione

«Quello ch'Io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e che quel che udite dettovi all'orecchio, predicatelo sui tetti» (Matteo 10:27)

A volte Dio ci fa passare per la disciplina dell'oscurità per insegnarci a dedicarGli la nostra attenzione.
Si insegna a cantare agli uccelli tenendoli al buio; Dio ci mette all'ombra della Sua mano per educarci ad udirLo.

"Quello che Io vi  dico nelle tenebre...".

Osserva dove ti mette Dio, quando ti pone nelle tenebre, e una volta là, taci. Stai forse vivendo adesso un momento in cui ti trovi al buio per ciò che riguarda le circostanze della tua vita, o i tuoi rapporti con Dio?

Allora stattene quieto, in silenzio.

Se cominci a parlare quando sei al buio, lo farai in condizioni di spirito sfavorevoli; l'oscurità è il momento dell'ascolto. Non parlare ad altri dello stato in cui ti trovi, non cominciare a leggere libri per cercare la ragione dell'oscurità, ma mettiti in ascolto con estrema attenzione.

Teologia vivente

"La persona con cui è più difficile avere a che fare è colei che, presuntuosamente soddisfatta di una passata esperienza spirituale, continua a riferirvisi, ma senza attuarla nella vita pratica. Se dici di essere santificato, mostralo. L'esperienza deve essere così autentica che la vita deve rivelarla. La teologia deve elaborarsi nelle relazioni umane e nel modo più pratico possibile. <<Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei Farisei...>>, disse il Signore, e cioè: dovete essere più morali della persona più morale che conoscete.
Forse sai tutto quello che c'è da sapere sulla dottrina della santificazione, ma la stai mettendo in atto in ogni particolare pratico della tua vita?
Tutta la tua vita, sia dal suo lato fisico, sia da quello morale e spirituale, deve essere valutata con un solo metro di giudizio, quello dell' ESPIAZIONE, cioè della giustizia di Gesù che ha espiato i tuoi falli."

Qual è il beneficio della preghiera?

"La preghiera non è parte integrante della vita dell'uomo naturale. Ci vien detto che l'uomo che non prega soffrirà nella vita; io lo contesto. Ciò che ne soffre è piuttosto la vita di Cristo in lui, vita che riceve il nutrimento non dal cibo, ma dalla preghiera. Quando uno è nato da Alto, nasce in lui la vita del Figlio di Dio; si può far morire d'inedia questa vita, oppure si può nutrirla, e il nutrimento è la preghiera. Le idee che comunemente abbiamo sulla preghiera non si trovano nel Nuovo Testamento; noi la riteniamo un mezzo per ottenere qualche cosa per noi stessi; la Bibbia ci dice invece che essa è un mezzo per conoscere Dio. <<Chiedete e vi sarà dato.>> Pregando Dio possiamo lamentarci, o chiedere scusa per qualche cosa, oppure essere indifferenti, ma chiediamo pochissime cosa. Pensa invece alla splendida audacia del figlio che abbia le caratteristiche del bambino! Il Signore dice: <<Se no diventate come piccoli fanciulli...>>.

Nel nome di Gesù: cosa significa?

«In quel giorno chiederete nel Mio nome...poiché il Padre stesso vi ama» (Giovanni 16:26-27)

"In quel giorno chiederete nel Mio Nome", chiederemo cioè secondo la Sua natura.

"Nel Mio nome" non significa:"usando il mio nome come una parola magica", ma:"la vostra intimità con Me sarà tale che sarete uno con Me".

"Quel giorno" non è un giorno di là da venire, ma è del tempo presente, qui ed ora.

"Il Padre stesso vi ama", l'unione è quindi completa ed assoluta.

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