Piccole personali riflessioni pseudo spirituali post voto. Primo rimpianto PD: -se il SI avesse vinto al referendum del 4 dicembre 2016 oggi avremmo un vincitore e un governo, invece abbiamo due vincitori e quale governo? Mi rammarico per la poca lungimiranza di alcune scelte politiche (in questo caso del M5S), nate per abbattere l'avversario più che per il bene del Paese (un altro esempio è la diaspora nella sinistra, oggi i transfughi del PD avrebbero in mano il partito se non se ne fossero andati per guerreggiare Renzi).
In questi tempi, poi, troppo facile seminare odio e paure a volte statisticamente infondate e su quello raccogliere consensi. Come se, una volta arrivati al governo usando bugie e destrutturando il tessuto sociale, questo non si ritorca, presto o tardi, contro gli stessi che hanno fomentato, usato, ed essendo stati usati, da questo spirito.
Da cristiano ho l'obbligo morale e spirituale di pregare per un buon governo, di qualunque colore o arcobaleno sia.
Di più, ringrazio Dio per la democrazia esercitata, nonostante lo spirito malvagio che impera, l'Italia è ancora un paese straordinario, rispetto ad altri e nonostante le conosciute problematiche da risolvere.
Dio benedica il prossimo governo italiano!
Alcuni passi biblici mi hanno fatto riflettere in merito alle diatribe a volte accese, anche in seno alla fratellanza, per aver espresso l'appoggio politico a questo o a quello:
1Pietro 2:13 Sottomettetevi dunque per amore del Signore ad ogni autorità costituita: sia al re come al sovrano
Tt 3:1 Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona, di non dire male di alcuno, di essere pacifici e miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini.
1Tm 2:1 Ti esorto dunque prima di ogni cosa che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.
Come cristiani, dopo il voto del 4 marzo 2018, credo si onesto domandarci: quanto abbiamo mancato questi obiettivi trascinati da questo o quello spirito?
Forse potremmo trovarci semplicemente, come spesso accade nelle oneste autoanalisi davanti al Signore, peccatori.
C'è ancora una buona notizia: possiamo tornare indietro e pentirci, per la Sua grazia, ricominciare con Gesù e, se Dio vuole, non ripetere gli stessi errori. Ce l'ho ha insegnato il fratello Billy Graham: "per diventare cristiani ci vuole un momento.. per esserlo ci vuole una vita".
Nel cammino della santificazione ci sono molti buoni momenti per fare il punto della nostra condotta e, quindi, del nostro stato spirituale. Oggi, per molti di noi, può essere quel momento.
Un'altra riflessione spicciola che la recente e "dilaniante" campagna elettorale ha prodotto in alcuni di noi, considerate le scelte politiche di questo o quel partito che spesso sono in contrasto con la Bibbia (si pensi agli insegnamenti di Gesù sull'accoglienza, il matrimonio, l'iinsegnamento nelle scuole, etc): che non sia giunto in Italia il momento per aggregarsi, come evangelici, in un partito politico?
Un interrogativo che potrà generare diverse e contrapposte opinioni nonostante questa campagna elettorale abbia dimostrato il coinvolgimento di molti di noi nella politica, in un modo o nell'altro.
Mettiamolo in preghiera, se è la Sua volontà il Signore saprà rispondere a chi ha questo in cuore.
Dio benedica l'Italia.
Fratello Alex
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