Nel NT non esistono due termini greci
differenti, ma uno solo, appunto oinos «vino»; poi esiste la sua
descrizione eufemistica: «frutto della vigna» (Lc 20,10; 22,19).
Anche da
noi si chiama il vino eufemisticamente e poeticamente il «sangue dell’uva». Qui
prescindiamo dall’«aceto», che abitualmente non si usa per bere.
Gesù
trasformò l’acqua in vino, non in succo di frutta; infatti, il maestro di tavola
disse allo sposo: «Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto
largamente, il meno buono; tu, invece, hai serbato il vino buono fino a ora»
(Gv 2,10; cfr. 4,46).
In genere in
Oriente il vino, essendo un bene prezioso e a tasso alcolico molto elevato, si
beveva diluito con acqua, anche a causa della temperatura elevata (cfr.
Is 1,22). Si parla pure del vino aromatizzato. Tuttavia, non c’erano termini
differenti per indicarlo; e «frutto della vigna» non indicava il «succo d’uva».