Carcerieri e carcerati - Dietrich Bonhoeffer

Vi ringrazio molto delle vostre lettere; per me sono sempre troppo corte, ma naturalmente lo capisco benissimo. E’ come se la porta della prigione si aprisse per un momento e io tornassi a vivere insieme per un po' la vita di fuori.

Il bisogno di gioia è molto grande in questa casa tanto severa, dove non si sente mai ridere – anche il personale di guardia, con le esperienze che si fanno qui, sembra aver disimparato a farlo – e ogni fonte di gioia, interiore ed esteriore, la si sfrutta fino in fondo…

Dietrich Bonhoffer - Resistenza e resa - Lettere e scritti dal carcere 4 giugno 1943 - ai genitori

Resistete: Incisa sul muro di una prigione

Su una pietra della celebre torre di Costanza, una mano pia ha inciso, oltre 250 anni fa, una parola che sfida il tempo: RESISTETE.

Con una straordinaria eloquenza, nella sua brevità, questa parola rappresenta il riassunto di tutto ciò che i martiri cristiani sopportarono in quel tempo.

Quella parola fu incisa da Maria Durand, una contadina francese, probabilmente con un ago, mentre era in carcere a causa della sua fede in Cristo.

L’esortazione era rivolta alle sue compagne di prigionia che sarebbero rimaste dopo di lei nella torre, ma è rivolta anche a noi.

Per la grazia di Dio, nel nostro paese non siamo in circostanze tali da dover resistere a una dittatura che perseguita.

Sermone di nozze dal carcere maggio 1943 - Dietrich Bonhoeffer

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco, ha maggiore dignità e maggior potere.
Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo si limita nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio siete invece un anello della catena di generazioni che Dio fa andare e venire e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo e ne divenite responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.


Il matrimonio, invece, è un’investitura e un ufficio.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l’incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi, che vi stabilisce come strumento della vita.
E’ il matrimonio che ve ne rende atti.

Tormento invece che gioia - Senza pace niente ha significato

Ci sono molte cose  terrene che desideriamo: salute, amore, ricchezza, bellezza, telenti, potere, forza, liberta' ma senza pace interiore tutte queste cose portano tormento invece di gioia. Se abbiamo la pace, non importa ciò di cui manchiamo, la vita merita d'essere vissuta. Senza la pace, il possesso di ogni altra cosa non ha significato.
Da: La psichiatria di Dio di Charles L. ALLEN

Alcune stranezze della società d`oggi!

Alcune stranezze della società di oggi
PERCHE' LA SOCIETA' ODIERNA E' DIVERSA DA COME L'HANNO IMMAGINATA I NOSTRI PREDECESSORI, DA COME LA DESIDERIAMO NOI E, PRINCIPALMENTE, DA COME LA DESIDERA DIO?
Quello che viene riportato in seguito è la situazione della società negli Stati Uniti d'America, ma sicuramente rispecchia anche la situazione attuale in molte nazioni dell'Europa, nonché in altri parti del globo come Giappone, Repubblica Sud'Africana, Australia, etc..

Le opere buone nella Bibbia - Giuseppe Martelli

In campo evangelico, bisogna ammetterlo, c’è spesso molta ritrosia nei confronti delle “opere buone”.
Forse ciò accade soprattutto per motivi soteriologici, in quanto la teologia cattolica, erroneamente, lega la salvezza al compimento di opere che possano piacere a Dio e che, quindi, possano attirare la Sua benevolenza e il Suo favore nei confronti degli uomini.
Se, da un lato, non si può dubitare che la Bibbia sia chiara su questo punto e che, secondo le Sacre Scritture, la salvezza si ottiene soltanto ed esclusivamente per la fede nel sacrificio di Cristo e non certo per opere o per meriti umani, affinchè nessuno se ne vanti (es. Ef 2:8-9), è altrettanto vero che, se anche tu sei un figlio di Dio salvato per grazia mediante la fede, anche tu saprai benissimo che “siamo opera Sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Ef 2:10).

Riflessione sul virus, la pandemia e cosa dovrebbero fare i cristiani

Coranavirus ed evangelici - Un documento-lettera sui vaccini scritto da Giovanni Albani, Valerio Bernardi, Dario Diluca e Vittorio Vitalone. Non è una posizione ufficiale della "Chiesa di Cristo", ma un parere autorevole. Qualche riflessione sul virus, la pandemia e cosa dovrebbero fare i cristiani

A tutte le sorelle e fratelli in Cristo.

Carissimi,

vi scriviamo questa lettera perché, dopo esserci consultati, abbiamo compreso che, da parte nostra in quanto abbiamo a cuore il Corpo di Cristo e la sua cura, ci sembrava doveroso esprimere il nostro parere, basato sulla Scrittura, su quanto sta accadendo in questo periodo di pandemia globale.

Evangelici Covid-19 e la guerra delle menzogne

Come cristiani evangelici, probabilmente da sempre, abbiamo denunciato momenti nei quali i giorni sarebbero stati più difficili per diverse concause, profetizzate. Abbiamo dichiarato, negli anni, tempi nei quali sarebbe stato facile sviarsi, perdere l'orientamento, peccare, smetteri di amare e perdonare. Vento di nuove dottrine, nuovi messia, falsi, avrebbero guidato l'Umanità verso il tramonto di questi tempi e l'alba di una nuova era.

2 Corinzi 2:11 - Le macchinazioni di satana

 "Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni" (\\\). Il contesto di queste parole era il seguente: nella chiesa di Corinto c'era un infelice che aveva commesso incesto; una immoralità tale che non si trovava neppure fra gli stranieri, al punto di prendere la moglie di suo padre (1 Corinzi 5:1).

Quest'uomo, forse per le sue ricchezze, potere o altre simili ragioni, come accade per molte persone famose oggigiorno (il sermone è del 1750 circa!), non era stato censurato dalla chiesa.

Paolo, dunque, nella sua prima epistola, li rimprovera severamente per la loro mancanza di disciplina, e comanda, "nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti loro e il suo spirito, con l'autorità del Signore Gesù, che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù" (cfr. 1 Corinzi 5:4); sarebbe stato, cioè, afflitto da qualche malattia. I Corinzi, ubbidendo all'apostolo come figli a lui cari, non appena ebbero ricevuto tale rimprovero, si sottomisero ad esso, e allontanarono quell'uomo immorale dalla chiesa.