I parlamentari di destra si astengono dal voto sull'istituzione della Commissione oggetto dell'articolo. La semplice riflessione è che la destra stringe l'occhiolino a certi risentimenti di odio ed intolleranza che, talvolta in maniera incalzante, fomenta.
Con questo non si vuole "santificare" l'altra parte politica che ha fatto di alcuni argomenti considerati peccato nella Bibbia, delle bandiere di apparente libertà.
Ma questi messaggi sono un monito per quanti si definiscono cristiani ad astenersi dall'idolatrare la politica ed i suoi personaggi in quanto spesso, da una parte e dall'altra, si compiono atti anticristiani, seppur talvolta pubblicizzati come cristiani.
Come discepoli di Gesù Cristo, abbiamo la straordinaria libertà di condividere questo o quel pensiero senza schierarsi totalmente da una parte o dall'altra,
Da cristiani abbiamo il compito di pregare per chi ci governa, chiunque esso sia, affinché possiamo vivere in pace l'obiettivo principe di un discepolo, che non è promulgare questo o quel pensiero politico, ma promulgare il Vangelo, che è e resta l'unico mezzo di salvezza e di "benessere" sociale, spirituale, relazionale.
Il resto ha un frutto che la storia sta raccontando da secoli.
Torniamo alla Croce, non al crocifisso, ne facciano ciò che vogliono, torniamo alla Croce.
--- di seguito notizia ANSA del 31 ottobre 2019 ---
(Da notare il farfugliare tipico di questi tempi in cui la verità è mischiata alla bugia e fatti diversi vengono accumunati senza connessione reale, cosicchè la verità diventa irriconoscibile e si può dire tutto ed anche il contrario a seconda l'occorrenza).
Commissione Segre: Ebrei Roma, astensione pericolosa
Lo ha detto Ruth Dureghello, presidente comunità ebraica romana. Ieri il voto in Senato con l'astensione del centrodestra
La 'commissione Segre' è un "grande risultato istituzionale per il nostro Paese, di grande valore. Certo sconcerta un po' l'astensione di alcune forze politiche, una scelta che riteniamo sbagliata e pericolosa. In questo momento c'è bisogno di unita' e non bisogna lasciare adito ad alcuna ambiguità". Cosi' la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello a margine dell'inaugurazione della targa toponomastica "Via Elio Toaff" a Roma. Dureghello ha parlato di "un momento complicato per gli ebrei in Europa".
"Mi preoccupa - ha detto il cardinale Parolin sulla vicenda dell'astensione - nel senso che su alcune cose, su valori fondamentali dovremmo essere tutti uniti. Ci sono cose su cui dovremmo convergere. Io penso che l'invito sia a riflettere sui valori fondamentali. Ci vogliono basi comuni. Poi naturalmente anche qui c'è il pericolo di politicizzare tutto ciò e dovremmo davvero uscire da questo".
Ieri il Senato ha approvato la mozione della maggioranza a prima firma della senatrice a vita con 151 sì, 98 astensioni e nessun no. Il centrodestra compatto non l'ha votata, facendo saltare l'unanimità e provocando l'attacco feroce di Italia viva, Democratici e 5Stelle.
Oltre al documento della maggioranza, sul tavolo di Palazzo Madama c'erano altre quattro mozioni (due di FdI, una della Lega e una di FI). Avviata la discussione, dalle opposizioni sono cominciati i distinguo. Eppure, l'ex bambina che fu deportata ad Auschwitz e una dei 25 piccoli italiani sopravvissuti all'Olocausto, contava su un voto il più ampio possibile. "Speravo che sull'odio in generale il Senato sarebbe stato festante e avrebbe trovato una sintonia generale", ammette amara Segre. Dopo l'approvazione, l'Aula l'ha applaudita a lungo, tutti in piedi ed Emma Bonino si è avvicinata e le ha stretto la mano. Del resto la vicinanza a parole è stata unanime, specie dopo i tanti insulti ricevuti. Tuttavia a non convincere il centrodestra, alcuni passaggi del testo. Per FdI, ad esempio, tra le espressioni di odio nella mozione si citano nazionalismo ed etnocentrismo e allora il senatore Giovanbattista Fazzolari osserva: "Così si mette fuori legge Fratelli d'Italia".
Per la Lega non è in dubbio la buona fede e la storia dell'ex deportata ma il rischio di "un uso strumentale" della commissione. Il capogruppo Massimiliano Romeo in Aula fa qualche esempio: "Sostenere che la famiglia formata da un uomo e una donna è un'espressione di odio rispetto ad altri tipi di famiglia? Dire che l'immigrazione illegale può mettere a repentaglio la nostra civiltà, è odio?". Da qui il niet leghista alla proposta lanciata dal Pd di votare un'unica mozione, partendo da quella Segre, per non fare "una classifica" di diversi tipi di odio. Ma a far saltare il tentativo di unità si è aggiunta Iv: "Non mettiamo nessuna firma a una mozione con la Lega - è la stilettata del capogruppo Davide Faraone - perché i contenuti delle mozioni sono alternativi". Per un po' FI tenta la strada dell'unità, sperando in un testo condiviso ma alla fine cede e segue gli alleati: "Riteniamo troppo ambiguo il passaggio sul contrasto ai nazionalismi - spiega Lucio Malan per giustificare l'astensione - e la necessità di colpire anche dichiarazioni sgradite, anche quando non siano lesive della dignità della persona".
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