Fede e libertà - Non possiamo vivere senza libertà, ma abbiamo anche una grande difficoltà a vivere con essa.
Il mistero della libertà per la quale da un lato è una esigenza insopprimibile sia dei singoli individui, sia di gruppi sociali, sia di interi popoli. Qualcosa che non si può fare a meno, tanto che in ogni cultura, in tutti i tempi ci sono stati innumerevoli martiri della libertà.
In nessun valore tanti si sono immolati per affermare il valore per se e per altri della libertà..

La libertà è il respiro della vita umana, è la quinta essenza della vita umana.
Ma dall'altro lato è molto difficile da vivere, è molto difficile incontrare una persona di cui si può dire: "ecco è veramente libera"....

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alex

Gennaio 2025 - Cecilia Sala, l'importanza dei diritti umani.

Alle nostre coscienze ripugna l’idea che una persona possa esser sbattuta in una cella senza conoscerne la motivazione, senza che le sia stato contestato un reato, e quindi senza alcuna possibilità di difendersi. Soprattutto se è una giovane donna di cui tutti, carcerieri compresi, conoscono la semplice e onesta missione professionale: raccontare il mondo a chi non può andare a vederlo di persona.

Dobbiamo però chiederci da che cosa origini la nostra ripugnanza. Scopriremmo così che è frutto di una cultura, di un pensiero, di una storia che non tutti nel mondo, anzi davvero pochi in realtà, hanno la fortuna di condividere. Si chiama «habeas corpus» (letteralmente: «abbi il tuo corpo»), ed è uno dei principi cardini della civiltà giuridica dell’Occidente: protegge l’inviolabilità personale dalla detenzione arbitraria (disposta da un don Rodrigo, da un re, da un regime autocratico o teocratico), ed è perciò il più formidabile strumento di uguaglianza, perché mette la legge sopra tutto e tutti

 

 

Fu introdotto nella storia dell’Occidente cristiano dalla Magna Carta, ma ci sono voluti secoli di lotte e di ribellioni contro il potere per affermarlo dapprima nella Gloriosa Rivoluzione inglese, poi nelle rivoluzioni americana e francese. Ora è sancito in ogni dichiarazione dei diritti dell’uomo, fino a quella Universale del 1948, e in tutte le Costituzioni occidentali a partire dalla nostra, che all’articolo 13 dichiara: «La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione, o perquisizione personale, né altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge».

 

C’è da esserne fieri. E invece spesso noi lo diamo per scontato, e anzi ci accapigliamo sul modo, più o meno garantista, in cui applichiamo questa norma primaria. Ma ci sono innumerevoli Paesi nei quali davvero il cittadino, e ancor di più lo straniero, è sempre un presunto colpevole, e lo Stato ha perciò il potere di farne ciò che vuole, se e quando gli serve. Per questo la detenzione di Cecilia Sala ai nostri occhi sa di vicenda kafkiana: arrestata con l’accusa di aver genericamente violato la legge, ma non si sa quale, ora si vedrà, qualcosa troveremo, ve lo faremo sapere. In realtà arrestata per un ricatto all’Italia, ed essere così scambiata con un cittadino iraniano accusato dalla giustizia americana di aver fornito materiale per attentati terroristici, catturato nel nostro Paese.

Del resto, perché meravigliarsi? Gli aguzzini di Cecilia Sala sono quegli stessi Guardiani della rivoluzione islamica che hanno finanziato, sostenuto, in parte organizzato e comunque applaudito la più cruenta presa di ostaggi della storia recente, avvenuta il 7 ottobre in Israele: centinaia di giovani donne, bambini, anziani rapiti per farne merce di scambio e, se del caso, uccisi.

 

In gran parte del mondo questa è la considerazione che si ha della vita e della dignità umana: merce di scambio, soggetta dunque a un interesse superiore, di volta in volta deciso dal potere. Oppure carne da macello, come quei poveri fantaccini coreani mandati a morire a migliaia nel Kursk, in una guerra lontana migliaia di chilometri da casa, e ai cui cadaveri i russi bruciano il viso perché non siano identificabili. Vere e proprie truppe coloniali, costrette a una servitù etnica, contro la quale chissà perché la nostra sempre vigile cultura «woke» stavolta non s’indigna.

A chi da noi dimostra invece di disprezzare l’Occidente, pur ben protetto dalle libertà e dal benessere occidentale, viene da chiedere se davvero vorrebbe mai vivere in un posto dove ti arrestano quando vogliono e senza nemmeno spiegarti perché. Oddio, alcuni spregiatori nostrani dell’Occidente, spesso i più furbi e sofisticati, in realtà proprio questo modello hanno in mente: uno stato di polizia in cui gli incarcerati per definizione non possono essere innocenti, al massimo colpevoli che la fanno franca. Ma approfittano della credulità popolare tacendo il fatto che i paesi che oggi sfidano Europa e Stati Uniti per l’egemonia globale, il Quartetto del Caos composto da Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, sono retti da regimi che sistematicamente ignorano, negano e calpestano i diritti umani, conculcano la libertà di parola e di pensiero, sopprimono il dissenso, incarcerano gli oppositori, perseguitano gli omosessuali, dispongono come vogliono dei corpi dei loro sudditi, e se del caso li fanno sparire nelle galere o nelle fosse comuni.

 

Può essere che a qualche cinico sostenitore delle ragioni delle tirannie tutto questo non importi (salvo protestare a casa nostra per ogni presunto sopruso, strillare al regime, invitare alla resistenza). Ma a noi importa, eccome. È anche per questo che dobbiamo tanto a Cecilia Sala (e alle testate per cui lavora, Il Foglio e Chora Media): perché ci sta impartendo con il suo supplizio in carcere un’ennesima lezione sul valore assoluto della libertà, condizione indispensabile di ogni possibile dignità umana


Speriamo solo che il suo sacrificio finisca presto, e sia restituita al mondo libero di cui è figlia.

Antonio Polito - Corriere della Sera

alex

Dicembre 2022 - L'onorevole e condivisibile desiderio di libertà nel cuore di queste ragazze e ragazzi iraniane, ci testimonia di come sia difficile conquistarla, pagandola con la vita e torture indicibili! Si veda il video. Ma la storia dei nostri ragazzi e ragazze ci testimonia che una volta conquistata della libertà, giustamente agognata, non si sa bene cosa farne.

 

Inviato da alex il

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