“Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo: “
«Di' ai figli d'Israele che tornino indietro e si accampino di fronte a Pi-Hahiroth, fra Migdol e il mare, di fronte a Baal-Tsefon;”
“ accampatevi davanti a quel luogo presso il mare.”
Il Faraone dirà allora dei figli d'Israele:
"Essi stanno vagando smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi"
“ E io indurirò il cuore del Faraone, ed egli li inseguirà; ma io trarrò gloria dal Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l'Eterno».
“ Ed essi fecero così. Fu quindi riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito; e il cuore del Faraone e dei suoi servi mutò nei confronti del popolo, e dissero:”
«Che abbiamo fatto a lasciare andare Israele dal nostro servizio?»
Così il Faraone fece preparare il suo carro e prese con sé il suo popolo.
“ Prese anche seicento carri scelti e tutti i carri d'Egitto, con dei guerrieri su ognuno di essi.”
“ E l'Eterno indurì il cuore del Faraone, re d'Egitto, ed egli inseguì i figli d'Israele, che uscivano pieni di baldanza. “
Gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri del Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero quando erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon.
(Esodo:14:2,9.).
……………
Quel giorno le armature dei soldati del faraone. scintillavano al sole, sulle sabbie del deserto del Sinai, all’ombra delle grande piramidi dell’Egitto.
Il suo esercito numeroso come la sabbia del deserto, si era schierato ordinatamente vicino alle piramidi aspettando il comando del Faraone.
Migliaia di soldati attendevano l’ordine del re per andare in battaglia. Il Faraone impavido e superbo, era sul suo carro d’orgoglio , impaziente e maestoso nella sua armatura di guerra ,e il suo orgoglio umiliato più volte dalla mano di Dio, lo stava trascinando ancora una volta verso la sua indecorosa fine di re dell’Egitto.
Era impaziente a dare l’ordine al suo esercito, e porre fine una volta per sempre alla storia degli Ebrei.
Quel popolo, che lui odiava lo voleva distruggere a ogni costo.
La strage di quel popolo, è la morte di Mosè, lo avrebbero redento agli occhi della sua gente!
Mosè lo aveva più volte umiliato nella sua reggia, nel nome di quell’unico Dio degli Ebrei in cui loro credevano.
L’esercito aspettava l’ordine del Faraone per andare all’inseguimento degli Ebrei, mentre i loro cavalli scalpitavano impazienti sulle sabbie del deserto.
Ma di quale battaglia si sarebbe trattato?
Non c’era un esercito uno di fronte all’altro, come altre volte era successo con carri e cavalieri da una parte, e carri e cavaliere dall’altra, ma davanti all’esercito del faraone c’era solo un popolo di povera gente, inerme, fatto per lo più di gente che lavorava la terra, contadini e manovali di mattoni nelle costruzione delle piramidi, impastatori di mattoni ,agricoltori e portantini di acqua, e i soldati del faraone era un esercito forte e bene armato che avrebbero fatto una strage di tutta quella povera gente!
Ma il Faraone aveva lanciato una sfida a Dio! Sotto l’ombra delle grande Piramidi lo aspettava!
Sarebbe stata una bella sfida tra due grandi Re!
Il re di tutto l’Egitto con il suo esercito invincibile, e dall’altra parte il Signore degli eserciti celesti!
Il Faraone con il suo esercito di carri e cavalieri che non temeva paura, reduce di mille battaglie combattute nel deserto, su un campo a
loro favorevole, e dall’altra parte Dio con il suo esercito celeste di carri di fuoco ,che si erano schierati un po’ più in alto sopra le dune del deserto!
E Dio andò all’appuntamento!
Al povero Faraone sarebbe bastato alzare un poco lo sguardo più in alto della sua arroganza, e avrebbe visto un esercito di angeli sui loro carri di fuoco pronti alla grande battaglia del Signore!
Ma lui era abituato a guardare solo alla sua persona, al suo potere, alla sua arroganza e il suo orgoglio gli impediva di vedere altro!
Il Dio ” Tremendo in battaglia” era pronto alla sfida che gli aveva lanciato il Faraone!
“Chi e questo re di gloria? e l’Eterno forte e potente, l’Eterno potente in battaglia.” (Sl.24:8).
Ma Dio non avrebbe avuto bisogno di scomodare il suo esercito di migliaia di angeli sui loro carri di fuoco!
L’esercito del Signore era pronto con i suoi migliaia e migliaia di angeli sui loro carri e con le spade fiammeggiante che aspettavano solo un cenno dell’Eterno, e addio al Faraone e a tutto il suo esercito!
Ma il Signore non avrebbe avuto bisogno di tutta quella potenza celeste, che stava aspettando la Sua Parola per andare in battaglia!
Era uno spreco di forze, per il povero Faraone!
Sarebbe bastato solo un soffio della bocca di Dio e chi avrebbe potuto resistere davanti a tanta potenza?
Ma il Faraone lo aveva sfidato, e Dio non poteva mancare all’appuntamento!
Accettò la sfida, e poichè il Signore è sempre puntuale andò ad aspettare il Faraone sulle rive del Mar Rosso!
Anzi, andò in anticipo, e nel frattempo che il Faraone arrivasse con il suo esercito, il Signore si sedette sulle rive del Mar Rosso e si faceva quattro chiacchiere con il Mare, e gli dava disposizione!
E mentre Dio parlava con il Mare , l’esercito dell’arrogante Faraone si stava mettendo in marcia.
L’orgoglio del faraone era stato umiliato dieci volte nella sua casa con le piaghe che Dio gli mandò, che si abbatterono sulla sua casa reale, piaghe che piegarono l’Egitto, ma non il suo orgoglio!
E quello era il giorno che il Faraone aspettava per la grande battaglia finale!
Il giorno della sua rivincita!
Il giorno della grande sfida era arrivato!
Il giorno della gloria per il Faraone e la sua potenza!
Il Faraone d’Egitto contro il Re del cielo e della terra!
Un faraone pieno di baldanza voleva prendersi una bella rivincita su Mosè , sul suo popolo e su quel Dio invisibile, molto diverso dai suoi dei che adoravano gli Egiziani!
Il Faraone lo avrebbe sfidato su un campo dove lui aveva vinto molte battaglie, il deserto.
Sfidava la mano potente di Dio in quel giorno che sarebbe stata la sua ultima battaglia della storia !
I soldati del faraone erano migliaia , tutti schierati in ordine di battaglia pronti al suo ordine!
Davanti lui c’erano i carri da battaglia, a disposizione del grande faraone, che aveva un esercito ben organizzato, composto da circa 20mila uomini distribuiti in quattro divisioni; queste riportavano tutte il nome di una divinità egiziana “Horo”, Dio dalla testa di falco simbolo della potenza vincitrice !
Ai due lati dello schieramento, la cavalleria con i carri scelti ,dietro di loro la fanteria e poi ancora il corpo scelto delle guardie del faraone pronti a proteggere la vita del loro Re!
Il nitrito di migliaia di cavalli da battaglia incuteva spavento!
I cavalli scalpitavano impaziente di andare in battaglia!
“Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento
Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
Al primo squillo grida: «Aah!...»
e da lontano fiuta la battaglia!” (Giobbe:39)
E anche per Mosè sarebbe stata una bella prova di fede!
Un potente esercito mai schierato a quei tempi: ben 20mila uomini e 2.500 carri da battaglia, una forza potente che Ramses II, il Faraone dell’Egitto, aveva radunato per sterminare un popolo inerme in fuga nel deserte del Sinai!
Ramses II aveva adunato una grande forza per quella operazione militare che non ammetteva sconfitte!
Questa volta non voleva sorprese!
Voleva avere la certezza assoluta della vittoria, da portare in trionfo alla sua casa reale, al suo popolo, che aveva perso la fiducia in lui .
E una grande vittoria su Mosè e la sua gente lo avrebbero di nuovo elevato al suo rango di re, molte volte messo in discussione dopo gli ultimi tragici avvenimenti che avevano toccato l’Egitto!
Avrebbe fatto prigioniero Mosè, lo avrebbe umiliato e portato legato prigioniero dietro al suo carro!
Per questo aveva dato disposizione al suo esercito di non uccidere Mosè, ma di catturarlo vivo!
Era stata travagliata quella decisione per il Faraone , di lasciare andare libero il popolo d’Israele davanti a tutta la sua corte, e nelle sue orecchie gli risuonavano sempre del continuo le parole della moglie che lo accusava della sua debolezza!
“Un vero Re non si sarebbe mai piegato alle richieste di quello straccione di Mosè”
“ti sei lasciato ingannare dai suoi giochetti di prestigio!”
“Il tuo popolo ha perso la fiducia verso di te!”
Si, c’era proprio bisogno di una bella rivincita!
Una grande vittoria!
Riportare indietro tutta quella gente insieme a Mosè che si era preso gioco di lui ,e questo era diventata per il Faraone la sua pazzia, la sua ossessione!
La corte del Faraone rideva sue spalle, e anche il suo popolo non era da meno!
Mosè si era preso gioco del faraone dell’Egitto, e togliersi per sempre davanti quel giocoliere che molte volte lo aveva umiliato nella sua Reggia davanti a tutti, era una decisione irreversibile!
La sua casa era diventata lo scherno della corte, e nelle sue stanze risuonavano le risate dei suoi sudditi che lo vedevano
incapace di contrastare uno straccione che si prendeva gioco di lui e della sua autorità!
E quel Dio in cui che credevano gli Ebrei , che aveva fatto cose mai viste prima, segni prodigi e miracoli, e le dieci piaghe, avevano piegato il suo orgoglio e la sua autorità.
Ma la morte del suo primogenito , insieme a tutti i primogeniti delle famiglie Egiziane, era stato per lui un duro colpo che lo aveva fatto vacillare, come un boxer vacilla sotto i tremendi colpi che prende sul ring uno dietro l’altro mandandolo al tappeto!
E il Faraone di colpi ne aveva ricevuto parecchie, e gli ultimi dieci lo avevano lasciato stordito e confuso, fino al K.O finale, la morte del suo primogenito, che lo mandò definitivamente al tappeto!
Ma questa volta il faraone voleva mettere fine una volta per tutti a questa storia, avrebbe sterminata quella gentaglia degli Ebrei e avrebbe chiuso per sempre il capitolo dell’Esodo!
Finire per sempre con questi visionari adoratori di un Dio che non si vedeva e che lui non riconosceva!
La sabbia del deserto si sarebbe bagnata del sangue degli Ebrei!
E nel silenzio delle immense dune del deserto si udiva solo il nitrire nervoso dei cavalli dell’esercito del Faraone , mentre il vento faceva ondeggiare le loro criniere abbordate per la battaglia!
Ma c’era nell’aria qualcosa che incuteva paura e timore allo stesso tempo!
Un odore di morte che si faceva sentire tra le file dei guerrieri del suo esercito!
Altre volte i valorosi soldati dell’esercito del Faraone avevano affrontato mille battaglie nel deserto, un campo a loro favorevole ,e il suo esercito sulle sabbie del deserto era imbattibile!
Ne sapevano qualcosa gli Assiri, i Babilonesi, le tribù degli Ittiti, che ne erano usciti sempre sconfitti e i loro re umiliati davanti alla grande forza del Faraone dell’Egitto!
Sempre vittoriosi e senza paura!
Ma questa volta era diverso!
Sapevano che il loro combattimento non sarebbe stato come le altre volte.
Lo sentivano nel loro cuore tremante|
Questa era una battaglia che i soldati sentivano che non potevano mai vincere!
Una battaglia combattuta contro L’Eterno era impossibile da vincere, ma dovevano combattere e ubbidire.
Non potevano rifiutarsi al comando del Faraone, anche se avevano paura!
Combattere contro un popolo che Dio difendeva, era una impresa folle , e avevano già visto la Sua mano tremenda quando piegò l’arroganza del Faraone con le dieci piaghe, era una storia che avevano vissuto di recente e che aveva lasciato il segno nella loro vita.
“ Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire se non con l'intervento di una mano forte .Stenderò dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare.”(Esodo)
Dio mostrò la Sua potenza all’ Egitto.
Ma tutti quei pensieri timorosi dei soldati furono interrotti dal grido di comando del faraone che diede l’ordine di inseguire gli Ebrei!
E sulle sabbie del deserto si ode la sfida che il Faraone lanciò a Dio !
“prendeteli, sterminiamoli tutti, non ci sarà nessun Dio che li salverà!”
E tutto l’esercito parti al gran galoppo con i loro carri e cavalieri che alzavano alte nuvole di sabbia che arrivavano fino al cielo, tanto erano numerosi i loro cavalli, e le loro armature scintillavano al sole, le loro spade erano pronte a versare del sangue innocente per appagare la sete di potere del Faraone e del suo orgoglio!
Un solo pensiero passava per la mente del Faraone,
”fermare il popolo di Dio”,
in quel giorno storico ,dove il Faraone sfidò la potenza di Dio nel deserto del Sinai!
Il suo nome Ramses voleva dire :
"Il vittorioso su molte battaglie"
Povero Faraone!
Lui vedeva solo i suoi carri, i suoi migliaia di cavalieri, intrepidi e vittoriosi di tante battaglie, ma se alzava un poco la testa, poteva vedere migliaia e migliaia di carri infuocati del Signore pronti a annientare il suo esercito di baldanzosi!
I carri del Signore erano pronti alla grande battaglia, ma il Signore non li avrebbe usati!
Non era necessario usare tutta quella forza celeste per il Faraone!
Tutto quello schieramento divino ,per il povero faraone, “è sprecato” pensò il Signore!
A Dio sarebbe bastato solo il soffio della sua bocca, giusto quel poco che serviva per aprire il Mar Rosso, e annientare tutto l’esercito del Faraone!
E cosi Ramses II il cui nome significa “ Grande di vittorie” diede l’ordine della battaglia, e i suoi carri con la fanteria, gli arcieri scelti e la sua guardia personale si mise all’inseguimento del popolo Ebreo,
che nel frattempo stava per approdare sulle rive del Mar Rosso .
Un popolo stanco e provato dopo quarat’anni da svariate sofferenze, e che aveva provato duramente la loro fede, durante la loro schiavitù nell’Egitto!
Anni di prove ,fatti di dolori e sofferenze, di frustate sulle schiena, di scherno e risate offensive ,ma nonostante tutto, erano sempre sorretti dalla loro fede in Dio e della speranza di un liberatore!
Dio li avrebbe portati via dalla schiavitù, verso la terra promessa.
Anni di prove, ma anche di grande fermezza e coraggio di un popolo forte della loro fede nel Signore!
Avevano visto i prodigi dell’Eterno che aveva fatto in Egitto.
Dio amava il suo popolo e si era scelto il suo condottiero Mosè per portarli verso la terra promessa!
Ma adesso la situazione si presentava alquanto difficile.
L’esercito del faraone era alla loro spalle, e davanti a loro c’era il Mar Rosso!
Non c’era nessuna via di scampo!
"Quando il faraone si avvicinò ,i figli d'Israele alzarono gli occhi: ed ecco gli Egiziani marciavano alle loro spalle.
Allora i figli d'Israele ebbero una gran paura, gridarono al Signore e dissero a Mosè: <<Mancavano forse tombe in Egitto, per portarci a morire nel deserto? Che cosa hai fatto, facendoci uscire dall'Egitto? Era appunto questo che ti dicevamo in Egitto: "Lasciaci stare, chè serviamo gli Egiziani! "
“Poichè era meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto>>.(Es.14:10,12)
“Mosè, ci hai tratto fuori dall’Egitto per farci morire nel deserto?”
Era il grido del popolo impaurito dagli eventi drammatici che si stavano proiettando verso di loro.
E il popolo incominciò veramente a avere paura!
Incominciò a prendersela di nuovo con il povero Mosè:
“Ma che progetti avevi per noi? Farci morire per mano del Faraone?”
“Non era forse meglio che morivamo nelle nostre case in Egitto, anziché nelle sabbie del deserto?”
“Ci uccideranno tutti, Mosè!”
“Non c’erano tombe abbastanza in Egitto per farci morire nel deserto?”
Fine prima parte
I CARRI DEL FARAONE. (seconda parte)
“moriremo tutti su questa spiaggia del mare!”
così gridava il popolo impaurito, mentre la cavalleria del Faraone si avvicinava sempre di più!
“Non scamperemo alle loro spade!”
Ma il Signore aveva altri pensieri per il suo popolo!
“Infatti Io so i pensieri che medito per voi, dice
il Signore:
pensieri di pace e non di male,
per darvi un avvenire e una speranza.
Voi m’invocherete, verrete a pregarmi
e Io vi esaudirò.
Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi
cercherete con tutto il vostro cuore; Io mi lascerò
trovare da voi, dice il Signore...”
(Geremia 29:11-1)
E Mosè ancora una volta si trovava a combattere un’altra battaglia, non solo con il Faraone, ma di nuovo con il suo popolo che aveva paura e ricominciava a lamentarsi!
Anche lui doveva affrontare una terribile prova!
Le dieci piaghe che si erano abbattute sulla casa del Faraone non erano state nulla in confronto di quella prova che adesso si veniva a trovare davanti a lui e al suo popolo!
E ancora una volta ci sarebbe voluta la mano potente di Dio per risolvere quella difficile situazione!
“C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? “
(Ge.18:14)
E il grido del faraone che il vento portava fino alle orecchie di un popolo impaurito, era:
“uccideteli tutti!”
Le donne, i bambini, i vecchi, una intera generazione sarebbe stata cancellata, avrebbe finito il suo percorso sulle sabbie del deserto e questa volta si sarebbe rimossa per sempre la memoria d’Israele!
Un disegno antico del diavolo fatto anche di storia recente!
Mosè si trova davanti al Mar rosso, su un promontorio dove poteva vedere il fragore delle onde del mare, e le sue acque incominciavano a muoversi sospinti da un vento forte ,un mare agitato era impaziente!
Le acque tempestose del Mare erano in attesa che il suo Creatore comandasse!
Mosè guardava quel mare agitato davanti a lui, e sembrava che le alte onde gli parlassero, di non temere, erano pronte al comando di Dio a inchinarsi davanti all’Eterno, aspettavano solo un Suo comando.
E Mosè capì!
Mosè comprese!
Alzò il braccio destro con il suo bastone, quello che molte volte aveva usato per la volontà di Dio al cospetto del Faraone per piegare il suo orgoglio e la sua arroganza, alzò il braccio sulle acque del mare ,e dopo avere ringraziato Dio avvenne il prodigio!
Il Mare si aprì!
il mare ubbidì!
Sospinto da un vento impetuoso , si divise in due, con alte muri di acqua alla sua destra e alla sua sinistra, mentre le onde rimbombavano e nel mezzo di loro si apriva una via,
una via asciutta nel mezzo del mare !
Il popolo ebbe appena il tempo di ammirare il prodigio di Dio, perchè dovevano subito affrettarsi ad attraversarlo, l’esercito del Faraone incalzava alle loro spalle!
il passaggio era fatto, ma non c’era tempo per pensare
non c’era tempo per lodare!
E il popolo si incamminò per quella via in mezzo all’asciutto.
E il mare aprì le sue porte
al comando di Dio!
Le sue acque si alzarono
e si aprirono al vento dello Spirito!
Le sue creature si ritirarono
negli abissi e aspettavano,
un popolo doveva passare
E il mare ubbidì
al Suo comando ,
si dovette calmare
le onde e gli abissi
si dovettero ritirare
Una via fu aperta nelle acque
è un popolo scelto lo attraversò
Ora non c’è più la paura
Il popolo lodava
e il mare aspettava..
Un intero popolo in marcia in una via asciutta dentro il Mare!
E tutto l’esercito del faraone vide il grande prodigio delle acque che si aprirono davanti al popolo di Dio!
Ed ebbero paura dell’Eterno!
I carri e i cavalieri si fermarono impauriti da quel grande prodigio del Signore!
Come si poteva combattere contro il Signore?
Il cuore del Faraone tremò, la sua mano destra era sulla spada reale e sudava, ma non per il caldo ,e la sua fronte era fredda nonostante il grande caldo del deserto, il freddo era anche nel suo cuore insensato.
Ma il faraone voleva vincere quella sfida con l’Eterno!
Non ci sarebbe stata una ingloriosa ritirata!
Non ci sarebbero state più risate alle sue spalle nel suo palazzo!
Quella sfida contro l’Eterno doveva essere vinta e subito!
Se erano passati tutti dall’altra parte del Mare, tutta quella gente che camminava sull’asciutto, perchè mai non sarebbe potuto passare anche lui con la sua cavalleria?
E venne l’ordine folle, senza il timore di Dio
“sterminiamoli tutti nel mare!”
E il faraone si gettò all’inseguimento con i suoi carri, e i suoi cavalieri, i suoi arcieri scelti, la sua cavalleria vittoriosa di mille battaglie, e i suoi carri che non avevano mai indietreggiato davanti a nessuno ,erano pronti a affrontare quell’ indifeso nemico che gli si poneva davanti!
Ma questa volta non era una battaglia contro i Babilonesi, i Persiani le tribù degli Ittiti, non c’era un avversario visibile sul campo di battaglia, ma contro l’Onnipotente Dio!
E Dio lo stava aspettando.
Dio è sempre puntuale!
Il Faraone lo aveva sfidato in battaglia, e Dio era lì pronto!
Il Faraone ha sfidato e Il Re dei Re ,e Dio era andato nel deserto perché aveva una sfida importante da affrontare!
Era stato sfidato dal Faraone sul campo, all’ombra delle grande piramidi vicino al Mar Rosso e Dio andò.
Con il suo esercito celeste!
Per andare in battaglia dove il Faraone lo aveva sfidato !
”Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno forte è potente, L’Eterno potente in battaglia.” (SL 24:8)
L’esercito celeste era schierato, pronto, migliaia di migliaia di carri di fuoco con i suoi angeli e le spade fiammeggiante erano pronti alla battaglia, ma Dio sorrideva ,non c’era bisogno di tutto quello schieramento di forze per il suo “intrepido” Faraone dell’Egitto!
Dio lo conosceva molto bene!
Sapeva che parlava, parlava ,ma poi alla fine si doveva sempre piegare alla Sua volontà!
Sarebbe bastato solo un piccolo fiato della sua bocca e addio al Faraone e al suo bello esercito!
E lo sapeva bene anche Faraone, che quella era una sfida impossibile da vincere!
doveva salvare la faccia davanti al suo esercito ,davanti alla sua gente, ma soprattutto davanti a sua moglie che lo rimproverava sempre di avere lasciato andare libero il popolo degli Ebrei, e adesso non c’era più mano d’opera per finire la sua piramide rimasta a metà!
Lo sapeva bene anche il suo esercito che tremava e sperava fino all’ultimo che il faraone guariva della sua pazzia!
Ma il suo orgoglio era più forte di lui!
”i miei nemici vorrebbero continuamente divorarmi. Si sono molti coloro che mi combattono nel loro orgoglio (salmo 56:2)
E si gettarono all’inseguimento di un popolo inerme e indifeso ,fatto di gente semplice, povera gente ,agricoltori, contadini, portatori d’acqua, impastatori di mattoni, un popolo fatto anche di tanti bambini e di vecchi e malati, ma anche tanti valorosi giovani ,di donne forte, di uomini temprati, ma come avrebbero potuto resistere alla furia cieca del faraone e del suo esercito?
E il popolo incominciò a camminare nel mare asciutto .affrettandosi per quando possibile con tutti gli armenti che avevano ad attraversarlo prima che arrivassero i carri del faraone!
E appena l’ultimo degli Ebrei andò sull’altra riva del Mar Rosso, camminando in mezzo al rumore delle onde alta e spaventose, ecco che improvvisamente ,il mare richiuse le sue onde, proprio nel momento in cui tutto l’Esercito Egiziano lo stava attraversando!
Le sua acque inghiottirono il Faraone e il suo orgoglio con tutto il suo esercito di carri e cavalieri!
Il Faraone fini col suo carro in fondo al mare!
Cavalli e cavalieri in fondo al mare era stato il cantico di Mirian ,nel suo canto di lode al Signore.
“Allora Mirian profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze»
«Cantate al Signore perché
ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere”
(Es.15;20)
.Il mare cancellò per sempre la storia di “Ramsee II” il vittorioso di mille battaglie”
Ma quella impossibile battaglia contro il Signore non si poteva mai vincere, come non vinse mai la sua arroganza e il suo orgoglio che perirono insieme a lui in fondo al Mare!
Le onde del Mare travolsero il suo carro vittorioso di mille battaglie!
Le ruote dei suoi carri galleggiavano sulla superficie del mare e testimoniavano dell’ orgoglio di un Re che osò sfidare la potenza di Dio!
Il suo orgoglio e la sua arroganza furono gettati in fondo al mare insieme a tutto il suo esercito.
“Sterminiamoli tutti in mezzo al Mare” gridò l’ordine il faraone al suo esercito!
“non ci sarà nessun Dio che li salverà!”
e lassù Il Signore rideva di lui!
"Il malvagio trama contro il giusto
contro di lui digrigna i denti.
Ma il Signore ride di lui.
perchè vede arrivare il suo giorno. (Sl.37)
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