Felicità ed infelicità - Dietrich Bonhoffer

Bonhoeffer Felicità e infelicità  (Glück und Unglück) una delle sue dieci poesie, scritte nella prigione nazista e nell’ultimo anno della sua breve vita. Questa poesia potrebbe essere la seconda che scrisse, in ordine cronologico; di certo viene dopo quella intitolata Passato. E in questa sua prima composizione, il tema di Bonhoeffer è appunto il passato, che nella sua condizione di prigioniero, con pochissime possibilità di salvarsi, gli viene sottratto;  o meglio, il tema è la vita passata, pienamente vissuta, se non addirittura felice, che ora gli è stata sequestrata, espropriata. Quella vita passata che ritorna con i volti e le parole delle persone care – i genitori, la giovane fidanzata, il suo amico fraterno e interlocutore teologico Eberhard Bethge, che aveva sposato una sua nipote; torna nelle brevi e rare visite che sono loro concesse e negli scambi epistolari. Il problema di Bonhoeffer non è solo quello che avrebbe afflitto ogni uomo nella sua situazione – come vivere questa devastazione della propria esistenza, come sopportarla – ma è il problema dell’uomo Bonhoeffer che è inseparabile dal credente e dal teologo: come interpretare e come vivere teologicamente la sua tragica condizione, ossia come viverla in relazione con Dio. Che parte aveva avuto il Signore nella vita pienamente vissuta fino al giorno dell’arresto e che parte aveva ora nella sua esistenza di carcerato, forse prossimo alla morte? Ecco la poesia che non ci fornisce la risposta ma interessanti spunti di riflessione.

Preghiera del mattino

Dio, sul fare del giorno io t'invoco:
aiutami a pregare
e a concentrare su di te i miei pensieri
perché da solo non lo so fare.

È buio dentro di me,
ma presso di te c'è la luce;
sono solo, ma tu non mi abbandoni;
sono impaurito, ma presso di te c'è l'aiuto;
sono inquieto, ma presso di te c'è la pace;
in me c'è amarezza, ma presso di te c'è la pazienza;
io non comprendo le tue vie, ma la mia via tu la conosci.

Padre nei cieli,
siano lode e grazie a te per la quiete della notte,
sian lode e grazie a te per il nuovo giorno.
Sian lode e grazie a te per tutta la bontà e la fedeltà che mi hai donato nella mia vita passata.
Tu m'hai dato molte cose buone,
fa' che ora dalla tua mano io accetti anche i pesi.
Tu non mi graverai più di quanto io possa portare.
Tu fai che per i tuoi figli ogni cosa si volga al meglio.

Chi sono - Dietrich Bonhoeffer

Chi sono io? Spesso mi dicono
Che esco dalla mia cella
Disteso, lieto e risoluto
Come un signore dal suo castello.

Chi sono io? Spesso mi dicono
Che parlo alle guardie
Con libertà, affabilità e chiarezza
Come spettasse a me di comandare.

Chi sono io? Anche mi dicono
Che sopporto i giorni del dolore
Imperturbabile, sorridente e fiero
Come chi è avvezzo alla vittoria.

Abbraccio

nell'illuderci di possedere, apparire
sabbia tre la mani, tempo defluire
afferrare, godere, sperare, sparire

abbraccio, il tuo cuore vicino al mio
per un momento abbattuti i confini....
quali obbiettivi? Di Dio è l'io!

Ricadendo, delusi e deludendo

Ricadendo, delusi e deludendo

tornando a leccarsi ferite...

che pensavi cicatrizzate

si riaprono scoprendo tutte le cavolate

guerreggiando affinchè il fuoco,

che prima alimentava l'ardore,

ma cos'è poi l'amore?

or non bruci nel risentimento

diventando oscuro vento...

me misero, dimenticando che solo Tu,

Signore, sei dell'anima unguento....

alx

Gesù perfetto redentore

Le forze oscure
Sottili creature
Infami si scatenano
Lo spirito avvelenano
Noi esseri eterni
Viviamo giorni infermi
Caduti nelle tenebre
Avvolti dalla cenere
Aspettiamo la guarigione
Chiusi in una religione
Vivendo inconsciamente
Cercando disperatamente
Un lume un segnale
Traendoci dal male
Restando inermi
Pavidi ed informi
Cerchiamo la vera remissione
Reale e non visione
In Gesù nostro Salvatore
Perfetto Eterno Redentore

SdP

Dio risolutore

Lascio le contese
Le beffe le offese
Lascio i torti le angherie
Dispetti e sporche dicerie
Lascio le male parole
Gli occhi con aureole
Lascio gli occhi torvi
Gli sguardi smorti
Lascio sopracciglia corrucciate
Parole false adulterate
Lascio lingue doppie
Che accendono come stoppie
Lascio altro non so ancora
Che la mia mente ignora
Tutto al mio Signore
Unico Perfetto Risolutore
Tutti daremo conto a Dio
Dinanzi a Lui neppur balbettio
Conto del nostro operato
Conto del nostro seminato
Cosa avremo mietuto?
Il vacuo... il nulla... il muto
Non siam precipitosi fratelli
Non infieriamo velenosi coltelli
Dio dall'alto ci guarda
Conosce lingua bugiarda

SdP

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