Un libro poco conosciuto - La Bibbia dice di sè stessa di essere la parola di Dio: ogni sua parte è da Lui ispirata e pertanto fonte di verità nonchè Verità anch'essa (2 Tm 3:16; Gv 17:17). Per l'uomo timorato dell’Eterno, la Bibbia è preziosa più d'ogni altra cosa e maestra d'insegnamenti insostituibili che lo formano e lo trasformano (Sl 119:72,103,104). Ogni figlio di Dio, che ha ricevuto la vita eterna per grazia mediante la fede, conosce bene queste realtà... eppure la lettura personale della Bibbia non è sempre costante e fruttifera, la meditazione delle Scritture spesso rischia di limitarsi ai soliti passi ed a pochi libri della Parola di Dio.
A volte non disponiamo di molto tempo da dedicare alla lettura della Bibbia, ma altre volte è la nostra pigrizia a bloccarci e ad evitare che approfondiamo la conoscenza del Signore per mezzo della Sua rivelazione scritta. Talvolta ci frenano le difficoltà che possiamo incontrare, specie nella meditazione di certi brani dell'Antico Testamento che sembrano così lontani dai nostri tempi.
I libri dei cosiddetti "profeti minori" dell'Antico Testamento[1] sono fra i meno letti e meditati di tutta la Parola di Dio. Se il vangelo di Giovanni viene consigliato a chi si avvicina per la prima volta alla lettura della Bibbia, e se il libro della Genesi viene spesso utilizzato nell'insegnamento biblico per i bambini, raramente troviamo chiese cristiane nelle quali si predichi sul libro di Abdia o si programmi un ciclo di letture comunitarie sul libro di Sofonia... eppure "ogni Scrittura è ispirata da Dio ed e è utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia..." (2 Tm 3:16). Eppure "tutto ciò che fu scritto nel passato fu scritto per nostra istruzione..." (Rm 15:4).
Il libro del profeta Abacuc è certamente fra i meno conosciuti di tutta la Bibbia. Talvolta si sente citare il versetto di Rm 1:17 e si riconosce che davvero "il giusto vivrà per la sua fede", ma forse ci sfugge che Paolo ha qui menzionato un versetto del libro di Abacuc. Quasi tutti i cristiani nati di nuovo sanno che il Signore "ha gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male", ma non sempre sono consapevoli del fatto che è il profeta Abacuc ad aver detto queste parole. D’altronde, chi di noi è in grado di citare a memoria questi due versetti e non avrebbe dubbi nel ricordare quale sia il libro biblico che li contiene, difficilmente potrebbe improvvisare una dissertazione sul contenuto dell'intero libro e sul messaggio centrale del profeta che ne porta il nome.
[1] Si chiamano dei "profeti minori" i dodici libri dell'AT che nelle nostre Bibbie chiudono la prima parte della rivelazione divina. Essi seguono i cinque libri dei cosiddetti "profeti maggiori" (Isaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele e Daniele) e sono chiamati "minori" solo a motivo della loro brevità di contenuto ma non certo per una loro importanza inferiore. Nelle nostre Bibbie questi libri sono, di seguito: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia.
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Giuseppe Martelli
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