Cammino nella Via, crescita spirituale

La mia sicurezza nelle fiamme

Forse questo breve racconto vi farà sorridere. Erano mesi che i miei genitori mi invitavano a fare quel passo, ma non mi avevano costretto, perché volevano che prendessi io stesso la decisione. Quando finalmente la presi, mio padre portò in giardino un cestino pieno di carta. Mia sorella e mio fratello vennero ad incoraggiarmi. Mio padre diede fuoco alla carta e, quando si alzarono le prime fiamme, vi gettai quell’oggetto a cui tenevo tanto.

Di che cosa si trattava? Che età avevo? Avevo cinque anni ed era il mio succhiotto di gomma che avevo deciso di bruciare, e che fino a quel momento mi aveva dato un senso di sicurezza.

Non ero mai andato a letto senza, ed ora la mia sicurezza se ne andava nelle fiamme.

Dovevo imparare a vivere senza il mio succhiotto. Diventando adulto e cristiano, ho dovuto fare delle scelte difficili per il Signore. Ho dovuto imparare ad abbandonare i rifugi che trovavo in famiglia e a porre personalmente la fiducia in Dio per ogni nuova situazione. È un apprendistato che dura ancora oggi.

Cristo ha sofferto nella carne

«Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato …» (1 Pietro 4:1)

Lorenzo stava facendo un’intervista per una famosa rivista.

Egli da poco aveva accettato Gesù nel cuore ed, essendo un giovane famoso ed acclamato dai teenager, voleva condividere ed essere un canale per tanti giovani.

Il giornalista gli fece tantissime domande e nonostante la sua giovane età, 20 anni, Lorenzo diede risposte pronte e decise. Ma quando il giornalista gli chiese: “Cosa faresti per Gesù, rinunceresti al tuo successo, alla tua carriera, ai tuoi divertimenti che non sarebbero compatibili con la tua fede, rinunceresti ad alcuni amori, sapendo che questi ti allontanerebbero da Dio invece di edificarti?”.

Elemosina, preghiera e digiuno e il vero rapporto con Dio

«State attenti a non fare il bene in pubblico per il desiderio di essere ammirati dalla gente; altri-menti non avrete nessuna ricompensa dal Padre vostro che è in cielo. Quando dai qualcosa ai poveri, non fare come gli ipocriti, non farlo sapere a tutti. Essi fanno così nelle sinagoghe e per le strade, perché cercano di essere lodati dalla gente. Ma io vi assicuro che questa è l’unica loro ricompensa. Invece, quando fai l’elemosina, non farlo sapere a nessuno, neanche ai tuoi amici. La tua elemosina rimarrà se-greta; ma Dio, tuo Padre, vede anche ciò che è nascosto, e ti ricompenserà».
Preghiera e ipocrisia
«E quando pregate, non fate come gli ipocriti che si mettono a pregare nelle sinagoghe o agli ango-li delle piazze per farsi vedere dalla gente. Vi assicuro che questa è l’unica loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, prega Dio, presente anche in quel luogo nasco-sto. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa»...
Digiuno e ipocrisia

Cerca il Signore - C.H. Spurgeon

Dimmi in quale punto hai perduto la compagnia di Cristo, ed io ti dirò dove potrai ritrovarLo più facilmente. Lo hai perso trascurando la preghiera? Allora è in essa che devi cercarLo, e Lo troverai. Hai perso Cristo a causa del peccato? Non Lo troverai se non abbandonando il peccato, e cercando, con l'aiuto dello Spirito Santo, di mortificare quella parte di te in cui il  peccato ha messo radici.
Hai perso il Signore trascurando. la lettura delle Sacre Scritture? Dovresti trovare Cristo nelle Scritture. Un proverbio dice giustamente: "Cerca una cosa dove l'hai persa, perché lì la ritroverai". Allora cerca il Signore dove L'hai perso perché Egli non è andato via.
Ma è un compito difficile ritornare a Cristo. John Bunyan ci racconta che Cristiano, nel suo cammino, tornò indietro perché aveva perso il rotolo, e quel viaggio di ritorno fu il più difficile da affrontare. È più facile avanzare per venti chilometri che percorrerne a ritroso uno solo per ritrovare ciò che si è perduto.

Seguendo i “4V” di Sofonia

Un aspirante scalatore o un qualsiasi amante della montagna quale relazione devono stabilire con la guida per avere la possibilità di raggiungere la vetta? Su quali scelte deve fondarsi il loro cammino per sperare di riuscire nell’impresa? E in quali aspetti il cammino di ogni figlio di Dio con il suo “Signore-Guida” assomiglia ad una passeggiata-scalata verso la cima? Alcune indicazioni che riceviamo da Dio, tramite il profeta Sofonia, si rivelano per ciascuno di noi come un illuminante incoraggiamento.

Il sentiero verso la cima 

Il libro di Sofonia, con le sue profezie, si può collocare intorno al 625 a.C. e anticipa, principalmente, quello che poi sarebbe successo nei successivi cinquant’anni.

Non è un libro di facile comprensione e per questo, forse, se ne parla molto poco, ma è pieno di contenuti interessanti se non ci si limita ad una lettura veloce.

La prova dell'amore

Osservare i comandamenti di Cristo è la prova più grande del nostro amore per Lui. Non sono gli occhi bagnati o un cuore triste che comprovano il nostro sentimento nei Suoi confronti ma è l'ubbidienza che Egli riconosce come tale. Non è tanto il nostro parlare di Gesù, per quanto bene sappiamo farlo, ma il fatto di compiere costantemente la volontà di Cristo camminando nelle Sue vie, a dimostrare che siamo credenti. I buoni sentimenti e i più nobili desideri sono inutili se non sono accompagnati dall'azione. Essi possono addirittura essere nocivi all'anima, portare ad un indurimento della coscienza e fare del male. Vivere e dare sono l'unica vera evidenza della grazia.

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