Iran: Gesù era con me quando mi hanno arrestato
Taher* è diventato cristiano dopo la guarigione miracolosa di sua figlia. Come cristiano ex-musulmano in Iran, sapeva bene che la sua scelta di seguire Gesù sarebbe stata messa alla prova in poco tempo. E così è stato.
Una mattina, mentre si trovava al lavoro in una fabbrica tessile, Taher ha ricevuto una telefonata: “Devi tornare a casa, subito!” ha detto una voce profonda e sconosciuta. Era la polizia segreta e stava chiamando proprio da casa sua.
Sua moglie Donya* era a casa quella mattina. È stata lei ad aprire la porta alla polizia. “Mi ha detto di essere il postino”, racconta, “ma quando ho aperto hanno messo il piede davanti alla porta per impedirmi di richiuderla”. La polizia è quindi entrata in casa insultando Donya e riunendo lei e le sue figlie nel soggiorno. Hanno rovesciato il tavolo e frugato nei cassetti alla ricerca di prove riguardo la loro fede cristiana.
Al suo arrivo, Taher è stato immediatamente ammanettato, bendato e caricato su un’auto: “In quel preciso istante ho percepito che Gesù era al mio fianco”, ha detto.
L’interrogatorio
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