Una pagina tragica del protestantesimo - Ascolta qui Paolo Ricca

Thomas Müntzer fu fatto prigioniero durante la battaglia di Frankenhausen, in Turingia. Mentre lo torturavano (prima di decapitarlo), gridò: «Tutte le cose appartengono a tutti!». Quello che Thomas Müntzer aveva predicato era un programma rivoluzionario: «Lutero – aveva affermato Müntzer – dice che la Parola di Dio è sufficiente, ma non si rende conto che la gente che spende ogni minuto del suo tempo per procurarsi il pane non ha tempo per imparare a leggere la Parola di Dio».

Müntzer

(o Münzer), Thomas Riformatore religioso e sociale (Stolberg, Harz, 1490 ca.-Mühlhausen 1525). Studiò a Lipsia e a Francoforte sull’Oder; nel 1515 era prevosto nel monastero di Frohse, presso Aschersleben. Conobbe M. Lutero nel 1519 a Lipsia; quello stesso anno, confessore nel monastero di suore di Beutwitz (Weissenfels), maturava il proprio distacco dalla Chiesa di Roma, che divenne poi esplicito nella predicazione a Zwickau. 

Quivi egli diffuse non solo le dottrine luterane della salvezza, ma anche (guidato dalla convinzione, derivantegli dai mistici tedeschi e dalla tradizione gioachimita, di essere ispirato dallo Spirito Santo) i temi rivoluzionari di un escatologismo a sfondo sociale: i legami stretti con gli strati più umili dell’ambiente artigianale, dove reclutava gli adepti per una sua comunità di «ispirati», e l’amicizia con l’«entusiasta» Nicola Storch lo resero perciò sospetto alle autorità ecclesiastiche e a quelle civili, sicché nell’apr. 1521 dovette abbandonare Zwickau. 

Cercò allora rifugio fra gli hussiti di Boemia; ma a Praga, nel novembre, dovette ancora una volta rinunciare alla fondazione di quella Nuova Chiesa di cui egli si dichiarava il profeta, ispirato dalla Parola vivente (in contrasto, su questo punto, con la stessa dottrina luterana della Parola scritta, quale fonte della predicazione). Collaborò quindi con Carlostadio, ma la sua polemica contro i «nuovi papisti» luterani lo costrinse ad abbandonare anche il nuovo rifugio di Wittenberg; e solo nella primavera del 1523 a Nordhausen (Allstedt), ricevuto il secondo battesimo, poté finalmente dare inizio a riforme liturgiche, con il culto interamente in tedesco, ispirate al suo pensiero religioso. 

Poco dopo lasciava Nordhausen per Mühlhausen, dove insieme a H. Pfeiffer promuoveva moti di comunismo cristiano che provocarono l’espulsione dalla città di ambedue i predicatori; fu quindi a Norimberga, dove attaccò con grande violenza Lutero (celebre lo scritto polemico Hochverursachte Schutzrede und Antwort wider das geistlose sanfftlebende Fleysch zu Wittenberg); tornato a Mühlhausen, riuscì a trasformarvi il governo cittadino in una sorta di teocrazia comunista. Era ormai in atto, nella Germania merid., la guerra dei contadini: in unione con gli anabattisti, M. si pose allora a capo degli insorti e mosse su Frankenhausen, dove però il 15 maggio 1525 l’esercito contadino fu battuto da quello di Filippo, langravio d’Assia; M. cadde prigioniero nella battaglia, e il 27 maggio fu decapitato.

 

Tipo di raccolta
Inviato da alex il

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