Thomas Müntzer e la guerra dei contadini
Una pagina tragica del protestantesimo - Ascolta qui Paolo Ricca
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Una pagina tragica del protestantesimo - Ascolta qui Paolo Ricca
E.M. Bounds è un autore cristiano del XIX secolo, ha scritto 11 libri sulla preghiera, diceva: “La preghiera è la vita, la potenza e la gloria della chiesa. Senza di essa la chiesa è morta ed impotente."
Qui la lettura del terzo capitolo del libro: La potenza della preghiera
Edward McKendree Bounds nel suo libro «Prayer and Praying Men» (cioè Preghiera e Uomini di Preghiera), scrisse: «Elia imparò lezioni di preghiera nuove e più elevate mentre veniva nascosto da parte di Dio e con Dio...» Questa dichiarazione si addice anche al suo autore. E. M. Bounds era un uomo nascosto da parte di Dio e con Dio in preghiera. Nel corso di tutta la sua vita non attirò mai un grande seguito né guadagnò il successo e la reputazione che ci si potrebbe aspettare.
Dopo quarantasei anni di ministero fedele era ancora praticamente sconosciuto. Degli otto classici che egli scrisse sulla preghiera, soltanto due vennero pubblicati durante la sua vita. Sebbene nascosto e non riconosciuto da vivo, Edward M. Bounds è considerato oggi dalla maggior parte degli evangelici come l'autore più prolifico e fervente sul soggetto della preghiera.
Paolo Ricca "traghetta" i pensieri di Lutero sulla vita del credente a un pubblico vasto, eterogeneo, vario. Vediamo emergere dalle brume di una storia che affonda nei chiaroscuri del Medio Evo, ma che si affaccia tragicamente alle soglie della modernità, il gesto audace di Lutero di di ricominciare daccapo a porsi le domande della fede: e chiedersi in quale Dio, alla fine, il credente ripone la sua fiducia; e come si deve atteggiare, il cristiano, di fronte a questo Dio e di fronte alla propria vita; e su che cosa fonda la propria fede; e che fare delle colpe che inevitabilmente lo dominano; e se abbia un senso la mediazione del clero tra Dio e la creatura; e da chi debba farsi condurre, ciascuno di noi, nelle celte della propria vita. In fondo, come si vede, le domande di Lutero sono quelle che ogni credente si pone.
PAOLO RICCA è docente emerito di Storia della Chiesa presso la Facoltà Valdese di teologia a Roma. Per l'editrice Claudiana cura le Opere scelte di Martin Lutero. Presso la Morcelliana ha pubblicato: Le dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e dell'amore (2001 2ed.); Il pane e il Regno. Commento al Padre nostro (2001); Evangelo di Giovanni (2005); Giovanni Calvino. L'altra riforma (2009).
Dietrich Bonhoeffer nasce a Berlino il 4 febbraio 1906 da una famiglia della borghesia protestante. Studia teologia e diventa il più giovane docente della Facoltà teologia all'Università di Berlino, dal 1931. Il 15 novembre dello stesso anno Bonhoeffer viene ordinato pastore nella Matthäuskirche, situata a poca distanza da Potsdamerplatz. Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler ottiene l’incarico di formare il nuovo governo. Il 1° febbraio dello stesso anno Bonhoeffer tiene una conferenza radiofonica al microfono della Berliner Funkstunde, dal titolo Il Führer e il singolo. In questo discorso Bonhoeffer denuncia chiaramente il rischio che il Führer, ossia colui che guida un popolo, possa diventare un Verführer, ossia un seduttore, o più precisamente “colui che travia” il popolo.
L’intervento di Bonhoeffer viene sospeso durante la trasmissione. È la sua prima conferenza, sarà anche l’ultima. Bonhoeffer non verrà infatti più invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche".
Il 7 aprile 1933 entra in vigore la “Legge per la restaurazione del pubblico impiego", che contiene il cosiddetto 'paragrafo ariano', che prevede di “purificare” la Chiesa da ogni elemento ebraico: nessun pastore poteva essere consacrato se era ebreo o se aveva antenati ebrei. Il 15 aprile 1933 Bonhoeffer prende posizione su questa questione con una conferenza dal titolo La Chiesa di fronte al problema degli Ebrei: si è credenti non in quanto si appartiene ad una razza, ma in quanto si crede in Gesù Cristo. La posizione di Bonhoeffer rimane comunque isolata. Nel settembre 1933 la Chiesa evangelica della Vecchia Prussia, di cui fa parte anche Dietrich, decide infatti di applicare il “paragrafo ariano” al proprio interno.
Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante - Dietrich Bonhoeffer
La giovinezza
Figlio di Karl, un eminente psichiatra di origine berlinese, e di Paula, insegnante, una delle poche donne laureate in quel tempo, Bonhoeffer nacque il 4 febbraio 1906 a Breslavia (allora in Germania, attualmente parte della Polonia), da una famiglia molto in vista dell'alta borghesia, con relazioni anche col mondo politico e culturale.
Benché inizialmente avesse intenzione di seguire le orme paterne, manifestò fin da ragazzo la volontà di diventare un pastore evangelico: per i suoi parenti, che pur frequentando la Chiesa evangelica erano profondamente laici, fu una scelta "strana".
Studiò teologia a Tubinga e a Berlino, dove conseguì il dottorato nel 1927, a soli 21 anni, discutendo una tesi in ecclesiologia sulla Comunione dei Santi (“Sanctorum Communio”, pubblicato nel 1930).
Ebrei 13:7 - Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.
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Mai negli annali delle didascalie missionarie un uomo è stato tanto celebrato quanto Livingstone. Egli era l'eroe di cui aveva disperatamente bisogno l'Inghilterra vittoriana, e il riconoscimento che gli fu concesso suscitò l'entusiasmo delle missioni africane per più di un secolo. Diventò l'eroe di tutte le generazioni successive e dopo la sua morte e la sua sepoltura a Westminster Abbey, la reputazione di David Livingstone era al sicuro dall'attacco di chiunque non fosse un eretico temerario. Anche nella metà del XX secolo, gli storici l'avrebbero riconosciuto ancora come il più grande missionario di tutti i tempi. Per quasi cento anni Livingstone prese posto nel panteon dei cristiani di lingua inglese come figura di chi ispirava santità e devozione, paragonabile a quella di san Francesco d'Assisi e di santa Giovanna d'Arco.
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Pietro Ciavarella Fonte: beedizioni.it
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