Se oggi il mio cuore è per i poveri, emarginati, disagiati, coloro che sono dimenticati dal mondo e non valgono nulla lo devo molto alla mia personale esperienza di vita. Ho scelto di essere la voce di chi non ha voce Voglio cominciare da quando ero piccolo e vivevo in Brasile.
Sono nato in una famiglia poverissima e siamo 4 figli. Mia sorella e mio fratello minore erano piccoli e non pensavano alle cose ma io e Paolo, mio fratello maggiore, si! Io e lui abbiamo avuto un’infanzia rubata: a quattro anni si è bambini ma io e lui non lo eravamo, non potevamo esserlo.
Finché eravamo in Brasile, non siamo mai stati bambini, eravamo bambini solo all’anagrafe.
Finché non sono venuti quelli che oggi sono i miei genitori a prendermi, non ho mai visto un soldatino, un giocattolo ecc. e infatti quando me li compravano non ci andavo tanto dietro visto che all’età di quattro anni dovevo più pensare a sopravvivere che a giocare e quindi i giocattoli ormai per me passavano in secondo piano.