Coranavirus ed evangelici - Un documento-lettera sui vaccini scritto da Giovanni Albani, Valerio Bernardi, Dario Diluca e Vittorio Vitalone. Non è una posizione ufficiale della "Chiesa di Cristo", ma un parere autorevole. Qualche riflessione sul virus, la pandemia e cosa dovrebbero fare i cristiani

A tutte le sorelle e fratelli in Cristo.

Carissimi,

vi scriviamo questa lettera perché, dopo esserci consultati, abbiamo compreso che, da parte nostra in quanto abbiamo a cuore il Corpo di Cristo e la sua cura, ci sembrava doveroso esprimere il nostro parere, basato sulla Scrittura, su quanto sta accadendo in questo periodo di pandemia globale.

La pandemia ha colpito duramente la nostra Nazione ed il mondo intero ed ancora oggi molti stanno soffrendo per quello che sarà probabilmente ricordato come uno degli eventi più tragici di questo ventunesimo secolo. Coloro che tra noi sono stati o lavorano in ospedale hanno visto cosa significa tutto ciò e come sia stato difficile per il potere politico prendere delle decisioni e ancora oggi fare delle scelte difficili di fronte all’opinione pubblica.

La Scienza però ci ha dato la possibilità di avere una “svolta” grazie alla produzione di vaccini contro il Coronavirus Sars-CoV-2, responsabile della malattia Covid-19 che non solo proteggono il singolo individuo vaccinato dalla malattia ma che se inoculati alla maggior parte della popolazione, attenuano significativamente la portata epidemica e danno la speranza di uscire da questa situazione.

I dati attuali dicono che il 99% di pazienti ricoverati in terapia intensiva sono pazienti non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale, che i vaccinati trasmettono molto meno la malattia per una carica virale inferiore e anche se si dimostrano positivi al virus, guariscono in pochi giorni e senza complicanze. La malattia prodotta dal virus non solo può essere letale ma lascia complicanze e strascichi molto invalidanti, chiamati “Long covid syndrome”, con stanchezza cronica, problemi respiratori, confusione mentale e stato infiammatorio persistente.

Vogliamo qui ricordare, infatti, che tutti i credenti vivono in speranza e che devono perciò auspicare sempre il bene per sé stessi e per la società in cui vivono.

Sappiamo che nel nostro mondo serpeggiano molti dubbi sulla campagna vaccinale che, riteniamo derivino da una serie di letture sbagliate della Scrittura che si sono diffuse e da un “cattivo” costume su come gestire le informazioni che è tipico di questo scorcio di XXI secolo. In breve i motivi per cui si è diffuso questo scetticismo, a nostro parere, sono essenzialmente questi:

a. Un atteggiamento di sospetto nei confronti della scienza, dovuto al fatto che, oggi, alcuni di noi ritengono che la scienza abbia un proprio scopo autonomo ed in conflitto con il messaggio di Cristo. Rispetto a questo, noi riteniamo che la scienza sia un “dono” di Dio dato agli uomini per vivere meglio. Se andiamo a leggere bene i primi capitoli della Genesi l’essere fatti ad immagine e somiglianza di Dio significa proprio anche la capacità di usare la nostra ragione per poter vivere meglio. Quando in Genesi 10 si parla dello sviluppo della tecnica non si condanna gli sviluppi che gli uomini hanno ottenuto, ma il loro orgoglio nel voler raggiungere Dio, costruendo la torre a Babele. Lo scopo principale della scienza è la conoscenza della natura, ma anche la possibilità di avere un miglioramento, attraverso le tecniche, della nostra vita. I vaccini sono stati e rimangono fondamentali per lo sviluppo dell’umanità negli ultimi due secoli ed hanno fatto scomparire diverse malattie (vaiolo, difterite e poliomielite in primo luogo) che erano letali e dannose per la salute dell’uomo.

b. Una non corretta lettura dei segni della fine dei tempi, dovuta ad una interpretazione non sempre corretta dei brani apocalittici nella Bibbia. La tradizione delle Chiese di Cristo, soprattutto nell’ultimo secolo, è stata quella di dare una lettura “cauta” dei segni degli ultimi tempi. Non possiamo attribuire ad un’iniezione o ad un pass la premonizione della fine dei tempi (o affermare che siano il “marchio della bestia”). Il testo biblico, soprattutto nel discorso finale di Gesù in Matteo ci dice chiaramente che il Signore arriverà come un ladro e che malattie e pestilenze non possono essere lette come segni dei tempi. Nel XX secolo abbiamo vissuto due guerre mondiali, la pandemia dell’influenza spagnola, la shoah eppure l’umanità ed i credenti sono qui. Il messaggio dell’Apocalisse non è un messaggio di paura, ma un messaggio di speranza e conforto per i credenti in periodi di difficoltà. Proprio in questo periodo di dolore dobbiamo ricordarci che Dio vincerà, nonostante i dolori ed il Male presente nel mondo, e se il Bene trionferà noi dobbiamo lottare per esso e non contro di esso diffondendo terrore e paura. “Non temete!” è una delle affermazioni più presenti nel messaggio biblico.

c. Negli ultimi decenni le persone hanno avuto il beneficio, tramite il mondo dei media, di avere maggiore informazione. Questo ha sicuramente portato tutti noi a poter informarci nella maniera più adeguata. Nessuno vuole negare le grandi possibilità che il mondo multimediale ha dato anche alle Chiese anche in questo periodo in cui è stato difficile incontrarci. Come, però, ogni cosa che proviene dall’uomo ci sono degli aspetti negativi. Durante gli ultimi anni i social media hanno lasciato libere le persone di scrivere qualunque cosa, anche non documentandosi adeguatamente e pur non essendo esperti dei settori. L’idea che le notizie siano basate su fatti reali ed accertati è divenuta sempre più sbiadita e risulta difficile riuscire a controllare l’immenso flusso di notizie. Questo ha portato ad una visione del mondo basata sulla cosiddetta “post-verità” dove, talvolta, la Verità viene messa sullo stesso piano di notizie e fatti poco attendibili e spesso francamente falsi. Anche i credenti, sulla base della loro sospettosità verso il mondo, hanno iniziato ad accettare questo tipo di notizie. Vogliamo ricordare che proprio Cristo fa appello al conoscere la Verità che rende liberi e che di fronte a Pilato che chiede cosa sia la Verità ha una parola chiara.

Noi siamo profondamente convinti di questo e siamo pertanto convinti che, rispetto anche alle conoscenze scientifiche, esiste una Verità che non può essere confutata da “notizie false” o “fatti alternativi”.

Questi atteggiamenti che riteniamo problematici ci hanno indotto a scrivervi per dirvi essenzialmente due cose. In primis: noi siamo assolutamente convinti della validità del vaccino e della sua bontà in questa situazione. Sappiamo che la scienza può essere fallibile, ma siamo fiduciosi nella riuscita di esso.

Chi ha sospetti sui vaccini deve sapere che:

a. I vaccini autorizzati in Italia NON SONO SPERIMENTALI! Prima della loro autorizzazione hanno superato tutti i passaggi previsti sia dagli Enti regolatori Italiani che dall’Agenzia Europea per il farmaco. L’attuale situazione pandemica ha causato una accelerazione delle procedure, senza alterare la affidabilità delle stesse. I vaccini attualmente in uso hanno superato con successo tutti i test di qualità, sicurezza ed efficacia. I vaccini hanno come ogni medicina degli effetti collaterali ma i benefici sono maggiori dei danni. Non esiste alcuna pratica medica completamente priva di rischi, perfino la semplice aspirina può provocare gravi danni. Tutti i dati disponibili dimostrano che il rischio derivante dall’infezione da Coronavirus è molto più grave e frequente rispetto ai pochissimi fenomeni avversi associati alla vaccinazione.

b. I vaccini non contengono sostanze pericolose, non alterano il nostro DNA e non vengono preparati utilizzando feti abortiti. Non causano autismo. I vaccini sono parte integrante della nostra storia da secoli ed è grazie ad essi che certe malattie le conosciamo solo per sentito dire e non per esperienza.

Siamo anche convinti che vaccinarsi è un dovere, oltre che diritto per il credente per almeno due motivi. Il primo è che Dio dice di tutelare il nostro corpo che è il suo tempio e, pertanto, abbiamo il dovere di prendere le medicine quando esse ci sono e dobbiamo avere fiducia nelle autorità mediche e scientifiche che ce li consigliano.

Il secondo principio, fondamentale per tutti i credenti, è quello dell’Amore. Cristo Gesù ci insegna che l’Amore verso il prossimo è fondamentale per dimostrare l’Amore che abbiamo nei confronti di Dio. Noi abbiamo la responsabilità, come ci insegna Gesù nella parabola del Buon Samaritano, di occuparci del prossimo e di non danneggiarlo. Anche ammettendo che il non vaccinarsi possa costituire un vantaggio personale, l’Apostolo Paolo ci esorta a non cercare il nostro interesse ma quello degli altri (1 Cor 10:24, Fil 2:4).

Vaccinarsi significa tutelare noi stessi ed il nostro prossimo che vogliamo continuare ad incontrare per annunciare la Parola e perché abbiamo il diritto di soccorrerlo e di non metterlo a rischio.

Non possiamo pensare che solo la Preghiera basti a non far diffondere il virus. Aspettare con un atteggiamento fideistico significa, in qualche modo, tentare Dio e pertanto è un atteggiamento pericoloso per i credenti. Del resto, quando faccio un viaggio oltre che pregare (cosa assolutamente necessaria e doverosa) faccio controllare la mia auto affinché sia pronta ad affrontare al meglio il viaggio. Il vaccinarsi sarebbe un’azione simile a questa.

Proprio per questi motivi esortiamo tutti ad aderire alla campagna vaccinale senza particolari timori e a non diffondere notizie false o teorie cospirazioniste, dandogli motivazioni teologiche e bibliche che non hanno alcun fondamento.

La libertà di scegliere deve venire dopo una attenta valutazione che tenga conto dei risultati reali ma anche dell’esigenza delle istituzioni di difendere la salute di tutti, specialmente i più deboli.

Noi Indossiamo la mascherina, manteniamo il distanziamento, seguiamo le regole anticontagio, ci siamo vaccinati: non solo per noi, ma soprattutto per proteggere gli altri.

Che il Signore ci aiuti e ci protegga in questi tempi difficili

In Cristo,

Giovanni Albani
Biologo. Epidemiologo.

Docente di Igiene e Microbiologia
Scuola Infermieri di Firenze

Valerio Bernardi
Docente di filosofia
Docente incaricato presso l’Università degli Studi della Basilicata

Dario Di Luca
Professore Ordinario di Microbiologia Clinica
Facoltà di Medicina, Università di Ferrara

Vittorio Vitalone
Medico chirurgo Specialista
In Anestesia e Rianimazione

 

 

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Argomenti

Pierpaolo

Considerando che siamo più di un anno ancora in emergenza, la mia domanda da credente è la seguente.... Che senso ha tenere chiese semi vuote senza opportunità di stringere la mano e salutare con santi abbracci o baci così come è scritto nella Bibbia? Le video conferenze non possono sostituire l'ambiente naturale dello stare insieme. La chiesa ha paura , non crede più ai miracoli di guarigione ormai siamo e ci comportiamo come tutti gli altri diamo più valore alla scienza umana che alla Parola di Dio. Questo virus può essere una sorta di cartina di tornasole per misurare la Fede di chi dice di credere in un Dio onnipotente.

alex

Un post piccante, ma giustificato, considerando che chi lo scrive ci lavora contro questa peste..

Allora.. visto che tutti, ma proprio tutti fanno gli scienziati, oggi giochiamo a trovare le differenze.. una tac di un polmone normale, e quella di un paziente ricoverato presso il mio reparto, quello in cui lavoro da 1 anno e mezzo assistendo centinaia di pazienti con polmonite da COVID.

Non serve essere esperti per capire a occhio chi sta male dei due.. quella roba "bianca" è polmonite causata dal coronavirus. Attualmente abbiamo pazienti ricoverati del 1964, 1976, 1985, tutti non vaccinati, tutti con grave insufficienza respiratoria che hanno un casco trasparente intorno alla testa 24 ore al giorno.

Be'... dopo 1 anno e mezzo che vedo questo sarei folle se avessi dubbi nello scegliere tra vaccinarmi o poter contrarre una polmonite da COVID.

Non penso che i no vax o gli indecisi facciano del male agli altri. Penso che lo facciano prima di tutto a se stessi.

Michela Delli Castelli
Internist, Medical Doctor MD presso Ospedale dei Castelli Romani

Inviato da alex il

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