Ha fatto molto scalpore in questi giorni (novembre 2016) la sospensione della rubrica mensile di Radio Maria curata dal prete Cavalcoli per le affermazioni inerenti il recente terremoto nel centro Italia il quale sarebbe, come ha spiegato il Cavalcoli nella trasmissione andata in onda dall'emittente radiofonica cattolica, conseguenza del peccato dell'uomo, tra l'altro entrando nello specifico di alcuni peccati di stampo sessuale. Indignazione è stata espressa dal Vaticano e dalla stessa Radio, nel mezzo anche parte della popolazione ha preso parte, spesso ironizzando sui social, alla contestazione.
Questa è un'occasione nel quale è possibile registrare come l'Uomo non vuole più sentir parlare di peccato e di giudizio, anche se non crede più al peccato e al giudizio. E' quantomeno curioso, poi, che ambienti che hanno sempre e con forza preteso tolleranza non siano disposti a concederla anche verso questioni che non ritengono più degne di essere attenzionate.
Dall'altra parte, però, è lecito per quanti, come chi scrive questo post, indagare nella Bibbia le affermazioni, così implicanti, in merito al giudizio, al peccato, alle conseguenze. Cogliamo, quindi, l'occasione per fare un veloce riepilogo di quanto abbiamo scoperto nella Bibbia in merito al peccato e al giudizo.
L’invito è quello di verificare nella Bibbia se le cose stanno in questo modo, alcune considerazioni che seguiranno sembreranno, per la cultura religiosa in cui siamo nati e cresciuti, completamente stravolte rispetto al concetto maggioritario che si ha verso, per esempio, il peccato, il giudizio, l'eternità.
LA BIBBIA INFORMA
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Esiste un Creatore, in effetti non sarebbe difficile crederlo osservando la perfezione del creato.
Questo Creatore, che è Spirito ed è al di fuori della Creazione pur essendone l'artefice, ha creato cose materiali, per intenderci con le nostre capacità sensoriali, quali: Il tramonto, le galassie, l’atomo. Questa cosa è piaciuta al Creatore (Genesi 1:10, 1:12, 1:18, etc)
DIO FORMA
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Questo Creatore ha poi formato un essere vivente che è il crocevia tra la materia e lo spirito: l’Uomo.
Dio, che è Spirito (Giovanni 4:24) ha formato l’Uomo come materia e come spirito (Zaccaria 12:1 - 1° Corinzi 2:11). Questa cosa gli è piaciuta molto (Genesi 1:31). Un essere, diversamente dalle piante, da una stella, da un fiore, o da una lucertola, che poteva comprendere, almeno per quanto gli è concesso. Una creatura in grado di contemplare il Creatore.
La cosa meravigliosa di questo gesto creativo di Dio non è soltanto l’opera compiuta, ovviamente già di per se straordinaria, ma il desiderio del Creatore di stare con la creatura (Genesi 2:16-25)
IL PECCATO DEFORMA
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Il Creatore ha dotato la creatura Uomo di libertà di scelta. Se questo, superficialmente, può essere motivo di accusa verso il Creatore, di essere cioè causa del peccato scelto dall’Uomo, è in realtà uno dei molti gesti di amore di un Dio che è amore (1 Giovanni 4:8).
Non ci ha programmato come robot, ma desidera che scegliamo Lui e lo apprezziamo per quello che è.
Siamo stati fatti per essere felici in Lui, la parte spirituale di noi trova pace con Dio che è Spirito.
Come una ruota fatta per muoversi rotolando su se stessa, così troviamo la regione dell’esistenza quando siamo vicini al Creatore.
Tuttavia, proprio in virtù del dono di scelta, il Signore ci ha mostrato le conseguenze delle scelte lontano da Lui (Genesi 3). Le scelte rimangono libere, ma le conseguenze delle stesse sono prefissate.
Come la legge di gravità ci avvisa che se continuiamo a spingere il bicchiere verso il bordo del tavolo presto esso si infrangerà, così Dio ha già decretato la condanna per il peccato (che significa fallire l’obiettivo).
Un terremoto, quindi, non è tanto l’avvenimento terribile per uno specifico peccato dell’umanità, benché Dio è in grado di compiere specificatamente anche questo, ma è in generale, come lo è la malattia, la morte stessa, ed ogni calamità, il frutto del giudizio già caduto sull’Uomo. Non solo Adamo ed Eva, infatti, hanno fatto una scelta lontano dalla Sua volontà, ma ognuno di noi fa scelte come quelle di un frutto proibito, e, probabiolmente, più volte al giorno.
Eravamo ruote in grado di camminare dove volevamo, ora queste ruote sono deformate in spigoli, non siamo più liberi come un tempo. Qualcosa ci manca, sappiamo che siamo progettati per fare quello che non siamo più in grado di realizzare. Sappiamo che siamo in grado di percepire una gioia che abbiamo perso da tantissimo tempo. Il peccato ci ha deformato. Nel tentativo di ritrovare quella gioia ci allontaniamo, sempre più spesso, sempre di più consciamente dalle indicazioni del Creatore e, sperando di trovare gioia nel piacere che spesso non è gioia, ci ritroviamo più legati e più schiavi.
Il cibo, il tabacco, il sesso, l’alcol, il lavoro, non sono realtà inventate da rockstar pervertite.
Ma quando si fa uso del corpo e della mente, delle cose, nelle azioni, con le persone con i pensieri in maniera diversa da come progettato da Dio semplicemente, come quel bicchiere vicino al bordo del tavolo, ci avviciniamo di più a cadere.
E’ una legge spirituale, come vi sono leggi fisiche.
CRISTO CI TRASFORMA
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Dio è amore (1 Giovanni 4:8). Il Creatore, come un padre coscienzioso, prevede delle punizioni per i suoi piccoli disubbidienti, ma non prova piacere a punirli (Ezechiele 33:11). Come un Padre premuroso conosce i pericoli per i suoi pargoli, così il Signore sa che il bicchiere infranto non potrà più essere recuperato.
Nella guerra spirituale, Dio ha dei nemici e Dio stesso è nemico del peccato, l’Uomo ha un braccio teso per essere trasportato dalla parte del Creatore.
Dio ama ancora la creatura Uomo. Pende la maledizione sul creato, a causa del peccato, pende la maledizione su ogni uomo e donna, a causa delle nostre innumerevoli scelte lontano da Dio, di fatto siamo Suoi nemici e nella pratica quotidiana lo testimoniamo continuamente (Giovanni 3:36).
Nasciamo, quindi, con una terribile condanna che si realizza, nel giudizio, appena smettiamo di essere bambini. Questa la realtà biblica, non siamo uomini e donne che, in fondo se non facciamo proprio i cattivi, ce la caviamo. Siamo uomini e donne che vivono per un tempo in attesa del rendiconto che è questo: colpevole. Certo forse alcuni lo sono di più, altri di meno rispetto ai nostri canoni. Ma davanti al Dio santissimo la condanna è certa, guardati dentro e comprenderai.
Ma Dio è amore, questo amore lo dimostra volendo Lui stesso pagare al posto tuo, al posto mio. E' scritto:
“E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.” Giovanni 3
Gesù è il discrimine per la salvezza dal giudizio, un giusto giudizio. Non sarà l’appartenenza ad una religione, non il conteggio delle opere o dei soldi dati, ma la relazione avuta con Gesù a salvare la creatura ravveduta.
Davanti alla croce, dove Dio mostra l’Amore, ho considerato di averne bisogno? C’è stato il ravvedimento? E’ cominciata una nuova vita di ringraziamento al mio Creatore? Sono divenuto figlio dell’Altissimo?
Dio ci ama a tal punto di non mandare subito ad effetto la punizione che meriterebbe la nostra ribellione, ma aspetta, avvisa, ha parlato, è venuto tra noi, ha preso il nostro posto…
Cosa resterà se rifiutiamo l’abbraccio di Dio in Cristo?
Terremoti, alluvioni, la stessa vita in frantumi non sarà che una insignificante parentesi in una eternità, perché in tal modo siamo stati fatti in spirito, lontani dal nostro Creatore.
Oggi è il giorno buono per fare pace con Dio, perché oggi Lui è il nostro grande nemico, a causa della nostra ribellione. Ma in Cristo c’è un trattato di pace firmato con il Suo stesso sangue, puro e innocente.
Oggi puoi fare pace con il Creatore, oggi puoi chiamarlo Papà.
Confessagli peccati, confessagli l’impotenza, i fallimenti, le disperazioni…. Lui ti conosce, conosce ogni tuo momento. Dio sta facendo il tifo per te, oggi.
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” - Matteo 11:28 Gesù
Dove sei Uomo? Torna a casa, la porta è ancora aperta.
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