SMS - Il termine SMS, acronimo dell'inglese: “Short Message Service” (servizio messaggi brevi), è comunemente usato per indicare un messaggio di testo inviato da un telefono cellulare ad un altro.
Il termine corretto sarebbe SM (Short Message), ma ormai è invalso l'uso di indicare il singolo messaggio col nome del servizio.
L’invio di SMS è sicuramente l’elemento caratterizzante degli ultimi quindici anni. Il primo SMS della storia è stato inviato il 3 dicembre 1992 da un computer ad un cellulare sulla rete GSM inglese, mentre il primo SMS da cellulare a cellulare venne inviato all'inizio del 1993 da uno stagista di una nota marca telefonica.
Da allora vi è stata una rapidissima diffusione.
Gli ultimi dati c’informano che a metà del 2004, il volume di traffico annuo in tutto il mondo era di circa 500 miliardi di SMS.
Una nota compagnia telefonica ha fatto sapere che tra la mezzanotte del 31 dicembre 2008 e l’una del 1° gennaio 2009, sono stati inviati ben 22 milioni di SMS!
Da questi dati si evince che questo nuovo tipo di comunicazione è oggi il più utilizzato nei paesi industrializzati e trova nei giovani i maggiori fruitori. Infatti, è facile osservare persone per strada, in macchina, o in un negozio, smanettare a più non posso sulla tastierina del proprio cellulare per inviare un messaggino che inevitabilmente attenderà una rapida risposta.
Questo tipo di conversazione è però asincrona, ovvero non avviene simultaneamente, quindi può passare diverso tempo da una richiesta alla sua risposta; pertanto il tempo che intercorre in questo tipo di conversazione può essere causa di ansia e tensione ed è preoccupante pensare che i soggetti che utilizzano l’SMS sono per lo più adolescenti e come tali sensibili e vulnerabili.
Oggi è sempre più facile osservare ragazzi avulsi dalla vita che li circonda, pensierosi, attenti a rilevare il più piccolo avviso di chiamata e la più leggera vibrazione del proprio telefonino.
Questo comportamento si riflette anche nei sempre più rari momenti in cui, figli e genitori si ritrovano insieme, magari a pranzo: accade così che al minimo squillo, si azionano le dita con una velocità incredibile, per replicare ad una conversazione iniziata magari ore prima e che potrà anche protrarsi per tutta la giornata.
Cogliendo il bisogno sempre più crescente di quest’incredibile mercato, le compagnie telefoniche propongono costantemente offerte sempre più allettanti, con promozioni che consentono di inviare anche centinaia di messaggini al giorno, ad un costo relativamente basso.
Eppure, questo moderno mezzo di comunicazione, alquanto innocuo, può presentare un pericolo.
RISCHIO ISOLAMENTO
Questo straordinario strumento, quale è il cellulare, paradossalmente può contribuire alla creazione di nuove “celle di isolamento”.
Ma è possibile sentirsi soli in un'epoca come la nostra, in cui la comunicazione sembra essere facilitata da tecnologie sempre più sofisticate?
Purtroppo la risposta è sì!
Oggi, infatti, nell’era del fast e di internet dove basta spingere il tasto di un computer per inviare in pochi secondi una e-mail da Milano a Toronto, sempre più gente preferisce comunicare con chi è all’altro capo del mondo piuttosto che con coloro che lo circondano e questo perché stabilire un reale rapporto con gli altri, se non attraverso SMS o chat, è diventato faticoso; i giovani, ormai abituati a esprimersi e a dialogare soprattutto in questo modo, quando devono affrontare qualcuno a “quattr’occhi” hanno evidenti difficoltà.
Bisognerebbe perciò imparare a distinguere comunicazioni reali da quelle apparenti e
soprattutto bisognerebbe chiedersi: qual è la qualità di questo tipo di comunicazione?
Prendendo in considerazione il fatto che a volte si tratta di una comunicazione falsa e mascherata, che favorisce l'isolamento e contribuisce ad aumentare inconsciamente il proprio tasso di solitudine, si può facilmente dedurre che anche la qualità lascia un po’ a desiderare.
Nel terzo millennio, stiamo assistendo alla nascita di tante “nuove solitudini”, completamente diverse da quelle vissute dalle precedenti generazioni con diverse forme di disagio, frutto delle contraddizioni di un'epoca in cui i rapporti umani diventano sempre più difficili da mantenere.
Se all’uso smodato del cellulare, si aggiunge il fatto che tanti giovani e adolescenti trascorrono tante ore davanti allo schermo di un computer, navigando tra un sito e l'altro o parlando attraverso le chat, i blog, e i newsgroup di internet, ecco che oltre a isolarsi totalmente, si rischia anche di vivere in un mondo virtuale dove (vedi le chat), le persone con cui si dialoga non sono sempre sincere e taluni sono motivati da cattive intenzioni, pronti addirittura ad approfittare dell'ingenuità dei ragazzi.
Di recente, un noto psichiatra ha affermato: “Nelle grandi metropoli, diventa sempre più rara la dimensione del cortile e della piazza, dove un tempo si praticavano i giochi all'aperto. Erano un'occasione per dialogare, per confrontarsi, per vivere una parentesi di svago rispettando delle regole ben precise. Quindi, erano anche dei momenti fortemente educativi. Oggi, invece, Sms, chat, internet, giochi virtuali, rendono la persona sempre più sola. È la morte della creatività”.
Come una Fort Alamo assediata dal mondo e non solo, il virus dell'isolamento porta a vivere con fatalismo e una punta di compiacimento la propria situazione, preferendo un'aurea solitudine a un'apertura a rischio, un'interazione limitata a un’ampia condivisione, una placida certezza a un sapido confronto.
LMS DAL CIELO
L’acronimo inglese SMS: “Short Message Service” (servizio messaggi brevi), possiamo
cambiarlo in LMS (Servizio Messaggio Lungo).
Dal cielo non arriva un “messaggio breve”, ma un messaggio esaustivo un “long message”.
Il messaggio per antonomasia è quello che Gesù ha portato nel mondo: ricevuto per fede porta una reale trasformazione del cuore e della mente.
Un giorno Gesù disse ad un capo dei Giudei, di nome Nicodemo: “…In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel Regno di Dio” (Giovanni 3:5).
Nicodemo replicò: “…Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?” (Giovanni 3:4).
Gesù allora rispose: “…In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: ‘Bisogna che nasciate di nuovo’. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Giovanni 3:5-8).
Questo messaggio porta nell’uomo che lo riceve per fede, un cambiamento reale, non
virtuale.
Come un bambino entra nel mondo fisico con un’esistenza assolutamente nuova, così la nuova nascita, e dunque la conversione, sono un nuovo inizio spirituale nelle relazioni di una persona con Dio.
L’uomo è morto nei falli e nei peccati ed ha bisogno di nascere di nuovo.
“Nascere di nuovo” o “nascere dall’alto”: come avviene tutto questo?
Tramite l’atto soprannaturale della grazia di Dio, che comunica all’uomo una nuova vita, quella di Dio. Si tratta di una nuova creazione: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Questa nuova vita è la vita stessa di Dio che viene comunicata all’uomo attraverso l’opera dello Spirito Santo, il Quale ci rende partecipi della natura divina: “Attraverso queste ci sono state elargite le Sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza” (2 Pietro 1:4). Le parole comunemente usate sia in ebraico che in greco per indicare i termini “conversione” e “convertirsi” sono: “Volgersi, ritornare, tornare indietro, tornare di nuovo”. Una più completa descrizione della conversione si trova nelle parole pronunciate da Gesù a Saulo da Tarso: “…Io ti mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio, e ricevano, per la fede in Me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati” (Atti 26:17, 18).
Con la conversione, l’uomo che fino ad allora era soggetto alla signoria di satana, entra sotto la Signoria di Dio e passa così dalle tenebre alla luce.
Con la nuova nascita si realizza una perfetta comunione con Dio ed un profondo desiderio di servirlo, si acquista un cuore nuovo, dei nuovi sentimenti ed anche la mente è rinnovata. È una vita nuova, appagante, felice, pertanto è qualcosa di duraturo, anzi di eterno. Non dobbiamo fare nulla per meritarcela, c’è già chi ha pagato, affinché divenisse nostra: Cristo Gesù il Signore!
All’uomo è richiesto solo un atto di fede nel Sacrificio espiatorio del Figlio di Dio, l’unico in grado di purificare l’uomo dalla sua iniquità.
Sì, perché il vero ostacolo alla felicità dell’uomo è il peccato.
Puoi cambiare città, lavoro, hobby, ma questo non ti basterà per realizzare la vera felicità: essa si trova solo in Cristo.
La nuova vita che Gesù ti offre è a tua disposizione, stendi la mano per riceverla.
È un messaggio che non leggerai sul tuo telefonino, ma che potrai ascoltare nel tuo cuore: “Ecco, Io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la Mia voce e apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con Me” (Apocalisse 3:20).
Questo è il vero messaggio che scende dal cielo e che trasforma l’uomo.
Apri il tuo cuore: c’è posta per te!
Fonte: ADI Modugno
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