Tratto dal libro, qui in pdf, la Conquista divina del fratello A.W. Tozer (1897-1963). Il mondo, nel significato che a questa parola dà il Nuovo Testamento, è semplicemente la natura non rigenerata ovunque si trovi, in una taverna come in una chiesa. Tutto ciò che deriva, che sia costruito o sostenuto dalla natura umana caduta è "mondo", sia esso moralmente basso o moralmente rispettabile. Gli antichi Farisei, ad onta della loro zelante devozione verso la religione, erano proprio lessenza del
mondo. I principi spirituali sui quali costruivano il loro sistema non erano ricevuti dall'alto, ma dal basso.
Essi usavano contro Gesù la tattica degli uomini; corrompevano della gente affinchè mentisse per difendere la verità. Per difendere Dio si comportavano come diavoli. Per sostenere la Bibbia torcevano I' insegnamento della Bibbia stessa. Facevano naufragare la religione per difendere la religione. Sostenevano lodio cieco in nome della religione dell'amore. Essi erano il mondo nella sua orribile sfida contro Dio. E così crudele era il loro spirito, che non ebbero requie finchè non ebbero messo a morte il Figlio stesso di Dio.
Lo spirito dei Farisei era attivamente e malvagiamente ostile allo Spirito di Gesù poichè ambedue erano il prodotto genuino dei due mondi da cui provenivano.
Coloro che oggi collocano il Sermone sul Monte in un'altra dispensazione ed esentano quindi la chiesa dall'osservanza dei suoi insegnamenti, si rendono poco conto del male che fanno. Poichè il sermone sul monte dà in breve le caratteristiche del Regno nell'uomo rinnovato.
I poveri di spirito che fanno cordoglio sui loro peccati ed hanno sete di giustizia sono i veri figli del Regno. Con mansuetudine, essi mostrano misericordia verso i loro nemici; con candore e senza malizia guardano a Dio; circondati da persecutori, benedicono e non maledicono. Con modestia nascondono le loro buone opere. Deviano dal loro cammino per cercare di fare pace con il loro nemico e perdonano a coloro che peccano contro di loro. Essi servono Dio nel segreto, nel profondo del loro cuore ed aspettano con pazienza la ricompensa che Egli darà loro in palese. Essi donano liberamente i loro beni terreni piuttosto che usare la violenza per proteggerli: accumulano i loro tesori nel cielo; evitano la lode ed attendono il giorno
delle ricompense finali per vedere chi sia il maggiore nel Regno dei cieli.
Se in questo modo di interpretare la Bibbia vi è qualche esattezza che cosa si deve dire di quei cristiani che contendono fra loro per ottenere un posto o una posizione? Che cosa si può rispondere quando li vediamo avidamente alla ncerca di lodi e di onori...
Vi è solo una risposta a queste domande: in tutti questi fatti noi vediamo il mondo e niente altro che il mondo. Nessuna appassionata affermazione di amare le anime può cambiare il bene in male. Questi sono proprio i peccati che misero Gesù sulla croce.
Ed è anche vero che le manifestazioni più grossolane della natura caduta sono una parte del regno di questo mondo. I divertimenti organizzati nei quali viene posto I accento sui piaceri malsani, i grandi imperi costruiti su abitudini viziose e contro natura, il licenzioso abuso degli appetiti normali, il mondo artificiale chiamato "alta società" sono manifestazioni di un mondo caduto, sono parti in cui la carne costruisce sulla carne e in cui perirà con la carne. Da tutte queste cose il credente deve fuggire.
Tutte queste cose devono essere gettate dietro alle sue spalle e ad esse non deve partecipare. Contro ad esse egli deve stare
con calma e con fermezza senza timore e senza far compromessi.
Perciò sia che il mondo ci si presenti nei suoi aspetti peggiori o nelle sue forme più sottili e più raffinate, dobbiamo riconoscerlo per quello che è e ripudiarlo energicamente. Dobbiamo fare così se vogliamo camminare con Dio nella nostra generazione come Enoc camminò nella sua. Una chiara rottura con il mondo è assolutamente necessaria. "O gente
adultera, non sapete voi che r amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere nemico del mondo si rende nemico di Dio" (Giacomo 4. 4).
"Non amate il mondo nè le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo l'amore del Padre non è in lui.
Poichè tutto quello che è nel mondo: la concupiscienza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo" (Giovanni 2. 15-16). Queste parole di Dio non sono davanti a noi perchè ci limitiamo a considerarle: esse sono lì perchè le ubbidiamo: non abbiamo diritto di chiamarci cristiani se non le pratichiamo.
Per me, ho paura di ogni movimento religioso che non conduca al pentimento e che non risulti in una netta separazione del credente dal mondo. Nutro molti dubbi su ogni sforzo organizzato di risveglio che non metta bene in chiaro le condizioni di appartenenza al Regno. Non importa se tale movimento può sembrare attraente: se non è basato sulla giustizia e nutrito nell'umiltà non è da Dio. Se sfrutta la carne è una frode religiosa e non deve essere sostenuto da cristiani che dicono di temere Dio. Viene da Dio solo ciò che onora lo Spirito e prospera mortificando l'io.
Secondo quanto è scritto, "chi si gloria. si glori nel
Signore".
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