Come sempre, e forse giustamente, fa più notizia un uomo che morde un cane piuttosto che un cane quando morde un uomo. Così è assai interessante ed edificante leggere le testimonianze di numerosi casi di conversione dall'ateismo, o da un'altra fede, a Gesù Cristo, qui se ne possono leggere delle più disparate, a testimonianza della "svariata grazia" del Signore.
E' assai gioioso, per discepoli di Gesù, leggere di conversioni dal Buddismo, dall'Islam, dai Testimoni di Geova e così via, a Gesù Cristo Figlio di Dio, il Signore.
Ma assai triste è leggere invece delle "sconversioni" cioè di persone che abbandonano la fede oppure, addirittura, ne diventano nemiche, con sotterfugi ideologici e, mascherandosi da liberi pensatori, cercano di convincere altri, con apparente distacco emotivo, delle loro conclusioni.
Anche questo tuttavia è da mettere in conto perchè di simili accadimenti ne leggiamo proprio nella Bibbia. Molti profeti e uomini di Dio hanno dovuto sempre confrontarsi con falsi profeti, rinnegatori, oppositori, falsi fratelli, etc.
Alcuni esempi:
- Alessandro, il ramaio, mi ha fatto tanto male. Il Signore lo punirà per ciò che ha fatto, ma anche tu guardati da lui, perché si è messo contro ciò che abbiamo predicato con tutte le sue forze. (2° Timoteo 4)
- Dema mi ha abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia: (2° Timoteo 4)
- Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo - Filippesi 1:15
- Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 2 Corinzi 11
Questi sono alcuni casi dei molti in cui, appunto, si mescola verità e menzogna, buio e luce. Questo in seno alle origini del cristianesimo e del giudaismo.
Paolo dirà in 1Timoteo 4,1-3: Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni,
Per questo non dobbiamo meravigliarci se anche oggi, oltre a quanto è già successo in passato con false dottrine, auto referenziate cariche pastorali, divisioni, denominazioni, guerre intestine, e non solo teologiche, tra cristiani, non meravigliamoci se anche oggi tutto quello che è successo in passato succede anche ora.
E così, anche qui bastano pochi esempi, possiamo incappare nella storia di Jerry DeWitt oppure di Dan Barker, ex pastori e predicatori catturati dalle filosofie di Richard Dawkinsm, e Daniele Dennett, solo per fermarci a pochi esempi. Tanto che si sono aperte associazioni e fondazioni per liberarsi della religione, pronti ad accogliere benevolmente, tutti i religiosi che vanno in crisi di coscienza per portarli ad un livello di pensiero filosofico dove in nome della libertà di pensiero, si può finalmente "rinnegare" quello in cui in fondo non si è mai creduto o peggio si è stati indotti a credere con una serie di "manipolazioni emotive".
Il discorso è ampio ma ci mostra come la battaglia si affronti anche a certi livello di pensiero che, potremmo definire, sopra la media culturale.
Per rimanere in Italia e, per così dire per rimanere in casa nostra, possiamo citare il "nostro" ex: Emiliano Gattulli che nel suo recente canale youtube dichiara queste informazioni pubbliche:
"Mi chiamo Emiliano. Ho conseguito un Baccalaureate in Biblical Studies and Christian Ministry presso il Tilsley College e un Master in Aspects and Implications of Biblical Interpretation presso la London School of Theology. Per circa 14 anni sono stato un cristiano evangelico e per 6 anni un missionario a tempo pieno a Napoli Mergellina. La mia sete di verità e i miei studi accademici mi hanno portato a non credere più. Continuo, però, a essere un appassionato dei testi giudeo-cristiani!"
Da notare che in questi casi non ci troviamo davanti a banalità e tifo da stadio tra credenti e bestemmiatori seriali, ma è appunto un livello di battaglia più elevato. Per menti sopraffine, per quanti cioè cercano e trovano nelle analisi logiche e filosofiche la ragione delle loro convinzioni, pronti anche a cambiare opinione nel caso ci si trovi davanti ad argomentazioni più convalidanti in senso storico e, ancora una volta, filosofico.
E' da evidenziare che cambiare idea non è da sciocchi, anzi riflette il fatto di trovarsi davanti a menti eccelse che riflettono e, di conseguenza, agiscono in base ad astrusi ed articolati ragionamenti. E fin qui va tutto bene. Infatti c'è un detto popolare che afferma: "solo uno stupido non cambia mai idea".
E' molti atei, davanti a problematiche irrisolte dell'ateismo, sono venuti a Gesù!
Dov'è la gravità in questi casi? E' che si abbandona la fede! Non si cambia idea politica o magari squadra di calcio (forse la fede più incrollabile). Certo molte persone quotidianamente lo fanno, ma quando succede a pastori, missionari e/o persone comunque incastonate in ruoli cruciali per la vita di una chiesa locale, non solo evidentemente la notizia è ridondante ma il danno può essere anche devastante.
Non entreremo ora nella difesa della fede, apologetica, considerato poi che i temi trattati non sono così originali, si veda per esempio:
Ne servirà descrivere le conseguenze di chi ha abbandonato Cristo una volta che lo ha conosciuto, meglio se non si conosceva.
Ne ci sentiamo di lanciare anatemi da queste pagine, piuttosto desideriamo porre degli interrogativi alle nostre coscienze.
Per esempio, tornando al nostro Emiliano, ho avuto modo di conoscerlo. Mi è stato vicino in certi momenti difficili. Ho potuto notare il suo zelo per lo studio, ho avuto modo di udire le lodi pubbliche di Rinaldo Diprose che diceva: "se Emiliano è riuscito ad imparare il Greco, partendo da una condizione culturale di base, vuol dire che tutti si possono elevare in questo senso".
Eppure percepivo la mancanza di una scintilla, molto sapere che cresceva, ma qualcosa non andava. Ricordo che mi opposi, tra i pochi, all'invio del fratello come missionario, per ragioni che "non riuscivo a capire" completamente ma che percepivo, una delle quali era il suo bisogno psicologico, comprensibile per ogni uomo divenuto adulto, di allontanarsi dal suo ambiente famigliare.
Ora comprendo che il caro Emiliano stava crescendo come sapienza in nozioni teologiche ed anche altro, ma poco in spirito, non parlo da spietato giudice, ma piuttosto confessando il mio mancato interesse per la sua vita spirituale, troppo spesso, come chiese locali, siamo affaccendati da mille faccende, non ci accorgiamo della pecora ferita.
Suppongo che fino a che è riuscito a trovare tutte le risposte logiche negli studi biblici è andato avanti in questo ruolo, missionario per conto della Chiesa dei Fratelli, poi ad un certo punto è andato in crisi, ed ha trovato altre risposte abbandonando, io credo, quello che non ha mai posseduto.
Quindi l'esperienza conta più della conoscenza? A quanto pare è fondamentale la relazione intima con il Signore più che la conoscenza biblica, ma la questione è troppo complessa per dare risposte semplici, considerando che la fede nasce dall'udire, cioè dal conoscere., ed anche leggiamo: "La conoscenza gonfia, ma l'amore edifica". A Dio l'ultima parola!
Interessante come Gesù ad un certo punto disse ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Pietro, che poi lo rinnegò!
Affascinante come Gesù lo recuperò, vedi: Il tuo amico ti tradisce, ti appelli al tribunale o gli prepari la colazione?
Ma qui all'ora l'appello alla mia coscienza:
Paolo chiedeva preghiere per la sua missione, e se lui ne aveva bisogno, quanto più ne hanno bisogno i Pastori ed i missionari? Magari alcuni hanno lasciato dentro, senza fare pubblicità fuori. Conducendo un ministerio che non ha più senso! Ho partecipato veramente a queste preghiere? (Si, si certò pregherò per te..)
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. - 1 Pietro 5
Più generalmente sulle "sconversioni" anche in seno evangelico credo che si possa incorrere in questi errori come chiese:
- Ancorare le persone alle persone, pastori, dottori, chiese, denominazioni. E' un errore perchè siamo tutti mancanti in molte cose. Dobbiamo imparare a legare le persone al Signore, evitando che i potenziali discepoli siano nostri discepoli, devono guardare a Gesù. Dobbiamo imparare ad essere trasparenti, anche se siamo sul pulpito!
- Spesso peschiamo, ed è giusto pescare uomini, con una tecnica di "love bombing", In questo caso siamo molto propensi ad accogliere amorevolmente, oltremodo, delle persone nuove che poi, una volta confessata la fede in seno a tanto amore, rischiamo di dimenticare o peggio "castigare" quando commettono qualche errore, ovviamente il discorso è complesso e non si vuole mettere in discussione la disciplina, credo che quanto detto può bastare.
- Discepolato che deve andare oltre lo studio ma che deve camminare insieme alle opere, li si forgia il carattere, altrimenti forgiamo missionari con il dono della "panca".
Se possiamo fare l'errore di rendere credenti quanti ancora non lo sono, magari perchè hanno fatto una preghiera sotto dettatura, o perchè si sono avvicinati onestamente alla Parola, dobbiamo riconoscere che per quanto possiamo operare bene, e facciamo continuamente un esame della nostra fede, perchè se è toccato ad un pastore, ad un missionario, può toccare anche a me e a te, dobbiamo riconoscere che solo il Signore conosce i cuori.
Ci sono situazioni, quindi, che in questo tempo mostrano la fede del prossimo, in quanto le opere lo testimoniano prima della fine dei tempi, per altri si saprà dopo. Ovviamente tanti etc, tanti se e tanti ma. La domanda è: dove saremo io e te?
Restiamo con Gesù, fino all'ultimo giorno. In santità, combattendo continuamente l'uomo vecchio che non è affogato nel battesimo, nutrendoci quotidianamente della Sua presenza in una esperienza giornaliera. Vincendo il nemico rifiutandolo. Recuperando il tempo perduto.
Forse molti di noi non impareranno mai il greco, l'ebraico, e tante altre cose. Ma cuna cosa è importante, stare con Papà, tornare da Papà.
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. " Timoteo 4
Questo scriveva uno dei più grandi persecutori della chiesa primordiale.
A volte, anzi spesso, il Signore fa fare giri strani alla storia delle nostre vite, per conquistarci davvero, sarà così anche per il "nostro" Emiliano.
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