"Francesco" è un nuovo film documentario sul Papa (ottobre 2020). E' realizzato dal regista russo Evgeny Afineevsky, il docufilm viene proiettato in questi giorni al Festival del Cinema di Roma. Racconta il magistero di Papa Bergoglio e attraverso una serie di interviste sui temi portanti del pontificato e tipicamente spine nel fianco per la società.
Le sfide del nostro tempo, le urgenze a cui dare risposte, la missione della Chiesa Cattolica declinata nello sguardo verso i più indigenti, verso i migranti e chi soffre le ingiustizie. “Francesco”, il film di Evgeny Afineevsky, regista russo candidato anche all’Oscar, intreccia la storia di oggi con le interviste esclusive allo stesso Pontefice, a Benedetto XVI, ai familiari del Papa - come il nipote José Ignacio Bergoglio - fino alle voci del cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, di monsignor Charles Scicluna, segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e fino a suor Norma Pimentel, impegnata con i migranti al confine tra Stati Uniti e Messico, e all’amico di sempre di Papa Francesco, il rabbino Abraham Skorka.
Insomma un bel film. Nell'ambito di questo la frase che più sta facendo scalpore, nonostante ci siano molti argomenti importanti e ben affrontati da Francesco, nel bene e nel male riguarda l'apertura alle unioni civili tra omosessuali. Non l'accettazione della pratica sessuale, ma appunto alle persone che si dichiarano tali.
"Gli omosessuali sono figli di Dio, hanno diritto ad una famiglia" Papa Francesco.
Personalmente noto in questo uomo una grande predisposizione per i problemi sociali, la povertà, l'inquinamento, l'integrazione. Molte delle sue parole, anche senza farsi possedere da uno spirito ecumenico difficilmente digeribile in ambito evangelico italiano, sono condivisibili.
Ma per quanto riguarda una dottrina di fondo è purtroppo criticabile. Dico purtroppo perchè un uomo nella sua posizione potrebbe ben influenzare con la Parola di Dio le tantissime persone che lo seguono, per i diversi motivi.
La critica è questa: siamo davvero tutti figli di Dio?
Dichiarare che gli omosessuali sono figli di Dio non è esatto perché né gli omosessuali ne gli eterosessuali nascono figli di Dio.
Figli di Dio non ci si nasce, ma si diventa. Forse ti sembra una novità bizzarra eppure la Scrittura dichiara:
Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)
Dio ci aiuti a comprendere questa essenziale ed importante verità, non nasciamo figli di Dio, ma creature di Dio.
Figli si diventa quando diciamo di si, volontariamente, a Gesù Cristo, attraverso il suo sangue possiamo diventare figli!
Vedi qui per meglio capire questo importante aspetto della vita.
In conclusione si può aggiungere che il problema non è l'omosessualità in se, paragonata alla fornicazione o all'adulterio per quanto riguarda il peccato e le sue conseguenze, ma appunto il diventare figli di Dio.
Si potrebbe dire, giustamente, che siamo tutti fratelli in Adamo. Ma la Bibbia usa il termine figli di Dio in questo modo:
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7 Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com'egli è giusto. 8 Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. 10 In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.
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Bergoglio, che sta facendo tante cose buone nel suo mandato, ne sbaglia comunque molte rispetto alla Parola, una di queste cose è appunto considerare "figli di Dio" tutte le persone, mentre la Bibbia distingue.
L'errore, invece, che fa certo "cristianesimo" è quello di condannare il Papa per il fatto di aprire le porte agli omosessuali, seppur la questione riguarda le unioni civili e non la celebrazione del matrimonio come lo si conosce in ambito cattolico.
Infatti la Bibbia non condanna l'omosessuale per le sue tendenze, ma l'atto pratico dell'omosessualità. Tra l'atro la condanna che spesso leggiamo nella Bibbia è decretata su quanti fanno dell'omosessualità un esercizio di perversione sessuale di cui l'omosessualità è solo una sfaccettatura di essa.
Ma la perversione sessuale, questo dovremmo tenere ben in mente, esiste anche in ambito eterosessuale, e la Bibbia la condanna allo stesso modo.
In conclusione ritengo che, come cristiani evangelici, dovremmo piuttosto imparare ad accogliere, pur ribadendo l'esigenza e la ricerca della santificazione e della pace, valevole per tutti e senza la quale nessuno può vedere Dio.
Ebrei 12:14
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