"Spesso abbiamo visto la sconfitta ed il dolor
Fuggendo sulla strada del rimorso e dell'error
Uno ad uno sembra che il nemico ci abbia atterrato il cuor"
Questo il testo di un canto che in queste ore mi ritorna alla mente in maniera incessante (ascoltalo qui): https://www.evangelici.info/tu-vivrai
Probabilmente, analizzandoci, scopriremo come sia importante e urgente un risveglio spirituale nella nostra vita, nella nostra comunità.
In questi ultimi tempi tutto concorre ad anestetizzare lo Spirito Santo che è nel credente. La guerra spirituale si è inasprita, considerato che i demoni e il nostro nemico (che si maschera da angelo di luce) comprende che questo sistema di cose sta giungendo al termine.
Le tenebre avanzano, il nemico non ha più bisogno di nascondersi. Guerre, peccati, odio, incredulità, trovano facile incubazione senza più tanti sotterfugi. Il male impera sempre più, insieme all'egoismo e a tutte quelle info codificate già da tempo in 2 Timoteo 3 dal versetto 1: (Devi sapere che negli ultimi tempi ci saranno giorni difficili. Gli uomini saranno...). Gli uomini sempre più cedono all'inganno, e con esso una potenza di errore li possiede.
Dittature imperano e sembrano prosperare, le democrazie scricchiolano sotto gli endemici problemi di corruzione, malgoverno. Ipocrisia religiosa. La popolazione, dimenticando, apre di nuovo il cuore ai totalitarismi, e tanti etc.
In una spirale di tempi che scorrono e ritornano, come una liquirizia girella, ma con un punto di arrivo specifico. Non sarà così per sempre, forse non sarà così ancora per molto.
Cristo è alle porte, eppure, come profetizzato, le influenze malefiche corrompono anche le adunanze, divorzi, separazioni, carnalità, immoralità, etc.
Sembra quasi impresa impossibile distinguere la vita di molti credenti con quella di non credenti (Matteo 25).
Vediamo fratelli cadere uno ad uno in:
- Fornicazione (Dio pietà)
- Gnosticismo
- Durezza di cuore
- Mancanza di perdono
- Abbandono delle adunanze
- Maldicenza
- Maldicenza
- Maldicenza
Risuonano le parole del profeta: "tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non v'è nulla di sano in esso" (Isaia 1:5-6)
I più deboli sono i primi a cadere, il nemico infatti, come un leone ruggente, cerca la preda più debole, poi passa alla prossima.
Così come il nemico ci attacca nella mente nei nostri punti più deboli, ognuno ha i suoi.
Alcuni peccati sono visibili già ora, altri lo saranno dopo.
Ora chi pensa di stare in piedi, come è scritto, badi di non cadere.
Una caduta è quella di illudersi di andare in avanti sentendosi sufficienti e che quei problemi sono toccati ad altri, giustamente da disciplinare, e che tutto sommato ce la possiamo cavare.
Ovviamente le implicazioni e ogni situazione è personale e va curata in diversi modi, ma non è forse vero che i grandi risvegli nascevano da cuori contriti che in comunità, abbandonando per un tempo ogni altra attività, si erano concentrati in un periodo di ravvedimento comunitario?
Spesso si richiede, sacrosantamente, un ravvedimento al peccatore.
Eppure nel resto della comunità si respira giudizio, non pietà, freddezza, non compassione. Anzi, a volte, meglio dimenticarsi il caduto, forse per non soffrire troppo oppure perchè l'amore dei più si va raffreddando.
Ma la vittoria che appartiene a Dio è anche una conquista comunitaria fatta di contrizione e profonda autoanalisi, anche collettiva, certamente non solo collettiva, ma anche collettiva!
Quante volte abbiamo visto invece il procedersi, come se nulla fosse, anche davanti a catastrofi tra fratelli, malattie, separazioni, abbandoni, fornicazione, maldicenza, del programma predisposto?
Come se, ed ha una certa logica umana, il mantenimento del programma, del rituale, fosse l'ancora per restare in piedi, per non far crollare il resto.
Il Signore oggi mi ha fatto sentire molto forte questo:
"arrendetevi, tutti, fermate ogni cosa, ora. Tornate come comunità a cercare la mia faccia, inginocchiatevi, piangete, ravvedetevi, confessate i peccati gli uni gli altri, perdonatevi, ed io vi farò sentire nuovamente la gioia della salvezza. Basta studi, per un tempo riunitevi solo per piangere, pregare ed intercerdere, per voi ed i vostri figli, tornerò ad essere il vostro pimo Amore"
Il Padre nostro esempio di ravvedimento comunitario
"Rimettici i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori". - La consapevolezza della loro colpa è il cruccio quotidiano dei seguaci. Quelli ai quali è concesso vivere in comunione con Gesù senza peccato, peccano ogni giorno per molteplice mancanza di fede, pigrizia nel pregare, indisciplina del corpo, e per molteplice vanità, invidia, odio, ambizione.
Perciò essi chiedono ogni giorno perdono a Dio. Ma Dio vuole esaudire la loro preghiera solo se essi sono pronti a perdonarsi reciprocamente e fraternamente le loro colpe.
Così essi portano insieme la loro colpa, davanti a Dio e chiedono insieme la sua grazia. Dio non perdoni solo il mio peccato a me, ma perdoni a noi il nostro peccato.
Dietrich Bohoeffer - Sequela
Un soffio dal cielo! Ecco quello che in questi giorni come comunità dovremmo invocare e desiderare più di ogni altro. Si veda:
Il popolo digiuna e confessa i suoi peccati
Ed 9:4, ecc.; Sl 106; De 8:2; 1P 5:6
Neemia 9:1 Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d'Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di polvere, per celebrare un digiuno. 2 Quelli che appartenevano alla discendenza d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono davanti a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. 3 Si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano, e ascoltarono la lettura del libro della legge del SIGNORE loro Dio, per un quarto della giornata; e per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati, e si prostrarono davanti al SIGNORE loro Dio.
Salmo 106
6 Noi e i nostri padri abbiamo peccato,
abbiamo mancato,
abbiamo fatto il male.
Daniele 9
8 Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te;
9 al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,
Geremia 14
12 - Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica;
se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò;
ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste».
......
20 Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21 Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
Il Perdono comunitario la ricetta per il ravvedimento comunitario
"All’esame di fede si aggiunge la confessione nella quale il cristiano cerca e riceve la certezza del perdono dei suoi peccati. In essa Dio concede al peccatore un aiuto perché non incorra nel pericolo dell’autoinganno e del perdono concessosi da sé. Nella confessione dei peccati fatta al fratello la carne con il suo orgoglio muore. Viene esposta con Cristo al vituperio e alla morte, e mediante la parola del perdono nasce un uomo nuovo, certo della misericordia di Dio. Perciò l’uso della confessione deve far parte della vita dei santi. È il dono della grazia divina, della quale non si può abusare senza incorrere in punizione. Nella confessione si riceve la grazia a caro prezzo di Dio. In essa il cristiano si identifica con la morte di Cristo. «Perciò se vi ammonisco a confessarvi, non faccio altro che ammonirvi a essere cristiani» (Lutero nel suo grande catechismo)." Tratto da: Sequela - Dietrich Bonhoeffer
Ricercare dei momenti di perdono comunitario, cioè nella confessione dei peccati gli uni gli altri, sarebbe un ottimo viatico per un ravvedimento comunitario. Il ravvedimento comunitario è la ricetta per il risveglio spirituale, insieme ad altri condimenti quali: umiltà, preparazione, compassione, amore reciproco, predicazione della parola, pratica delle buone opere.
Giacomo ci parla di guarigione, di nuove forze, di vitalità in questi termini: Confessate i vostri falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti - Giacomo 5:16
Dio è buono, Cristo vivente!
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